Il miglio verde: ecco qual è l’opera che ha ispirato il bellissimo film con Tom Hanks e quali sono le curiosità

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Sia che lo abbiate visto già diverse volte, sia che, al contrario, non lo abbiate ancora mai fatto, non lasciatevi sfuggire l’imminente messa in onda de Il miglio verde (1999) uno di quei film che non possono mancare nel bagaglio culturale di una persona che ami il cinema. Una storia corposa, che affronta tematiche importanti e controverse, splendidamente interpretata da un cast di attori prestigioso sul quale spicca, in tutti i sensi, il gigantesco Micheal Clarke Duncan.

Il miglio verde: la trama in breve e il cast

La trama de Il miglio verde si dipana attraverso la tecnica del flashback. L’ex guardia penitenziaria Paul Edgecombe, racconta dal letto della casa di riposo di cui è ospite una toccante vicenda accaduta molti anni prima, nel 1935. Al centro della narrazione si trova l’afroamericano John Coffey, condannato a morte per un crimine terribile, l’omicidio e lo stupro di due bambine. Qualcosa, tuttavia, non torna.

Il titolo si riferisce al colore dell’ultimo tratto di pavimento che i condannati a morte devono precorrere dalla cella alla sedia elettrica, verde cedro, per l’appunto.

Per quanto riguarda il cast, segnaliamo Tom Hanks, David Morse, Bonnie Hunt, James Cromwell e uno strepitoso Michael Clarke Duncan nel difficile ma bellissimo ruolo di John Coffey.

Qual è l’opera da cui è tratto il film?

Il miglio verde è l’ottima trasposizione cinematografica dell’omonima storia scritta da Stephen King e pubblicata nel 1997 in sei puntate. Pur con alcune differenze, la pellicola si mantiene piuttosto fedele al racconto originale. Il compito più arduo per il regista e produttore del film, è stato quello di dover sintetizzare l’opera in un unico grande capitolo ma i risultati, come chiunque può notare, sono stati eccellenti.

Il miglio verde, titolo originale The Green Mile, è una favola drammatica che offre allo spettatore spunti di riflessione ai quali è praticamente impossibile sfuggire. Su tutto si staglia l’obbrobrio del razzismo e delle insopportabili ingiustizie che ne derivano, ma c’è spazio anche per profonde considerazioni sulla pena di morte, la condizione delle carceri e i soprusi a cui, a volte, i detenuti vengono sottoposti. Le 2 ore e 12 minuti del film passano in fretta e lasciano il segno.

Curiosità del film

  1. Origine letteraria: Il film è l’adattamento di una storia di Stephen King, inizialmente pubblicata in sei parti, un omaggio al metodo di pubblicazione seriale di Charles Dickens​.
  2. Un carcere vero come set: Le scene interne ed esterne del carcere sono state girate al Tennessee State Prison, un ex penitenziario che ospitava anche il braccio della morte, contribuendo all’autenticità visiva del film​.
  3. Un topolino in audizione: Mr. Jingles, il topolino, è stato selezionato tra trenta candidati. Alcune delle sue scene più complesse sono state realizzate con l’ausilio della CGI​.
  4. Tom Hanks, l’uomo senza diete: Sorprendentemente, Tom Hanks non ha seguito diete particolari o esercizi intensivi per il ruolo di Paul Edgecombe, cercando piuttosto di apparire “più grosso possibile”​.
  5. Scelte di casting alternative: Prima di Tom Hanks, John Travolta era stato considerato per il ruolo principale ma rifiutò. Anche il personaggio di “Wild Bill” Wharton ha visto una seconda scelta, con Sam Rockwell che ha sostituito Josh Brolin.
  6. Il consiglio di Bruce Willis: Michael Clarke Duncan ottenne il ruolo di John Coffey grazie a un suggerimento di Bruce Willis a Frank Darabont, dopo aver lavorato con Duncan in “Armageddon”​.
  7. Un risarcimento simbolico: Tom Hanks accettò il ruolo nel film come un modo per “risarcire” il regista Frank Darabont, dopo aver dovuto rifiutare la parte in “Le ali della libertà” a causa dell’impegno con “Forrest Gump”.
  8. Record d’incassi: “Il miglio verde” è stato il primo adattamento di un’opera di Stephen King a superare i 100 milioni di dollari di incassi negli Stati Uniti, un record che è durato per più di vent’anni.
  9. Generosità di Tom Hanks: Durante le riprese, Tom Hanks aveva l’abitudine di pagare la cena a tutta la crew ogni venerdì sera, cercando di alleggerire il carico di lavoro prolungato oltre le previsioni​.
  10. Metodo attoriale di Tom Hanks: Stephen King, visitando il set, ha scherzato con Hanks chiedendogli se volesse sedersi sulla sedia elettrica. Hanks, però, rifiutò, rimanendo in personaggio come Paul Edgecombe, il responsabile del braccio della morte.

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