La Squadra: cast e trama episodio 1x1

La serie è ambientata a Napoli, nell'immaginario "commissariato Sant'Andrea" nel quartiere Piscinola

Storica e indimenticabile prima scena con la radio che parla di congestione prevista a Napoli a causa di una manifestazione di disoccupati, ed inquadrature che, accompagnate da musiche emozionanti, si spostano da un acquario al braccio di Fabrizio Nava che si fa l’endovena di morfina, alla caffettiera fumante, alla doccia; poi Fabrizio si mette la divisa e parte la sigla della mitica prima puntata della nostra amata Squadra. Dopo la sigla compare il Mitico Ispettore Guerra che dopo aver finito di fare footing compra la frutta e va in famiglia a fare colazione, finché non arriva la segnalazione della solita rapina ai supermercati. Dopo Pietro inizia il solito giro tra gli informatori (uno dei quali gli appioppa Attila il cane distruggitutto), per cercare di sapere notizie sugli autori delle Rapine e saltano fuori i nomi dei Varriale. Arriva all’aeroporto uno dei personaggi da me più amati e indimenticati: la bella e sexi Elena Baroni che nel tragitto in taxi si fa scippare la borsetta da un ragazzino e appena mette piede in commissariato si rende protagonista di una esilarante scenetta con Pietro, si precipita infatti al centralino prendendo il telefono e viene rimproverata da Guerra: - Scusi, dov’è un telefono, urgente, posso usare questo telefono? - No! Scusi un momento, scusi… - Scusi lei, è un emergenza devo bloccare le carte di credito.. - Si, ma questo non è un telefono pubblico… usi quello di telefono.. - Ah.. e così che aiutiamo le persone che hanno problemi.. - Signorina, qui dentro ci sono tante persone che hanno problemi, lei non è l’unica.. - Senta, forse siamo partiti con il piede sbagliato, forse se lei sapesse chi sono non avrebbe questo tono.. - Ma io ho capito chi è lei, lei è una abituata ad avere tutto e subito… - Ah si? - Ah.. vi siete già presentati? (dice Cafasso che arriva in quel attimo con Sergio) - Perché, dice Pietro, avremmo dovuto? - Il nuovo ispettore Elena Baroni, sovrintendente Amato e l’ispettore Pietro Guerra.. Sergio, grazie alle sue conoscenze dei bassifondi di Napoli, riesce a recuperare la borsetta di Elena, ma prima di restituirgliela ne sequestra le foto succinte che teneva in una busta, e le mostra ai colleghi; successivamente Stefano le appende negli armadietti, e Cafasso quando le scopre fa un cazziatone a Sergio. Laura scopre le siringhe nel borsone di Fabrizio, e di fronte alle negazioni del collega, si decide di dirlo a Pietro, che l’indomani convoca il giovane agente in ufficio e lo mette con le spalle al muro; Fabrizio confessa che dopo una partita di calcio, infortunatosi, per paura di essere messo dietro una scrivania nel lavoro, ha iniziato con gli antidolorifici per uso orale fino ad arrivare a dei derivati della morfina per endovena. Pietro gli da il numero di un bravo ortopedico e gli consiglia anche di andare a parlare con un suo amico psichiatra. Pietro e Cafasso, in base ad alcuni indizi si convincono che i rapinatori dei supermercati gli sfuggono sempre per un niente perché c’è una talpa al commissariato. Tommaso de Rosa, uno degli uomini della squadra di Pietro, dopo aversi fatto sostituire nel suo incarico dal collega Paolo Esposito, viene ucciso, e nelle sue tasche vengono trovati otto milioni in contanti. Si sospetta che la talpa poteva essere lui Cominciano a emergere i primi dissapori ed incomprensioni nel rapporto tra Pietro e la moglie Serena. Pietro e Stefano, nel corso di un azione catturano i VarRiale e Pietro salva anche la vita a Stefano che aveva commesso un imprudenza e si era lascito sorprendere. La moglie di Tommaso De Rosa vorrebbe restituiti gli otto milioni, che erano davvero del marito, infatti aveva venduto la macchina lo stesso giorno in cui è stato ucciso.