Tiziano Ferro e la sua ‘seconda vita’ – l’intervista per Sorrisi e Canzoni

FERRO

E’ avvenuta qualche giorno fa nello studio di registrazione della zona sud di Milano l’intervista di Tiziano Ferro per il noto giornale Tv Sorrisi e Canzoni.

Di ritorno da Los Angeles – dove vive ormai da tre anni – il cantante fa ascoltare ai presenti il suo nuovo singolo “Potremmo ritornare” (di cui vi lascio il video del backstage):

e si avverte un certa emozione nello studio..!

Il singolo ed il nuovo album

Tiziano, allora, inizia a parlare confidando che:

«Non avevo scelto questo come primo singolo, di solito vado su qualcosa di inaspettato, i miei primi singoli sono sempre stati di rottura. Ma in un mondo in cui tutti cercano di fare le cose in maniera stravagante, ho fatto il contrario: questa è una canzone quasi parlata. Che racconta di se stessi all’interno del complicato meccanismo della vita».

In merito al suo nuovo album “Il mestiere della vita”, Tiziano lo definisce:

«l’inizio del secondo capitolo della mia carriera. Con i dischi precedenti ho detto tutto di una fase della mia vita che è terminata. La fase implosiva, introversa. Anche se il cambiamento e l’apertura di questo secondo capitolo hanno senso proprio nel rispetto del primo capitolo. Quindi non c’è discontinuità. Ho sentito che quella fase era finita proprio perché l’ho amata abbastanza da poterne aprire un’altra, piena di energia.

Si chiama “Il mestiere della vita” perché io vivo come se fossi un artigiano che va tutti i giorni a lavorare anche se non ha l’ispirazione. Questo disco somiglia a “Rosso relativo”. Me lo ricorda anche se è molto diverso. Credimi, io questa cosa l’ho sempre pensata mentre lo scrivevo. Poi un giorno sono andato a trovare i miei e dico loro: vi faccio sentire un po’ di cose nuove. E questa connessione l’ha sentita anche mio padre. Perché l’album ha lo spirito di un inizio. È un disco che sembra il primo disco di qualcuno.

È un disco con dei suoni moderni. Un disco del 2016, non acustico. Non è un disco di ballate. È molto vario, c’è da divertirsi»

Il rapporto con i genitori:

Alla domanda dell’intervistatore: “Eri un ragazzino ‘casalingo’?, Tiziano risponde:

Sì. Poi tutto a un tratto i miei non mi hanno più visto. Senza volerlo, sono stato spietato nei loro confronti. Li ho obbligati alla mia assenza per lunghi periodi e questo li faceva soffrire. Non li ho fatti soffrire da adolescente perché andavo bene a scuola, ero perfetto, non ho mai fumato una sigaretta, non mi sono mai drogato. Poi, però, ho creato questa “anoressia emotiva”: togliere, togliere, togliere. Forse volevo sentirmi desiderato, non so…

Ricordo ancora – continua Tiziano – quando sono entrato in salotto ed ho esclamato: “Oh ragazzi, ho firmato un contratto discografico: mamma, papà c’è il disco! Sentitelo”. Schiacciai “play” e li lasciai soli, non ce la facevo a stare lì, andai su in camera. Quando ridiscesi erano scioccati».

Ricordo le loro facce sconvolte. Si sono chiesti: “Ma da dove escono queste canzoni? Abbiamo un marziano in casa…”. Perché  adesso farà ridere, ma “Rosso relativo” nel 2001 era una canzone da fuori di testa.

In 15 anni, li ho talmente provati emotivamente che un mio nuovo disco li incuriosisce, ovvio, ma non lo considerano più come una specie di bomba atomica.

Che dire: per gli amanti della musica di Tiziano Ferro, sappiate che il nuovo album uscirà in tutti i rivenditori autorizzati a partire dal 2 dicembre 2016.

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