“Crazy for football”, il calcio come terapia nel film tv di Rai 1. Le videointerviste al cast

Crazy for football su Rai 1 - Sergio Castellitto

Dopo il successo ottenuto grazie al documentario “Crazy for football”, vincitore di un David di Donatello, il regista Volfango De Biasi ha deciso di replicare. Il cineasta ha tratto da quella esperienza un film tv dallo stesso titolo che andrà in onda su Raiuno in prima serata il 1 novembre 2021. Un film leggero e divertente in cui viene affrontato un tema serio, il disagio mentale. A vestire i panni dello psichiatra è l’attore Sergio Castellitto.

La pellicola nasce dall’esperienza reale dello psichiatra Santo Rullo, ideatore della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale. Nel cast figurato anche Max Tortora, Massimo Ghini e Antonia Truppo.

Crazy for football: le interviste al cast

Noi di SuperGuida TV, in occasione della presentazione del film al Festival del Cinema di Roma, abbiamo video-intervistato il regista Volfango Biasi e gli attori Sergio Castellitto e Antonia Truppo. Volfango Biasi ci ha raccontato com’è stato passare dal documentario al film: “L’idea è anzitutto politica. Il documentario ha una visibilità minore rispetto al film. Sono felice che questo messaggio inclusivo possa approdare in prima serata su Raiuno”.

Il regista non è caduto nella trappola del pietismo e del buonismo: “Sono amico da molti anni di Santo Rullo. Volevo portare un contributo importante e in questo senso non solo spero di aiutare la Nazionale a crescere ma mi auguro che da questo progetto nasca anche una serie”.

Sergio Castellitto è la seconda volta che interpreta il ruolo dello psichiatra. A tal proposito ci ha confidato: “La psiche è la materia cardine per chi fa il mestiere dell’attore. In fondo, l’attore quando recita parla di dolore, sofferenza, solitudine, allegria. In questo caso c’è la variante dell’imperfezione, dell’essere disagiati. Mi chiedo ancora oggi cosa sia la normalità. Il diverso affascina perché inconsueto ma ne percepiamo anche la pericolosità. Il calcio è un gioco di squadra, ma qui diventa qualcosa di più, perché è il fulcro dell’aggregazione di tante solitudini. Il disagio mentale è solitudine. Noi stessi, i cosiddetti normali, dovremmo riflettere su questa parola”.

Da tifoso romanista, Sergio ha commentato ai nostri microfoni la Roma di Mourinjo: “Sono soddisfatto della Roma di Mourinho, credo in Mourinho quasi quanto credo in Draghi”. E poi Sergio ha svelato un retroscena curioso relativo ad una scena da lui voluta nel film.

Antonia Truppo ci ha parlato del suo personaggio: “Paola è l’assistente di Saverio. Lei si trova ad avere a che fare con ragazzi con problemi mentali e condivide le posizioni di Saverio che predilige per curare i pazienti la strada del gioco”.

Antonia tifa il Napoli: “E’ la mia squadra del cuore”. Di recente, la Truppo ha preso parte al film “Qui rido io” di Mario Martone. Le chiediamo allora se oggi ci sia una riscoperta della famiglia De Filippo considerando che i film e le serie tv se ne stanno occupando: “Per noi napoletani non è una grande scoperta. Gli attori di teatro debuttano spesso in una scarpettiana. Anche il mio esordio fu segnato da “Miseria e nobiltà”.

Tra i prossimi progetti ci anticipa che sta lavorando ad un lungometraggio scritto e prodotto assieme al compagno. “Un’esperienza particolare e anche molto faticosa”, conclude sorridendo.

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