Massimo Boldi al Monte-Carlo Film Festival 2025: “Oggi la tv non è più fatta di argomenti divertenti. Si vede soltanto politica” – Intervista

massimo boldi

Massimo Boldi è stato uno degli ospiti più attesi alla 22a edizione del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, ideato e presieduto da Ezio Greggio, e che si è tenuto nei giorni scorsi a Monte-Carlo. Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato l’attore italiano che ci ha raccontato la sua amicizia con Greggio e soprattutto ci regala una riflessione interessante sulla tv di oggi.

Intervista a Massimo Boldi al Monte-Carlo Film Festival

Massimo Boldi, benvenuto al Monte Carlo Film Festival. Che atmosfera si respira in questi giorni? Come trova questa edizione?

«Questa edizione la trovo organizzata bene, come le altre 23… no, 21. Questa è la 22esima. Benissimo, insomma. Ieri sera siamo stati a Sanremo: credevo stesse iniziando il Festival, invece no. Eravamo nel vecchio teatro del Festival, al Casinò, e siamo stati premiati ancora. Una cosa che mi ha fatto molto piacere.»

Lei è una vera icona della commedia italiana. Secondo lei, cosa è cambiato nel modo di far ridere dagli anni ’80 a oggi? C’è qualcosa che non si può più dire?

«Erano altri tempi, altri anni. Funzionava quello che il pubblico ripeteva e che ripete ancora oggi. Rivedendo i film, sul canale 34 o su Sky o dove li mandano, il pubblico ride. Se non fai ridere, è meglio non farlo.»

Ma c’è qualcosa che oggi non si può più dire nei film comici, qualcosa che ha rovinato un po’ il gusto della comicità?

«Devo dire… un vaffanculo io lo dico ugualmente. Perché se fa ridere, fa ridere. Quando ce l’ho, ce l’ho.»

C’è un personaggio che ha interpretato e che le piacerebbe riportare sullo schermo?

«Ne ho fatti tanti… Potrei fare l’imitazione di Ezio Greggio. Vorrei fare Ezio Greggio che monta un film con l’idea di fare un festival.»

Ieri Ezio Greggio ha annunciato che state lavorando a un progetto insieme. Non le chiedo cosa sia, ma almeno di cosa si tratta?

«Sì, è un progetto. Noi quattro, quando abbiamo fatto Yuppies — era l’84 o l’85 — è stato un film che, prima dei cinepanettoni, ebbe un successo che ancora oggi continua.»

Ha lavorato con tantissimi attori comici. Chi incarna oggi meglio lo spirito della commedia italiana? Tra i suoi colleghi storici ma anche tra i nuovi?

«Tra i nuovi, Checco Zalone è quello che è riuscito ad avere grande successo. È bravo, fa ridere. Ripeto: se fai ridere va bene; se non fai ridere, è un peccato.»

C’è qualcosa di Massimo Boldi che il pubblico non conosce e che vorrebbe raccontarci oggi?

«Sì, c’è una cosa: alla sera, quando vado a letto, la prima cosa che faccio è farmi il segno della croce.»

È religioso? Credente?

«Certo.»

Cosa la fa ancora sorridere oggi guardando la televisione?

«Le liti dei politici. Oggi la televisione non è più fatta di argomenti divertenti. Si vede soltanto politica: bianco, rosso, mezzo bianco-mezzo rosso, verde… di tutti i colori. Perciò o ti becchi quello, oppure vai sul canale 34.»

La sorprende ancora l’affetto del pubblico dopo tanti anni di carriera?

«Sì, sì. Quando mi dicono: “Massimo, sono cresciuto con i tuoi film”… Io chiedo: “Quanti anni hai?” — “Settanta” — e mi chiedo come sia possibile!»

Un’ultima domanda: cosa le piace del suo lavoro e cosa le piace meno?

«Quello che mi piace meno è non trovare un produttore che possa finanziare un nuovo film. Quello che mi piace di più… sono le mie figlie.»

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