Il Tre, all’anagrafe Guido Luigi Senia, torna con il suo nuovo album “Anima Nera”, in uscita venerdì 7 novembre 2025 per Warner Music Italy in formato fisico e digitale. Si tratta del terzo lavoro in studio dell’artista in 11 tracce e che si preannuncia come il progetto più personale e riflessivo del cantante romano, un viaggio introspettivo in il cantautore si mette completamente a nudo affrontando le proprie paure, le ombre e le contraddizioni che lo abitano. Noi di SuperGuidaTv abbia o intervistato Il Tre, che ci ha raccontato il nuovo progetto Anima Nera, ma anche il suo percorso dalla sua esperienza a Sanremo fino dal oggi.
Il Tre torna con l’album “Anima Nera” – Intervista
Guido, bentornato! “Anima Nera” è il tuo terzo album. Cosa rappresenta per te il titolo “Anima Nera”?
“Allora, il titolo diciamo che spiega il fatto che anche nelle anime più pure, lucenti e luminose, secondo me ci può essere una stanza un po’ più scura e degli angoli un po’ più bui, che insomma non è detto che vadano illuminati per forza”.
Che progetto è questo? Come lo hai composto questo album?
“Diciamo che è un progetto che prende vita ormai due, tre anni fa, due anni e mezzo fa più o meno. È una raccolta di testi e canzoni che nascono in dei periodi un po’ complessi della mia vita, un po’ burrascosi, che però alla fine prendono forma appunto in quest’album, che ho deciso di chiamare Anima Nera appunto per i motivi che ti ho elencato prima.
Hai detto che questo è il tuo progetto più intimo. Qual è stato il brano più difficile da scrivere?
“Allora, il brano più difficile da scrivere non c’è stato perché sono stati tutti i brani che sono nati in maniera molto spontanea e genuina. Sicuramente quello più particolare, che va più fuori dalle mie corde, è Francesca”.
In “Paura di me” parli della vulnerabilità e del coraggio di accettare i propri limiti. Quali sono stati i tuoi limiti che hai dovuto superare e soprattutto come riesci a convivere con la tua anima più fragile?
“Una cosa che ho imparato, è appunto rendere i tuoi problemi e le tue debolezze, dei punti di forza, quindi sicuramente illuminarli e fare luce su di essi per appunto renderli quasi una virtù. I miei limiti sono tanti come quelli di tante persone e semplicemente ho imparato che accettarmi per quello che sono mi fa vivere meglio”.
La chiusura del disco con “T’immagino” ha un tono pieno di luce e speranza. Ti senti arrivato a una nuova consapevolezza di te e delle tue possibilità?
“Diciamo che è un brano che racconta una storia immaginaria, un qualcosa che magari potrebbe succedere o magari no. Sicuramente è un brano più maturo e sono contento di averlo fatto nascere e di averlo messo all’interno dell’album”.
“Litorale” parla del bisogno di rallentare. Tu ci riesci mai o sei uno che corre sempre?
“Diciamo che io, grazie al fatto che appunto vivo ancora nel posto dove sono cresciuto, non mi sono mai allontanato, a volte quella roba lì mi aiuta un po’ a rallentare i ritmi e a godermi la vita e a vivere la cosiddetta vita lenta”.
Guardando indietro al ragazzo di “Te lo prometto” o “Bella Guido”, che cosa diresti oggi a quel Guido di qualche anno fa?
“Che sta facendo un bel lavoro, di stare tranquillo perché sicuramente la strada giusta sta percorrendo un’ottima strada con la giusta mentalità”.
Dopo Sanremo 2024 con “Fragili” e la collaborazione con Fabrizio Moro, senti di aver trovato una nuova direzione anche artistica, più adulta?
“Sì, diciamo che anche perché sono più grande, sono più maturo, comunque poi quando fai questo lavoro più lo fai, più impari a farlo. Quindi è anche grazie a questo che sicuramente sono diventato più consapevole e più maturo sia a livello umano che a livello artistico”.
Se dovessi scegliere un artista con cui duettare in futuro, anche fuori dal rap, chi sarebbe e perché?
“Un artista che piace molto a me è Machine Gun Kelly per quanto riguarda l’estero ed è un buon artista al quale mi sono sempre ispirato anche da piccolo. Anche a livello di immaginario avevo il poster in camera, comunque è sempre stata una figura che mi ha in qualche modo ispirato”.
Invece un artista italiano?
“Un artista italiano… non te lo saprei dire, sono sempre stato fan del cantautorato. Ti avrei detto Fabrizio Moro, ma poi è successo, quindi non lo so. Comunque ti ripeto, sono fan del cantautorato italiano, quindi qualche cosa che venga da lì”.
Sanremo è un progetto a cui pensi sempre di ritornarci?
“Non ci penso sempre, diciamo che però è una parentesi della mia vita che è stata veramente bella e felice, me la ricordo proprio felice. Sono contento che sia successo e se un domani dovessi avere il pezzo giusto, tornarci comunque sarebbe per me figo”.
Nel 2025 torni live con un tour importante che chiuderai al Fabrique e al Palazzo dello Sport. Come ti stai preparando? Che tipo di show vuoi regalare al pubblico?
“Sto preparando il palco, la scenografia, la scaletta, domani iniziano le prove, non vedo l’ora di incontrare le persone che saranno lì per me ed è sempre la parte più bella del mio lavoro, quindi chiaramente aspettative altissime”.
Non ti chiedo ovviamente chi: ci saranno degli ospiti?
“Se lo sapessi te lo direi, al momento è tutto molto in divenire, quindi stiamo organizzando le cose, sicuramente non mancherà questo tipo di sorpresa”.









