Intervista a Tessa Gelisio che torna con “Cotto e Mangiato – Il Menù”: “Ho detto no alla conduzione di due reality. Ecco chi mi piacerebbe vedere ai fornelli”

TESSA GELISIO

Cotto e Mangiato – Il Menù torna su Italia 1 con la sua 20° edizione, alla guida del programma ritroviamo il fascino e la simpatia di Tessa Gelisio che quest’anno festeggia i suoi 20 anni di carriera televisiva. Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato Tessa Gelisio per farci raccontare tutti i segreti di questa nuova edizione di Cotto e Mangiato – Il Menù. Con lei abbiamo parlato anche di tv, di come è cambiata negli anni e a cosa dice no quando le viene proposto un programma. 

Tessa Gelisio, l’intervista esclusiva

Tessa parliamo di “Cotto e Mangiato – Il Menù” che ritorna oggi lunedì 25 ottobre, quali novità ci sono in questa edizione?

Siamo alla 20° edizione, iniziamo con delle puntate speciali dalla Reggia di Venaria Reale a Torino, tra storia, cultura e cucina ovviamente. Insieme ad Andrea Mainardi il nostro chef, ripercorreremo quel periodo storico, partiremo da quello che si mangiava a corte con alcune ricette storiche, tipiche delle regge rivisitate in chiave moderna. Poi ci saranno le puntate dedicate a “Menù doppia coppia”, io e Andrea cucineremo con una coppia di ospiti, ci sarà lo chef stellato Perbellini insieme alla moglie che non è mai andata in televisione, ci saranno la cuoca Vasiliki insieme al marito, il comico De Angelis. Sarà divertente cucinare in quattro.

Ci saranno puntate dedicate alla pizza e ai vari lievitati insieme Renato Bosco. Poi faremo la quinta edizione della Borsa di studio di Cotto e Mangiato, 15 ragazzi si sfideranno per aggiudicarsi la borsa di studio del valore di 3mila euro in gettoni d’oro da utilizzare per la formazione, e anche quest’esperienza per loro è molto formativa. Dopodiché faremo una puntata speciale insieme alla Fabbrica del Sorriso, stiamo seguendo un ragazzo che partecipa a un progetto della Fabbrica del Sorriso che riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro, un nostro chef Cesare Battisti si è reso disponibile per fargli da tutor. Sta facendo un tirocinio da lui di sei mesi. Stiamo seguendo questo percorso e verrà anche da noi a cucinare. È sicuramente un’edizione ricca di novità. 

Quanto è importante per dei giovani una vetrina televisiva come Cotto e Mangiato –  Il Menù? 

È molto importante per loro, non tanto come vetrina ma proprio come percorso di formazione. Sono ragazzi che studiano negli Istituti Alberghieri e quindi hanno deciso di fare questo percorso e si ritrovano al terzo, quarto, quinto anno a partecipare ad un programma televisivo, lavorare in team con la propria scuola per prepararsi, arrivare in una location dove c’è un’altra squadra che fa un altro lavoro con la quale interagire. Ci sono chef stellati che daranno loro dei consigli, che li valuteranno. Cioè sono ragazzi che si mettono alla prova ottengono il giudizio di qualcuno esterno che non li conosce, è proprio un’occasione di formazione indipendentemente dalla visibilità e dal risultato finale. Devono cucinare, parlare, devono comunque stare davanti alle telecamere, è una prova formativa per loro. 

Con te ci sarà lo chef Andrea Mainardi, che tipo è? 

Andrea Mainardi è simpaticissimo, è così come lo vedete in televisione, è un vulcano. Come in Tv così è dal vivo, è divertente è stato un bell’acquisto per noi, tra poco diventerà nuovamente papà gli facciamo gli auguri. 

Quale personaggio famoso ti piacerebbe avere come ospite?

Oh mamma mia che domandona, sicuramente Benigni, così mi farei una marea di risate poi conterraneo come me, figurati lui di sicuro. Poi come politico forse Mario Draghi vederlo spadellare te lo immagini ai fornelli?!

In televisione sembra oramai essere scoppiata la moda della cucina, tutte le emittenti hanno uno o più programmi che parlano di questo. Segui qualche programma della concorrenza? Se sì, quale ti piace?

Ovviamente li guardo per questioni professionali, devo vedere cosa fanno gli altri, le novità che ci sono. Mi piacciono un po’ tutti, alcune cose di tutti in realtà. 

La tv etichetta molto. Non hai paura di rimanere ingabbiata in questo format? Ti piacerebbe confrontarti con qualcosa di diverso? Diresti di no all’intrattenimento?

Ma io arrivo dall’educazione scientifica, mi piace la televisione utile, non mi interessa l’intrattenimento perché mi piace fare contenuti utili. L’intrattenimento è utile ma sono più portata per la divulgazione, i tutorial, quindi essere utile e con Cotto e Mangiato mi sento di essere utile perché il mio obiettivo è diffondere una sana alimentazione, perché comunque l’alimentazione è alla base non solo del nostro benessere ma anche di quello del pianeta.  Divulgare l’alimentazione verso un’alimentazione sostenibile è importante perché in base a come mangiamo il mondo cambia.

Ti hanno mai proposto un reality? Qual è il programma che non condurresti mai?

Si, mi stato proposto a livello di conduzione, non posso dire il nome, era in Rai. Indipendentemente dal format ho rifiutato, sono 18 anni che sono a Mediaset un motivo c’è. Ora che mi ci fai pensare mi hanno proposto anche la conduzione di un altro reality, questa volta era per Sky.

Cosa non piace a Tessa Gelisio della tv? 

Non mi piacciono le cose becere, strappalacrime, sentimentali. Per esempio non mi interessa il gossip. Non mi piacciono le cose urlate.

In un programma come Masterchef ti sentiresti più a tuo agio nel ruolo di giudice o di conduttrice? Ti piacerebbe? 

Masterchef è troppo spettacolo e poco cucina per i miei gusti, un pochino troppo show, infatti è quello che noi non facciamo con Cotto e Mangiato – Il Menù. Non c’è un copione autoriale per far andare il concorrente. È un pochino troppo finto per i miei gusti, sicuramente è un format di successo ma questo è un altro discorso.

Quest’anno sono 20 anni di carriera, un bilancio di questi primi 20 anni e in che modo è cambiata la tv secondo Tessa Gelisio? 

Beh io sono molto contenta perché è quello che volevo fare e riuscire a farlo per vent’anni è una bellissima cosa. Vorrei starci per altri vent’anni, vediamo se sarò brava e fortunata ad avere due cose insieme. Per quanto riguarda il cambiamento della televisione, si è un pochino targettizzata. Nel senso che quando ho iniziato io c’erano sette canali, oggi ce ne sono 7000 quindi inevitabilmente dal punto di vista editoriale tutti stanno puntando su un target meno generalista e sempre un pochino più specifico.

Certi filoni editoriali sono stati abbandonati dalla televisione generalista proprio perché ci sono canali tematici che se ne occupano, penso alla documentaristica, prima aveva un maggior peso sulle generaliste, oggi invece con canali dedicati solo e soltanto a quello, l’offerta generalista si è comunque limitata in quell’argomento, quindi sono scesi tantissimo i budget a disposizione proprio per questa continua parcellizzazione del target.

Prima 70 milioni di italiani guardavano 7 canali oggi sempre 70 milioni di italiani ne guardano 700, quindi il pubblico per canale e per programma è diminuito tantissimo e quindi anche i budget a disposizione. Si va in nicchie più specifiche e più funzionali al progetto editoriale dell’azienda di cui si fa parte.

Un ricordo particolare di questi 20 anni di carriera? 

Beh forse la prima volta che mi hanno fatto condurre un programma, che mi sono ritrovata davanti alla telecamera e mi hanno detto: “adesso conduci”. 

Parlando di ambiente e clima, argomento sempre attuale, dove si arriverà secondo te? La tv riuscirà a comunicare l’idea di un ambiente più sano? Se ne parla abbastanza in tv? 

Allora guarda, è veramente cambiato il mondo in questi ultimi due anni da questo punto di vista. Quando vent’anni fa andavo io a proporre da un direttore i temi che riguardavano l’ambiente, mi guardavano come una marziana perché era una cosa che non interessava a nessuno, oggi c’è più attenzione. Io sono sempre stata una fautrice della contaminazione dell’attenzione alle tematiche ambientali.

Pensa che io scrivevo di ambiente su “Novella 2000” 15 anni fa, perché proprio era un tema solo da addetti ai lavori, da ambientalisti. La svolta era che si parlasse di ambiente in contesti nuovi e che non avevano nulla a che fare con quelle tematiche e quello sta avvenendo. Ieri sera ad esempio c’era un programma comico in televisione e c’era una gag dove si parlava dei cambiamenti climatici. È una cosa che non mi aspettavo fino a due anni fa e quindi è un risultato dal punto di vista mediatico e della sensibilizzazione, straordinario, perchè è un tema che sta diventando da bar. 

Ci sono tre pericoli: uno è il molto greenwashing, quindi tante aziende che non fanno nulla o fanno pochissimo per l’ambiente ma che fanno comunicazione come se fossero i paladini del mondo, una cosa che in questa fase è inevitabile ma poi man mano aumenterà la sensibilizzazione, la conoscenza e la consapevolezza delle tematiche e quindi queste cose succederanno sempre meno perché poi verranno sgamate dal consumatore, cosa ancora molto difficile perché il consumatore non è ancora molto consapevole di questi temi.

Secondo pericolo è come con l’inizio della pandemia, che chiunque parlava di virus e di cure mediche, poi per fortuna hanno iniziato a parlare gli scienziati e i virologi. È come se un pediatra si mettesse a parlare di virologia, attenzione, sempre un medico è ma non un esperto del settore, come se si mettesse a parlare di virus un esperto in look.  

Oggi parlano di tematiche ambientali tutti e non va bene perché dicono una marea di castronerie, perché è un tema tecnico, è un tema scientifico, ci vuole una grande conoscenza e anche da tempo, perché la conoscenza per la protesta ambientale è cambiata penso negli ultimi trent’anni. Cioè non è cambiato tutto perché le basi sono quelle ma sono state fatte tante altre scoperte, un’evoluzione scientifica anche delle tematiche ambientali e dell’approccio alle tematiche ambientali. Quindi ora c’è gente che dice delle cose, che dici: “sì ma ne parlavamo già vent’anni fa e si era già trovato vent’anni fa una soluzione, quindi perché mi riporti questo tema ora”. Quindi parlano cani e porci. 

Il terzo problema è: “tra il dire il fare c’è di mezzo il mare”, nel senso che le problematiche ambientali sono chiare, le soluzioni meno. Possono essere molteplici e coinvolgono economia, sociologia, tanti aspetti in via trasversale. Sicuramente il problema ambientale di base è che siamo 8 miliardi di persone che inquinano e che consumano, quindi una cosa fondamentale è che 8 miliardi di persone cambino stile di vita che è quello che faccio nel mio blog proporre uno stile di vita a meno impatto ambientale, ognuno trova la sua ricetta, trova i suoi escamotage, i suoi compromessi, anche perché nessuno è a impatto zero, tutti però possiamo migliorarci e dobbiamo farlo. Questo è un aspetto difficile perchè implica una consapevolezza, un cambio di abitudini. Pensiamo alla raccolta differenziata, per un bambino è normale farla per gli ottantenni ancora una difficoltà.

La pandemia ha spostato un po’ l’attenzione dal discorso dell’ambiente?

La pandemia ha fermato quel discorso, ad esempio la normativa dell’Unione Europea che mette al bando l’usa e getta in plastica è entrata un anno e mezzo in ritardo rispetto alla data prevista. Ricordiamoci sempre che l’Europa è all’avanguardia per quanto riguarda le questioni ambientali. A livello internazionale la pandemia per quanto riguarda l’usa e getta è una piaga terribile ma anche da noi perché di mascherine compostabili ho trovato soltanto un modello che tra l’altro non ha avuto neanche successo, quindi la maggior parte delle persone continuano a utilizzare mascherine usa e getta. 

Io, tranne in diverse situazioni, utilizzo quelle in tessuto lavabili che da un punto di vista medico non ti garantiscono quella totalità dell’efficacia questo è scientifico. Nella maggior parte dei casi quando mi è possibile cerco di utilizzare quelle per ridurre il mio impatto ambientale, non sempre ovviamente, se vado in aereo metto la mascherina quella chirurgica. Ci sarà da smaltire i guanti, tutta la roba da asporto che anche se è carta comunque rifiuti sono. 

Come nasce l’idea del blog?

È nata proprio per aiutare le persone a mettere in pratica piccoli gesti quotidiani che messi insieme per 8 miliardi di persone secondo me fanno la differenza. Oggi è bellissimo vedere tanti ragazzi che sono attenti alla tematica ambientale, io quando avevo l’età loro ero la sola, ero una marziana. Ora parlano di questi temi tra ragazzi ed è bellissimo. E così parliamo dei grandi problemi dei cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, le macro tematiche che poi si traducono anche nelle piccole azioni. Come faccio io a non contribuire al cambiamento climatico? Questo obiettivo si traduce in tante piccole azioni. Io nel blog condivido dei consigli che sono delle mie conoscenze e delle mie abitudini quotidiane. 

Hai scritto anche tanti libri, tra i tuoi progetti c’è qualche altra pubblicazione in programma?  

Sì, guarda quest’estate mi sarei dovuta mettere a scrivere un mio nuovo libro che riguarda le tematiche ambientali in ottica “Ecocentrica” (Ecocentrica nome del blog e del libro). I consigli dall’alimentazione all’abbigliamento, la casa, l’igiene, la pulizia. È saltato per alcuni problemi familiari, spero di risolvere il tutto quanto prima per rimettermi a scrivere.  

Io incontro ragazze che leggono le mie ricette e mi dicono “sai con quel libro mi hai salvato la cena”. Incontro anche persone che mi dicono che hanno letto il mio libro sui Green Jobs o sulla Green Economy. Ultimamente ho incontrato ragazze che mi hanno detto che il mio libro “Ecocentrica” è una pietra miliare nel loro percorso, io lì mi sciolgo. 

Prossimi progetti televisivi?

Guarda ora tra Cotto e Mangiato – Il Menù e la rubrica che va all’interno di Studio Aperto tutti i giorni sono apposto. 

1 commento

  1. È più logorroica di me …scherzo.. mi piace …la seguo da molto tempo dai suoi esordi …è una conduttrice molto preparata ed è all’avanguardia…complimenti

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