“Anna”, intervista a Monica Guerritore: “Ho scelto di seguire la strada di Anna Magnani. Le mie figlie hanno sofferto per la mia assenza”

Monica Guerritore

Dopo anni di successi teatrali, Monica Guerritore debutta alla regia con Anna, un film dedicato alla leggendaria Anna Magnani. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2025 e in arrivo nelle sale il 6 novembre con Notorious Pictures, il film rappresenta per Guerritore una sfida a tutto tondo: oltre a dirigere, scrive la sceneggiatura e interpreta la protagonista. Anna non è solo un omaggio, ma un’immersione intima nell’anima irrequieta di un’icona del Novecento. La narrazione prende il via il 21 marzo 1956, notte in cui Magnani ricevette l’Oscar per La Rosa Tatuata. Invece di aspettare la notizia sotto i riflettori, l’attrice si perde nei vicoli di Roma, tra gatti randagi, volti familiari e ricordi vividi. Al suo fianco c’è Carol Levi, giovane e intraprendente, interpretata da Beatrice Grannò, destinata a diventare la sua agente. Un ritratto profondo, umano e vibrante di una donna fuori dagli schemi.

“Anna”, intervista a Monica Guerritore

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Monica Guerritore. L’attrice ha parlato del suo esordio alla regia:

“Regista e attrice è la stessa cosa quando si è autore. L’autore che scrive immagina quello che vuole vedere e mentre lo immagina lo interpreta e quindi già si mette avanti. Ho avuto già in teatro la possibilità di essere attrice e regista insieme mentre per il cinema è stata la prima volta ma ci sono voluti tre anni per cercare di convincere i produttori che questo film era necessario, importante per un pubblico femminile ma anche per il mondo visto che finora non era stato fatto nessun film sulla Magnani.

La Magnani è entrata dentro di me e pian piano attraverso la mia immaginazione ho iniziato a capire la gestualità e quando sono arrivata sul set tutto è diventato istintivo. Non mi sono neanche mai rivista perché non è il viso che conta quanto piuttosto l’energia che porti in scena, sia quella drammatica che quella gioiosa”. 

Anna Magnani fu una donna per l’epoca anticonformista. Decise di non conformarsi ai canoni di bellezza tradizionali mostrando il suo volto e le sue rughe. Oggi invece l’età è diventata un tabù per le donne:

“La donna finisce di essere tale con l’età riproduttiva, non ha più senso di essere, diventa zia e poi nonna. Noi stiamo cercando di cominciare a fare un racconto diverso che parte da Inganno fino ad Anna. C’è un pezzo di vita che racconta altro. Credo che sia importante avere una forte autodeterminazione su se stessi, di dire io sono come sono e voglio continuare ad essere così anche dal punto di vista dell’attore. Io ho scelto di seguire una strada che potesse essere quella della Magnani perché sono stata fortunata. L’ho conosciuta soltanto attraverso fotografie con Carol Levi che era la sua agente ma ho visto anche i suoi film. Devo passare questo testimone della Magnani che è un altro modo di essere donna anche alle donne che verranno”. 

Difficile fu il rapporto di Anna Magnani con il figlio Luca, affetto da poliomelite. Nel film c’è una scena significativa in cui lui le dice “bisogna morire per averti accanto”. Questo senso di colpa la Guerritore l’ha provato nella vita con le figlie:

“Sapevo come lei che il lavoro era importante, non andavo a fare una ca****a. Uscivo da casa per andare a fare quello che per me era importante così come lo era per Gabriele, il padre delle mie figlie. Le mie figlie hanno sofferto, certo. Mi sono sentita con l’anima divisa in due ma le mie figlie le ho volute fortemente. La Magnani ha sofferto molto per essere stata una madre assente e con Luca, il figlio, quando ci siamo incontrati ne abbiamo parlato. Ho trattato con molto riguardo questo rapporto che è complesso”. 

Totalizzante l’amore con il regista Rossellini. Anna Magnani diceva che nella vita tutto le si poteva togliere tranne l’amore:

“Non mi era mai capitato prima di raccontare un amore così potente e interrotto come una pagina strappata che però non viene buttata. Lei non lo perde mai di vista fino a quando nel momento più difficile se lo ritrova sul divano che la aspetta. Quello è il momento più forte di un amore che lei sapeva che non era finito. La vita li aveva separati ma lui non se n’era andato”, le parole di Monica Guerritore.

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