Ascoltare Jovanotti è come ricevere una carica di energia: non parla solo di musica, ma di vita, con un entusiasmo contagioso che lo mantiene giovane nonostante il prossimo traguardo dei 60 anni. Per celebrare questo momento, l’artista ha preparato diverse novità per i suoi fan, a cominciare dal nuovo album NIUIORCHERUBINI, in uscita il 20 novembre in digitale e poco dopo in formato fisico. Il disco nasce a New York, frutto di sei giorni di jam session intense registrate su nastro analogico, senza correzioni o sovraincisioni, per catturare un suono autentico e spontaneo.
La produzione è curata da Federico Nardelli e include una collaborazione speciale con Oscar Hernandez, leggenda della musica latina newyorkese, nella versione “salsa dura” di Senza se e senza ma. Il risultato è un album caldo e istintivo, che riporta Jovanotti alle radici della sua creatività più libera. Contestualmente arriva l’annuncio del tour 2026, una vera “festa itinerante” che unisce musica, sostenibilità e spirito di avventura, evoluzione internazionale del Jova Beach Party. Da agosto a settembre, il Jova Summer Party 2026 toccherà anche città italiane rimaste fuori dal PalaJova 2025, culminando il 12 settembre a Roma al Circo Massimo. Come lo scorso anno, l’artista attraverserà alcune tappe in bicicletta, trasformando il tour in un moderno Cantagiro su due ruote, con uno sguardo all’Italia più autentica.
Jovanotti, le dichiarazioni sul tour e sul Festival di Sanremo
Alla conferenza stampa che si è svolta a Roma in un Teatro della Cometa completamente rinnovato, a spiccare accanto a Jovanotti un mappamondo, il primo regalo che ricevette da bambino: “Siamo alla fine del mondo e all’inizio di qualcosa. La catastrofe è incombente, crolla ciò che pensavamo di sapere, è un tempo di tacito sconforto, di paura, siamo dentro una nuvola, al marketing della depressione. La mia generazione è l’ultima cresciuta con la certezza che le cose sarebbero sempre andate meglio, più salute, più pace, più democrazia, più istruzione per tutti, più libertà e perfino più allegria. Molte cose sono avvenute, ma è salita anche l’ansia, l’incomprensione, gli estremismi, la Santa Inquisizione dei social. Ho deciso di reagire, è il mio carattere, il mio sguardo. La mia soluzione è cercare la strada, il movimento, andare a vedere il mondo. Gli artisti, davanti all’orlo del precipizio, hanno il privilegio di mettere in campo l’energia. Speranza, gioia, non vuol dire negare il tragico, ma partorire il nuovo, superare la crisi”.
Nonostante la cupezza dei tempi in cui viviamo, l’artista ha speranza nelle nuove generazioni: “Nel mondo qualcosa è andato storto ma qualcosa è andata in maniera splendida. Siamo nel cuore di un cambiamento, i ragazzini cresciuti dentro al digitale ci sorprenderanno per slancio e idee, non ho dubbi. Il rischio è un eccesso di moralismo e conformismo, l’algoritmo che porta su ciò che già sappiamo, ma ci siamo noi, quelli che agiscono per trovare nuove possibilità. C’è un viale e noi siamo i controviali, le vie parallele. Dobbiamo fare tutto per raccontare un’altra storia, bella, non solo brutta. Io ci credo. La mia intenzione è dare il senso della meraviglia, anche ai più piccoli. Mi sento in sintonia con il mio demone solo quando semino allegria e luce”.
Jovanotti ha poi spiegato il motivo per il quale ha deciso di spostarsi dalle spiagge ai grandi spazi aperti. Tutti colpa degli ambientalisti che hanno deciso di fargli la guerra: “Non volevo ripetere il format e poi viviamo nell’epoca in cui le notizie sono più importanti dei fatti. Siamo stati ecosostenibili, abbiamo avuto cura dell’ambiente, ma giravano notizie di devastazione e inquinamento. Non volevo rientrare in attacchi volenti e pretestuosi. Delle sedici denunce ricevute con il Jova Beach, nessuna è andata oltre il primo esame. Non è bastato essere bravi. C’era un dogmatismo con cui era impossibile dialogare. Io non voglio contribuire al clima polemico, faccio festa e faccio le cose perbene, quindi stavolta andiamo a cercare luoghi al sud dove non c’è mai stata musica, valorizzeremo i più periferici, faremo buona musica dove non te l’aspetti”, ha dichiarato.
Quando gli viene chiesto se nella sua agenda sia presente anche un impegno a Sanremo, risponde: “Il prossimo Sanremo non è previsto. lo guarderò come tutti gli anni. In bocca al lupo a Carlo Conti e a tutti gli artisti che parteciperanno”. Per quanto riguarda la possibilità di vederlo come direttore artistico, Jovanotti dice: “Non credo che sia tra i miei obiettivi. Sarebbe alla mia portata? Non lo so. Se un giorno Fiorello tornasse a Sanremo e mi volesse, ci andrei… Ma ti rispondo così perché lui ha già detto che non ci tornerà più. Mi attacco a lui. Comunque, mai dire mai”.









