Giovanni Allevi, il racconto di cosa vuol dire felicità: “Un medico mi disse che avevo 13 globuli bianchi. Ero vivo”

Giovanni Allevi a Sanremo 2024

Giovanni Allevi continua a raccontare la sua lotta contro la malattia mettendo in mostra anche le sue fragilità. Il musicista è stato infatti ospite al Forum di Assago a Milano dove si è ritrovato davanti a 6 mila studenti ed ha parlato di felicità. Vediamo insieme cosa ha detto.

Giovanni Allevi racconta la malattia e i momenti di felicità

Dopo il suo bellissimo e toccante monologo al Festival di Sanremo 2024, Giovanni Allevi torna a parlare del suo stato di salute. Il maestro, solo pochi giorni fa, ha dovuto annullare per ragioni di salute il suo concerto a Taranto il 15 marzo. Ora è stato ospite all’evento “Happiness on tour – Storie di felicità”, organizzato dalla Fondazione felicità, con il patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Milano. Al Forum di Assago, in occasione della Giornata mondiale della felicità, ha portato la sua testimonianza e ha commosso tutti i presenti. Allevi è partito dal momento più difficile, quello in cui ha scoperto di avere un mieloma multiplo.

C’è stato un momento in cui ho dovuto mantenere lo sguardo dritto sui fiori, mentre camminavo all’inferno, la mia vita era concerti in giro per il mondo, conferenze stampa, selfie, fino a due anni fa quando è arrivata una brutta malattia e tutto è cambiato“.

Parole toccanti in cui spiega cosa vuol dire essere paziente e combattere ogni giorno anche con la propria testa che ti spinge a mollare tutto. Ma la forza di andare avanti, e persino essere felice, è possibile. Per raggiungerla bisogna andare prima all’inferno come spiegato dal musicista ai tanti studenti giunti per ascoltare le sue parole. Solo con il controllo delle proprie ansie e paure si può essere felici e Giovanni Allevi ricorda perfettamente il momento in cui il suo cuore è stato colmo di gioia e ricco di felicità:

Un giorno un medico è entrato nella mia stanza e mi ha detto: ‘Maestro hai 13 globuli bianchi. La bilancia, che fino a quel momento pendeva verso la mia morte, iniziava a pendere di nuovo verso la vita. In quel momento, ragazzi, sono stato investito da una felicità allo stato puro, un treno di felicità mi era venuto addosso. Perché? Perché avevo ottenuto dei risultati professionali? Avevo venduto dei dischi? Perché erano aumentati i follower? No, perché ero semplicemente vivo“.

Il messaggio agli studenti

Il racconto si conclude con un augurio rivolto ai giovani:

Vi ho portato in dono, in offerta, la mia vita, la mia sofferenza e la mia felicità, spero davvero che possiate farne tesoro, grazie“.

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