Da martedì 11 novembre prende il via la gara di Sanremo Giovani. A condurre quest’anno Gianluca Gazzoli. Nelle quattro puntate in onda l’11, il 18 e il 25 novembre e il 2 dicembre si sfideranno in duelli diretti 24 artisti emergenti per convincere la Commissione musicale composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, che saranno affiancati dallo stesso Conti e da Claudio Fasulo. In semifinale arriveranno 12 concorrenti, dai quali emergeranno a loro volta i sei artisti che si contenderanno la finalissima del 14 dicembre su Raiuno. Solo due di loro riusciranno però a conquistare il pass per il Festival di Sanremo 2026 insieme ai due vincitori di Area Sanremo.
Sanremo Giovani 2025, intervista esclusiva a Gianluca Gazzoli
Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Gianluca Gazzoli. Podcaster di successo alla guida di BSMT, è alla sua prima prova importante alla conduzione di Sanremo Giovani. Un bel salto oltre che una bella responsabilità per lui: “La responsabilità è tanta nei confronti di Carlo che mi ha dato questa fiducia, ma anche nei confronti di tutta la squadra e dei ragazzi stessi che si giocheranno i loro sogni. Spero di accompagnarli nel migliore dei modi. E’ un salto che spero possa essere anche un nuovo inizio per tante cose belle. La chiamata di Carlo è stata un’esplosione di emozioni che non avevo mai provato prima. Ho visto un riconoscimento verso quello che stavo facendo e questa opportunità è capitata in un momento della mia vita in cui mi sentivo più pronto dopo aver fatto altre cose. Ovviamente bisogna ancora lavorare tanto”. In questa nuova esperienza, cercherà di essere una spalla per i ragazzi: “La mia sarà una conduzione più umana, empatica. Cercherò di conoscerli un po’ prima, per loro questa è una possibilità importantissima”.
Gazzoli ha confessato poi qual è stato il consiglio più importante che gli ha dato Carlo Conti: “Ho una possibilità che ad oggi non viene concessa a tutti o a tanti, quella di poter lavorare accanto a qualcuno che vuole insegnarti qualcosa. Carlo mi ha detto di vivermi con leggerezza questa esperienza, di divertirmi”. Poi ha parlato del suo rapporto con la musica: “Ho un rapporto quotidiano con la musica. Passo dal pop al rap a qualsiasi altro genere musicale, la musica mi piace tutta e la ascolto in diversi momenti della mia giornata anche per caricarmi”. Sui brani in gara, ha dichiarato: “Ho dato un’occhiata ai videoclip ed è impressionante vedere il livello con cui si presentano i giovani. Molti di loro hanno già avuto diverse esperienze in altri programmi, hanno anche dei piccoli fandom, si sono costruiti già il loro pubblico. La commissione ha fatto un ottimo lavoro”.
Sanremo Giovani è pur sempre una competizione in cui c’è chi perde e c’è chi vince. Questo succede anche nella vita dove bisogna affrontare successi e insuccessi. Sul suo rapporto con il fallimento, Gazzoli ha rivelato: “Viviamo in una società come quella di oggi che ti vuole far credere che siamo tutti vincenti, che tutto arriva subito, in realtà non è così. Prima di arrivare qui alla conduzione di Sanremo Giovani sono passati tanti anni, ho ricevuto tanti no e ho affrontato situazioni che non sono andate come speravo. Secondo me oggi i ragazzi sono più consapevoli, al di là del risultato immediato bisogna sempre avere una visione un po’ più lunga delle cose”. E sicuramente, Gazzoli sogna un giorno di condurre il Festival di Sanremo: “E’ un pensiero che ho fatto anche se resto concentrato su questa esperienza che è un sogno che si realizza”.
La chiamata alla conduzione di Sanremo Giovani è arrivata per Gianluca in un momento doloroso della sua vita. Il suo primo pensiero è andato alla madre Giovanna, scomparsa due mesi fa per malattia: “E’ un rollercoaster di emozioni, subito dopo aver saputo che avrei condotto Sanremo Giovani ho pensato proprio a lei. I momenti più belli amplificano quelli brutti. Penso che nulla accada per caso”.
A conclusione dell’intervista, abbiamo chiesto a Gazzoli se in futuro abbia intenzione di trasformare Basement in un programma televisivo: “Non penso proprio perché la sua forza è il fatto di non avere regole come quelle televisive. Ogni piattaforma ha il suo linguaggio, io stesso sto facendo un percorso in cui mi barcameno tra diversi linguaggi. Difficilmente quel format potrebbe vivere in televisione, ho anche una libertà che non si potrebbe probabilmente avere. Magari però si può pensare a degli spin off”.









