Elena Mil: “Da Musicultura 2025 a Sanremo 2026? Lo farei, l’importante è che non debba snaturare la mia identità. Mi piacerebbe cantare con Antonella Ruggero” – Intervista video

Elena Mil

Elena Mil con “La Ballata dell’inferno” è la vincitrice di Musicultura 2025. Noi di SuperGuidaTv l’abbiamo intervista subito dopo la sua vittoria e le abbiamo chiesto da dove nasce la scelta di partecipare a questa manifestazione canora. “È una vicenda molto divertente, nel senso che io ho scelto di aprirmi appunto al pubblico, io scrivo canzoni da sempre, però l’ho fatto sempre per me stessa, per paura forse anche proprio del giudizio non sempre generoso del mondo. Un anno fa ho detto basta, iniziamo a suonare, da dove si parte? Da Instagram, io sono molto poco social, ma mi è stato comunicato che si doveva partire da qualche parte, aprirsi al mondo. Ho aperto Instagram, ho scoperto che c’era un open mic, sono andata a questo open mic e una persona a caso mi ha detto, bello quello che fai, dovresti fare Musicultura. Quella persona a caso in realtà è diventato uno dei miei collaboratori, chitarrista con cui mi esibisco spesso, Davide Montenovi, è tutta colpa tua se sono qui oggi, per curiosità mi sono iscritta ed eccomi qua”. – Racconta la Mil.

Elena Mil, intervista alla vincitrice di Musicultura 2025

Te l’aspettavi la vittoria?

“No, non mi aspettavo assolutamente questa vittoria perché non pensavo che un pubblico così vasto avrebbe risuonato con un setup così semplice e essenziale. Pensavo che sarei stata troppo piccola per riempire lo Sferisterio e forse il fatto che la mia emozione fosse davvero tutta vera è stato quello che mi ha permesso di comunicare davvero con tutte le persone che erano sedute”.

Sai che nel futuro immediato potrebbe arrivare una proposta che può essere il palco di Sanremo, ci stai pensando?

“Non sto pensando a niente in questo momento, sto solo pensando che voglio fare sempre di più, voglio continuare a farlo come credo perché finora mi ha pagato probabilmente il non scendere a compromesso. Piuttosto non ho fatto niente in questi anni ma ho creduto profondamente anche nella particolarità di quello che facevo e se dovessero arrivare delle proposte graditissime le potrò accettare solo se non mi faranno essere chi non sono”.

Un album in arrivo?

Io in realtà ad oggi ho 13 brani compiuti di cui sono soddisfatta che meritano di essere arrangiati in un modo un po’ più articolato rispetto alla forma in cui vi ho portato La ballata dell’inferno, nonostante tenga tantissimo all’essenzialità, quindi sarà un lavoro interessante, non ho idea di quando possa uscire però il mio progetto è sicuramente quest’album che racconti una grande storia”.

Se dovessi fare un augurio alla Elena post Musicultura questa sera cosa diresti?

“Abbi più fiducia in te stessa e continua ad emozionarti mentre fai quello che fai, il giorno che dovessi smettere di emozionarti cambia strada”.

A chi dedichi questa vittoria?

“La dedico ai sette vincitori che erano con me, che sono vincitori a pieno titolo e a cui voglio un grandissimo bene, spero di non perderli mai e a mia madre”.

Ci sono in programma dei live?

“Oddio sì, ma non mi ricordo quando, il 20 luglio sarò in un bellissimo circolo Arci a Tosnago in Brianza da una mia amica”.

Se dovessi scegliere oggi un artista per fare un featuring chi sceglieresti?

“Antonella Ruggero, mi ha emozionato tantissimo”.

Come spenderai i 20.000 euro del premio?

“Tutti in musica, tutti i musicisti e nella possibilità sicuramente anche in questo progetto dell’album che a questo punto per forza lo devo fare e lo farò bene”.

È di attualità la polemica dei concerti, degli stadi, è qualcosa che ti spaventa per il futuro?

“Io non sono spaventata perché penso che rimarrò sempre in una logica che rifugia un po’ dal commercio e anche dai grandi numeri, perché il mio desiderio è suonare per un pubblico attento e quindi anche per un pubblico ridotto di volta in volta. Stasera è stato magico perché c’era un grado di comunicazione assurdo per i numeri che c’erano, però io penso che andrò sempre per vie particolari, non mainstream”. 

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