Abbiamo incontrato Carmine Recano ieri, 27 giugno, in occasione della presentazione del nuovo palinsesto Rai 2025/2026. L’attore ha accettato di rispondere alle nostre domande sul suo personaggio il sacerdote protagonista della fiction “Noi del Rione Sanità”. Ecco cosa ci ha rivelato.
Carmine Recano, l’intervista in esclusiva ai Palinsesti Rai
Parlaci un po’ del tuo personaggio
La storia racconta le vicende di un sacerdote, di un uomo straordinario che, grazie al suo lavoro, al suo amore e alla sua dedizione è riuscito a cambiare pelle ad un quartiere difficile come quello del rione Sanità e soprattutto ad offrire ai giovani un’opportunità di formazione e lavoro. È una storia intensa, molto emozionante, che parla di rinascita e speranza. Il messaggio è importante e ci insegna che il vero cambiamento parte attraverso il nostro coraggio e la nostra lotta quotidiana.
Ormai ci stai prendendo gusto a interpretare personaggi che aiutano i giovani a recuperare?
Diciamo che sì, c’è un filo rosso che li accomuna ed è questa grande propensione di aiutare gli altri.
E tu ti senti un po’ così, intento ad aiutare?
Nella vita sì, sono un buono…
C’è un po’ di mare fuori anche nel cast, oltre a te?
Nel cast? No, non c’è nessuno di Mare fuori. È un gruppo di lavoro totalmente diverso.
E che ci vuoi dire di questi giovani?
Sono dei giovani straordinari che mi hanno permesso di vivere dei momenti stupendi con loro e li ringrazio per questo.
Senti, ma ti chiedono anche della carriera?
No, della carriera no. Sono dei giovani che cercano di imparare un mestiere. Noi giustamente cerchiamo di insegnarli innanzitutto le geometrie del setto, quindi luci, posizione e quant’altro, oltre a battute, intenzioni, e piccole sfumature rispetto ai personaggi.
Senti, ma secondo te Napoli e la Sanità in particolare sono davvero cambiati?
La Sanità era sicuramente un posto isolato che un po’ ha sofferto, e grazie al lavoro di questi giovani e di questo sacerdote è riuscita a diventare un quartiere diverso. Oggi racconta al mondo la sua storia, la sua bellezza, la sua identità. Quindi sì, è cambiato.
Senti, oggi il governatore De Luca ha detto che Napoli investe nella cultura tanti soldi, anche la ristrutturazione del centro qui della RAI, poi ci sono tanti investimenti per rendere sempre più centrale il mondo.
Napoli è veramente sbocciato definitivamente, anche il quarto scudetto, insomma. Io oggi ho pagato il “biglietto della madre” per questo quarto scudetto. Guarda, ho sempre detto che Napoli è sempre riuscita a raccontare storie che poi sono diventate storie e patrimonio del cinema mondiale. Quindi per me non è una novità, diciamo così. Napoli è sempre stata al centro della cultura di nostro paese.
Il video con l’intervista integrale









