Troppo vecchi per morire giovani, recensione no spoiler della miniserie di Nicolas Winding Refn

Too Old to Die Young

Nell’estate del 2019 la piattaforma di streaming di Amazon Prime Video si appresta a dare il benvenuto al celebratissimo regista danese Nicolas Windsing Refn, reduce da successi cinematografici internazionali come ad esempio Drive, Solo Dio perdona e The Neon Demon. Questa miniserie originale, co-creata assieme a Ed Brubaker, è il debutto ufficiale per Refn nel mondo del piccolo schermo.

Too Old to Die Young (Troppo vecchi per morire giovani) però, e questo lo vedremo in dettaglio poco più avanti, non ha avuto il successo sperato dal regista e dalla piattaforma di streaming, né il pubblico ha “abboccato” all’esperimento curioso e assolutamente controcorrente del cineasta danese, che per una durata di dieci episodi ha dato sfogo di tutte le sue ossessioni e i suoi stilemi artistici di sempre. Insomma, una visione televisiva esattamente non da binge-watching.

La trama di Troppo vecchi per morire giovani

Los Angeles, giorni nostri. La vita del poliziotto Martin Jones (Miles Teller) viene sconvolta quando il suo collega Larry Johnson viene ucciso davanti a lui a sangue freddo. L’omicidio però sembra più essere una vendetta premeditata; l’assassino infatti prima di sparare (per poi fuggire) esclama le seguenti parole –“Ei agente, per mia madre!”. L’agente Johnson stava nel frattempo mandando un selfie alla sua ragazza e fortuitamente riesce a catturare nell’immagine anche la figura dell’omicida; l’agente Jones però terrà questo particolare solo per sé.

La scena poi si sposta in Messico, nella dimora del boss gravemente malato ‘Don Ricardo’, dove si scopre l’identità e il movente dell’assassinio: il giovane Jesus (Augusto Aguilera), nipote di Don Ricardo, ha infatti vendicato la morte di sua madre Magdalena, la sorella del boss e si prepara a passare un po’ di tempo in Messico, dove conoscerà meglio la sua famiglia e “imparerà a parlare spagnolo”. Ovviamente, l’omicidio di Magdalena si verrà a scoprire che sarà strettamente collegato all’assassino sulle cui tracce adesso è l’agente Martin Jones…

Perché vedere Troppo vecchi per morire giovani?

Perché è il sogno bagnato di ogni appassionato della carriera dietro la macchina da presa di Nicolas Winding Refn; Too Old To Die Young ha la durata di dieci episodi (per un prodotto assolutamente autoconclusivo) e in questi appuntamenti di circa un’ora ciascuno racchiude una summa di tutte le suggestioni, gli echi, gli omaggi cinematografici e le ossessioni tematiche e contenutistiche che nel tempo lo hanno reso uno dei più apprezzati autori dietro la macchina da presa della contemporaneità.

Too Old to Die Young è tutto e allo stesso tempo niente: non segue una linearità narrativa, si prende i suoi tempi per raccontare questa storia più corale di quanto non sembri all’apparenza, fa uso abbondante di musica elettronica di ieri e di oggi, di una fotografia vivace e sfavillante, che riesce perfettamente ad incorniciare la luce accecante del Messico e i colori al neon della Los Angeles sporca e notturna. Too Old to Die Young, alla fine della fiera, è Nicolas Winding Refn all’ennesima potenza.

Troppo vecchi per morire giovani, perché non vederla

Ovviamente, il discorso che abbiamo fatto nel paragrafo precedente vale anche come avvertimento: per tutti gli spettatori sprovveduti o che semplicemente non sanno cosa stanno per andare a vedere su Amazon Prime Video, dobbiamo necessariamente avvisarvi che Too Old to Die Young è un prodotto televisivo decisamente autoriale, fuori dal comune e che tende più a rendere giustizia ad una certa qualità di regia e concettualità più vicine al mezzo cinematografico che a quello televisivo.

Ma non solo: la miniserie di Refn si prende anche tutti i suoi tempi (spesso dilatatissimi e rarefatti, talvolta fino allo sfinimento) per raccontare la sua storia, tanto che potrebbe essere accostato con molta facilità all’operazione che un paio di anni prima fece il leggendario David Lynch per Twin Peaks: La serie evento. Entrambi sono quindi esperimenti artistici super-autoriali che hanno semplicemente scelto il mezzo del piccolo schermo per dilatare le ossessioni dei propri autori in svariati episodi a prova di pazienza del telespettatore.

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