The First Ladies, la serie tv: Viola Davis interpreta Michelle Obama

First Ladies serie tv con Viola Davis nei panni di Michelle Obama

Viola Davis sarà Michelle Obama nella serie “The First Ladies“. Proprio così, l’attrice Premio Oscar per il sim “Barriere” è pronta ad una nuova grande sfida: interpretare la moglie dell’ex presidente americano Barack sul piccolo schermo. Ecco le anticipazioni.

The First Ladies: Viola Davis è Michelle Obama

La vita di Michelle Obama raccontata in “The First Ladies”, la serie antologica prodotta ed interpretata da Viola Davis. Un drama antologico composto da una serie di episodi della durata di un’ora circa dedicati alla vita delle ex Prime Donne dei Presidenti degli Stati Uniti d’America. Non ci sarà quindi solo la storia di Michelle Obama nella serie firmata da Showtime, visto che i telespettatori potranno conoscere anche le vite di Eleanor Roosevelt e Betty Ford.

Stando alle prime indiscrezioni trapelate in rete, la serie è ancora in fase di scrittura e accenderà i riflettori sulla cosiddetta East Wing considerato come “quel luogo lontano dai riflettori in cui donne carismatiche, complesse e dinamiche prendono decisioni d’impatto globale”.

La prima serie, prodotta dalla JuVee Productions, da Viola Davis e il marito Julius Tennon, Cathy Schulman di Welle Entertainment, Jeff Gaspin di Gaspin Media e Brad Kaplan di LINK Entertainment sarà dedicata alle vite personali e professionali delle first lady Eleanor Roosevelt, Betty Ford e Michelle Obama.

Viola Davis in prima linea per il progetto “The First Ladies”

A volere fortemente questa seria antologica di genere drama è stata Viola Davis, l’attrice afroamericana che con il suo talento ha conquistato il patinato mondo di Hollywood. L’attrice di “The Help” parlando del progetto ha dichiarato:

“Ciò per cui dobbiamo lottare, e di cui sono tanto orgogliosa con la JuVee, è l’autonomia nello storytelling e nella produzione dei contenuti. Non accetto di sentirmi dire che l’unico modo per avere un ruolo in una storia sia stare nelle retrovie e aspettare che una persona bianca si faccia carico di un progetto”.

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