Testamento Silvio Berlusconi: chi sono gli eredi? Cosa va a Marta Fascina? Una lettera ai figli

Testamento silvio berlusconi

I cinque figli di Silvio Berlusconi: Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi sono stati convocati nel tardo pomeriggio per la lettura del testamento dell’ex presidente del Consiglio scomparso il 12 giugno scorso. Il documento, come anticipato da Il Messaggero, è stato aperto questa mattina nello studio del notaio Roveda alla presenza di due testimoni. La lettura del testamento ai figli avverrà, secondo quanto si apprende, dopo la chiusura dei mercati finanziari. Ecco di seguito cosa è indicato nel testamento di Silvio Berlusconi e come viene spartita l’eredità del Cavaliere.

Testamento Silvio Berlusconi: chi sono gli eredi

Con l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi c’è grande attenzione sulle partecipazioni societarie, e ovviamente sulle tante ville, simbolo dell’epopea familiare e politica del Cavaliere.

Proprio durante la presentazione dei palinsesti Mediaset avvenuta ieri sera negli studi di Colono Monzese, l’Ad Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato: «Non è che noi vogliamo dare impressione di compattezza, c’è compattezza. Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi. Ognuno fa il proprio mestiere, ma c’è una compattezza assoluta. Certo comprendiamo quello che è stato scritto sui giornali, anche se, devo dire, un po’ mi ha turbato. Però ognuno fa il suo mestiere».

Il patrimonio nel testamento di Silvio Berlusconi

Con l’apertura del testamento viene definita la nuova era aziendale e la spartizione di tutti i beni del Cavaliere. In ballo ci sono diverse società e immobili. Stando a Forbes, nel 2022 il patrimonio di Silvio Berlusconi era di circa 6,4 miliardi di euro.

Fininvest – la holding che detiene il reparto azionario della famiglia Berlusconi e ridistribuisce gli utili delle società operative, fondata da Silvio e presieduta da Marina – ha riportato nel 2021 un fatturato di quasi 4 miliardi di euro e profitti per 360 milioni. L’azienda possiede il 50 per cento di MFE (il gruppo Mediaset), il 53,3 per cento di Mondadori, il 30 per cento di Banca Mediolanum, l’interezza del Teatro Manzoni di Milano e l’Associazione Calcio Monza (il Milan è stato ceduto nel 2017).

Il patrimonio immobiliare della famiglia Berlusconi, invece, rientra per la maggior parte nella società Dolcedrago, di proprietà esclusiva di Silvio Berlusconi e valutata intorno ai 500 milioni. Le case private di residenza di Berlusconi, come Arcore, potrebbero valore intorno ai 100-150 milioni, ha scritto il Corriere. Le ville dedicate alle vacanze, come Villa Certosa a Porto Rotondo, valgono circa 500 milioni e rientrano sotto la gestione di Dolcedrago. Berlusconi possiede due proprietà immobiliari ad Antigua, nei Caraibi.

La spartizione dell’eredità di Silvio Berlusconi

Stando a quanto si apprende da ANSA che ha avuto la possibilità di leggere il contenuto del testamento di Silvio Berlusconi, va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest. Avendo ricevuto l’intera quota disponibile, i due figli di primo letto di Berlusconi raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie.

100 milioni a Marta Fascina

Un legato di 100 milioni al fratello Paolo Berlusconi. A Marta Fascina va un legato di 100 milioni e a Marcello Dell’Utri uno di 30.

La lettera di Berlusoni ai figli

La lettera ai figli: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”. Così Silvio Berlusconi, nel suo testamento ringraziando i figli dopo aver dato le disposizioni che riguardano Marta Fascina e Marcello Dell’Utri, “Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”.

Il testo è contenuto in una busta non sigillata, datata Arcore 19 gennaio 2022 con la scritta ai miei figli contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, in tutto una quidicina di righe.

Silvio Berlusconi, quando ha scritto la lettera, stava andando al San Raffaele. “Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, scrive indicando le donazioni al fratello, a Fascina e a Dell’Utri.

La decisione su Fininvest e sul patrimonio era già stata presa nel 2006.

Su un blocco note, color giallo paglierino, con l’intestazione Villa San Martino, Silvio Berlusconi, il 2 ottobre, ha scritto a mano le sue volontà. Undici righe su un foglio e dieci su un altro per il suo testamento, con uno stile asciutto e chiaro. “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Nel 2020 ha aggiunto le disposizioni a favore del fratello.

“Marina Berlusconi, Presidente del CdA, e Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Luigi Berlusconi, amministratori, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso”. Lo si legge in un comunicato di Fininvest. “Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”, conclude la nota.

Mfe in calo in Borsa dopo la lettura del testamento

Le quotate della famiglia Berlusconi sono in calo in Borsa dopo la lettura del testamento del Cavaliere. Su Mfe, secondo gli analisti, scattano le prese di profitto dopo che il titolo era cresciuto nelle ultime settimane con la Borsa che speculava su una eventuale vendita. Una ipotesi che è sempre stata smentita in maniera categorica dalla famiglia Berlusconi. A Piazza Affari le azioni Mfe B, con il maggior numero di diritti di voto, cede lo 0,8% a 0,72 euro, mentre Mfe A è in flessione dell’1,5% a 0,53 euro. In calo anche Mondadori che cede lo 0,9% a 2,13 euro.

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