Tu Si Que Vales 2023, intervista al vincitore Samuele Palumbo: “Il giudice che temevo di più era Rudy Zerbi. Ecco cosa farò con il montepremi”

Chi è Samuele Palumbo

E’ il giovanissimo vincitore dell’ultima edizione di Tu Si Qu Vales. Samuele Palumbo ha conquistato tutti, pubblico e giuria, con il suo talento ma anche con il suo piglio grintoso. Al momento della vittoria, a salire sul palco è stata la madre, presente al centro dello studio con il cartonato del figlio vicino in quanto per regolamento i minorenni non possono stare di fronte alle telecamere dopo la mezzanotte. Noi di SuperGuida TV abbiamo intervistato in esclusiva Samuele Palumbo. Il giovane talento è rimasto incredulo al momento della vittoria: “Non mi aspettavo di vincere perché i concorrenti erano tutti bravissimi. Per me già riuscire a esibirmi in televisione in un programma come “Tu Si Que Vales” è stato un grande traguardo. Quando hanno proclamato il vincitore sono stato felicissimo perché ho realizzato di avercela fatta”.

Ad iscriverlo ai casting per il programma era stato il padre: “Circa 3-4 anni fa una sera mio padre provò a iscrivermi ai casting di “Tu si Que Vales” così un po’ per gioco e invece la redazione mi contattò subito. Poi a causa della pandemia tutto rimase sospeso, fino a quando mi convocarono per fare l’audizione a Catania, da lì cominciò il mio percorso a “Tu si Que Vales”.

Sulla destinazione del montepremi, Samuele ha le idee ben chiare: “Sicuramente un po’ li metteranno da parte i miei genitori per il mio futuro. Poi mi piacerebbe comprare degli strumenti musicali nuovi e una parte mi piacerebbe donarli in beneficenza”.

In merito ai progetti futuri, Samuele sogna di esibirsi in futuro con un’orchestra: “Il mio sogno è di esibirmi con una mia grande band, un’orchestra… magari in un posto dove non è mai stato nessuno come sul monte Everest, oppure in una stazione spaziale”.

Intervista al vincitore Samuele Palumbo, vincitore di Tu si Que Vales 2023

Samuele, te lo aspettavi di vincere? Che emozioni hai provato al momento della proclamazione? In gara con te c’erano comunque talenti straordinari.

Non mi aspettavo di vincere perché i concorrenti erano tutti bravissimi. Per me già riuscire a esibirmi in televisione in un programma come “Tu Si Que Vales” è stato un grande traguardo. Quando hanno proclamato il vincitore sono stato felicissimo perché ho realizzato di avercela fatta.

A ritirare il premio è stata tua mamma. E’ apparsa visibilmente emozionata. Cosa ti ha detto dopo la vittoria?

Mia mamma Monica era visibilmente emozionata quando mi hanno eletto vincitore. Ci siamo rivisti in hotel al termine della puntata è corsa subito ad abbracciarmi e si è commossa.

E i tuoi amici invece?

Naturalmente sono orgogliosi e molto felici, mi hanno seguito in televisione e hanno fatto il tifo per me. Tra l’altro al mio rientro tutta la scuola ha organizzato una piccola festa per celebrare la mia vittoria.

Ti eri iscritto tu ai casting?

Circa 3-4 anni fa una sera mio padre provò a iscrivermi ai casting di “Tu si Que Vales” così un po’ per gioco e invece la redazione mi contattò subito. Poi a causa della pandemia tutto rimase sospeso, fino a quando mi convocarono per fare l’audizione a Catania, da lì cominciò il mio percorso a “Tu si Que Vales”.

Come spenderai i soldi della vincita?

Sicuramente un po’ li metteranno da parte i miei genitori per il mio futuro. Poi mi piacerebbe comprare degli strumenti musicali nuovi e una parte mi piacerebbe donarli in beneficenza (già ora mi dedico a fare concerti di beneficenza per bambini in Africa o per associazioni che si occupano di bambini affetti da autismo).

I giudici sono stati tutti concordi sul tuo talento. All’inizio c’è un giudice che temevi di più? Dopo questa esperienza, qualcuno di loro ti ha dato qualche consiglio?

Il giudice che temevo di più era Rudy, poi però mi sono ricreduto perché mi ha fatto molti complimenti. In realtà sono stati tutti davvero molto gentili con me e mi hanno incoraggiato a continuare con la musica.

La tua prima esibizione non è passata inosservata. Nel corso del Can-Can ti è caduto il microfono e senza accorgertene lo hai schiacciato più volte scatenando l’ilarità nei giudici. Un imprevisto che sei riuscito a superare alla grande.

In realtà quando mi è caduto il microfono non me ne sono accorto subito. Me ne sono reso conto quando già lo stavo calpestando e lì ho pensato “oh no cosa faccio ora?!” ho continuato a suonare, poi per fortuna Maria De Filippi mi ha interrotto e ho potuto ripetere l’esibizione ed è andato tutto bene.

Torniamo al tuo talento. Ci sei nato o l’hai coltivato?

Un po’ tutte e due. Penso di esserci nato e di averlo poi coltivato. Da piccolino, prima di iniziare a suonare il violino, giocavo con la tastiera di mia mamma, e mi divertivo a fare il maestro d’orchestra. Poi ho cominciato a suonare il violino e da lì ho cominciato a coltivare la mia passione, il mio talento.

Immagino che a differenza dei tuoi coetanei tu abbia fatto tante rinunce. C’è qualcosa che rimpiangi?

Non rimpiango nulla, sicuramente ho fatto tanti sacrifici, a volte ho dovuto rinunciare agli svaghi: alle uscite con gli amici, alle partite di calcio però ne vale la pena.

Fantastichiamo un po’…dove ti vedi tra dieci anni? Quale sarebbe il tuo più grande sogno?

Il mio sogno è di esibirmi con una mia grande band, un’orchestra… magari in un posto dove non è mai stato nessuno come sul monte Everest, oppure in una stazione spaziale.

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