Dal 13 giugno in esclusiva su Prime Video in Italia, sarà disponibile la seconda stagione di Pesci Piccoli, serie comedy prodotto e ideata dalla content factory The Jackal, in collaborazione con Mad Entertainment e Prime Video. Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato i protagonisti di Pesci Piccoli 2, vale a dire gli attori Ciro Priello, Martina Tinnirello, Gianluca Fru, Fabio Balsamo, Aurora Leone e il regista Francesco Ebbasta. La serie in otto episodi è ideata da Francesco Ebbasta e Alessandro Grespan, che firmano anche la sceneggiatura con Alessandro Bosi e Mary Brugiati, e diretta da Francesco Ebbasta, Alessandro Grespan, Danilo Carlani e Alessio Dogana.
Piccoli Pesci 2: la serie con i The Jackal
Pesci Piccoli, la serie con protagonisti i The Jackal (Ciro Priello, Fabio Balsamo, Aurora Leone, Gianluca Fru) e una piccola (e sgangherata) agenzia pubblicitaria che continua a crescere, torna così con la seconda, attesissima stagione. Greta (Martina Tinnirello) spinge l’azienda verso sfide su scala nazionale con la complicità del producer Fabio. Aurora supera un addio e si concentra sulla sua carriera, Fru e Ciro affrontano i loro traumi imparando sempre più ad accettarsi. La seconda stagione di Pesci Piccoli si immerge nel racconto dei molteplici modi di accettare una vita diversa dai modelli di perfezione con cui i millennial sono cresciuti.
Pesci Piccoli 2, cosa dobbiamo aspettarci da questa seconda stagione?
Fabio: “Io dico sempre che è un problema vostro, in senso che cosa aspettarvi dipende dalle aspettative. Quali saranno le novità all’interno della stagione? Sicuramente un approfondimento sulla linea narrativa dei personaggi, tante sfumature, emozioni sovrapposte, una tenerezza dei rapporti, guest speciali e una quarta puntata molto particolare.
Aurora: “Sì, io aggiungo soltanto che, oltre alle risate che magari uno tende ad aspettarsi dai Jackal, ci saranno anche tante lacrime in questa seconda stagione, perché ognuno di noi ha dovuto proprio buttare i propri traumi in questa serie e fa sempre bene farlo. E sì, andremo anche in mondi magici inaspettati.
Francesco Ebbasta: “Io aggiungo che è una serie viva, vibrante, che esce dal genere comedy e riesce ad entrare in almeno altri quattro generi diversi in tutte le puntate, quindi molto divertente anche in termini di intrattenimento.
Una domanda appunto al regista, com’è lavorare con i Jackal?
Francesco Ebbasta: “Beh, io lo faccio da ormai vent’anni, quindi è come svegliarsi la mattina ormai per me, cioè fanno parte della mia routine. È stimolante perché sono un gruppo… non si vede da fuori, ecco, non si percepisce da fuori, ma sono un gruppo di professionisti. Non è la prima cosa che dici quando dici The Jackal, sono professionisti, sono simpatici. A parte di scherzi, sono un gruppo di grandi lavoratori che si impegnano molto in quello che fanno, tendono sempre a migliorare il progetto e mi sento molto fortunato a far parte di questo gruppo”.
Cosa avete in comune con i vostri personaggi?
Fabio Balsamo: “In comune è sicuramente la scrittura di Pesci Piccoli, una scrittura che in qualche modo si accomoda anche un po’ sulle nostre personalità. Diciamo che grazie alla The Jackal noi abbiamo un modo di soffermarci su alcuni aspetti della nostra personalità. Lo vedete magari anche nei diversi video. Abbiamo l’opportunità di approfondire un aspetto della nostra personalità. In questo c’è sempre un lavoro di estensione, di complessità sempre maggiore. Bisogna sempre coltivarsi su tanti punti di vista. Nel mio specifico caso, col personaggio, ci sono tante cose in comune. C’è il rapporto con le proprie emozioni che può sembrare fragile, ma in realtà è proprio la sua forza, la consapevolezza con cui vive, la voglia di non caricarsi dei pesi del mondo, di trascinarsi quel piccolo ozio e la paternità un po’ verso tutto il gruppo The Jackal”.
Aurora Leone: “Questo dipende dal fatto che Francesco, conoscendoci anche nella vita di tutti i giorni, tende a mettere dei tratti nostri nei personaggi. Io in comune sento tutte le cose che sto affrontando nel mio percorso di psicoterapia. Il fatto di voler essere sempre quella brava, la cosiddetta FOMO, cioè il fatto di voler essere sempre presente. In questo caso anche quella lavorativa, che secondo me è un discorso molto vivo nella nostra generazione. Il fatto di non riuscire a staccarsi. E poi ci metto anche il fatto di organizzare feste, come accade nella terza puntata di Pesci Piccoli 2 e anche nella vita tendo a organizzare feste e aperitivi alcolici”.
Se doveste creare una campagna pubblicitaria assurda in stile Pesci Piccoli per promuovere la seconda stagione, come sarebbe?
Fabio Balsamo: “Una campagna pubblicitaria per promuovere la seconda stagione, però in stile Pesci piccoli? Io vorrei avere un produttore che dica Giacomo non c’è soldi, non c’è budget, poco budget, quindi vedete cosa devo fare”.
Aurora Leone: “Io la sparo dura, dico Vi ricordate quando Tonio se n’è andato dalla Melevisione? In Pesci piccoli 2 vi saluterà un’altra volta”
Intervista a Ciro Priello, Martina Tinnirello, Gianluca Fru
Pesci piccoli 2, com’è stato tornare sul set di questa serie?
Ciro Priello: “Personalmente è stato il regalo più grande che potessi ricevere da Torre, ma già da quando abbiamo saputo che avremmo fatto una seconda stagione e misurarci con un’evoluzione dei personaggi totalmente nuove in questa seconda stagione è stato ancora un grande regalo personalmente, soprattutto nelle prime quattro puntate che la stampa ha già visto è stato veramente un grande regalo perché abbiamo potuto ripercorrere e far capire al pubblico anche il passato di alcuni dei personaggi e abbiamo dato modo di far capire perché si comportano in quel modo e perché hanno quel tipo di carattere”.
Martina Tinnirello: “Per me è stato, anche per me è stato un regalo enorme perché non capita spesso di poter tornare a rivestire i panni di un personaggio. Quell’ora è stata la prima volta su un set, io avevo fatto tanto teatro ma dei set grandi non li avevo visti e quindi all’inizio ero già orgogliosa di essere riuscita a fare un’esperienza come quella. Dopo aver visto Pesci Piccoli 1, adesso sono proprio orgogliosa del progetto, come dice Ciro, mi piace veramente questa storia, c’è un mio investimento totale, amo, amo e adoro”.
Gianluca Fru: “È bellissimo perché questo è un progetto che ci unisce anche come gruppo e come azienda, The Jackal tutta partecipa alla realizzazione di questo progetto, quando dico Dejagal intendo proprio tutti e gli oltre 25 Dejagal che lavorano insieme a noi in questa azienda. E quindi per me è bello poter continuare a muoverci come intera casa di produzione”.
Qual è il momento di questa seconda stagione di cui andate più fieri? Fieri?
Martina Tinnirello: “Se devo essere… I momenti in cui ho potuto mettere qualcosa di autobiografico e suggerire qualcosa di Martina che potesse andare bene per Greta. Oppure anche i momenti in cui abbiamo improvvisato qualcosa che poi è stato tenuto nel montaggio. Quello per me è emozionante”.
Ciro Priello: “Tutti quei momenti, e faccio un elogio anche alla scrittura della serie di pesci piccoli, che hanno permesso a tutti i personaggi della serie di diventare ancora di più tridimensionali, in un certo senso. In questa seconda stagione usciamo anche un po’ fuori dall’ufficio e, l’ho detto anche prima, capiamo il motivo per cui i determinati personaggi si comportano in un certo modo. E quella possibilità che ci hanno dato gli autori che hanno scritto la serie per me è stato uno dei momenti più belli”.
Gianluca Fru: “Fiero tanti momenti, perché tante cose ci sembravano impossibili da realizzare e invece le abbiamo realizzate. Forse con grande orgoglio io guardo l’episodio 6. Il mio preferito. È quello che ha le cose più produttivamente pazze”.
Il tema di fondo è accettare una vita diversa dalla perfezione millennial. Ecco, ma se poteste cambiare una sola cosa del vostro lavoro, quale sarebbe?
Gianluca Fru: “Cambiare una cosa del nostro lavoro? Io vorrei che rallentasse un po’. Siamo un po’ vittime di questa overproduzione necessaria per non sparire dai radar, dal pubblico, dai ricordi delle persone che però secondo me si accelerano man mano sempre di più e sempre un po’ troppo e si autoconsuma.
Ciro Priello: “Io sono completamente d’accordo con quello che ha detto Fru. Viviamo in un’epoca di bulimia mediatica da questo punto di vista. Prima un tempo i film che guardavamo restavano negli anni per molto molto tempo”.
Martina Tinnirello: “Invece adesso si tende a dimenticare sempre più velocemente. Questa cosa è faticosa da reggere. E poi paradossale perché c’è una bulimia, una sovrapproduzione però non tanti riescono a lavorare, vorrei dirla questa cosa. Per me se potessi cambiare qualcosa del mio lavoro è che lo vorrei fare di più. Vorrei che fosse concesso a tanti di noi di farlo più spesso perché non è facile”.