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Paolo Ruffini, intervista esclusiva: “A Natale su Italia 1 vi regalerò una serata speciale assieme ai miei ragazzi”

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E se uno scherzo invece di far ridere finisse per provocare la reazione opposta? E’ quello che è successo a Paolo Ruffini, vittima di un terribile scherzo architettato dagli autori del programma “Le iene”. E’ bastata un’accusa di furto ai danni di Giacomo, uno dei ragazzi impegnati con lui nello spettacolo “Up and down“, per fargli perdere la pazienza. Ed è proprio quando gli viene rivelata la verità, e cioè che si è trattato di uno scherzo, che la sua reazione diventa inaspettata. Paolo piange suscitando commozione anche nel pubblico televisivo che inonda i social di complimenti. La sua sensibilità traspare anche dagli abbracci che si scambia nei camerini assieme ai suoi ragazzi prima dell’inizio dello spettacolo. In questa intervista, rilasciata in esclusiva ai microfoni di SuperGuida Tv, Paolo ci racconta della sua avventura nei teatri assieme alla compagnia di ragazzi affetti dalla sindrome di Down regalandoci una piccola anticipazione che riguarda proprio la sera di Natale.

Intervista Esclusiva a Paolo Ruffini e alla sua compagnia

Siamo stati al Teatro Brancaccio di Roma il 26 novembre scorso per incontrare Paolo Ruffini e la sua splendida compagnia Teatrale. Ecco cosa ci ha raccontato Paolo a proposito dello spettacolo.

Paolo a grande richiesta sei in tournée nei teatri italiani con lo spettacolo “Up and down”. Un viaggio comico e irriverente che attraverso la chiave dell’ironia affronta il significato della parola disabilità. 

Sono molto felice perché ho la possibilità di lavorare con un gruppo di ragazzi straordinari. Siamo un gruppo misto di persone abili e persone disabili, up and down per l’appunto. Poi ovviamente in scena tutto è possibile e magari chi viene scambiato per down è up e viceversa (ride). 

E proprio sul palco assieme ai ragazzi della compagnia festeggerai il tuo compleanno. 

Festeggio il compleanno con loro perché siccome io intendo il teatro come una festa ho approfittato dell’occasione per rifare questo spettacolo che mi ha regalato tante soddisfazioni. Mai come oggi il palcoscenico si trasformerà in un evento irripetibile. Io vedo il teatro cosi, come un’occasione che non può tornare.

Che cosa vuol dire improvvisare sul palco?

E’ più difficile recitare che improvvisare perché in quest’ultimo caso non c’è uno schema da seguire. Davanti ad una pagina bianca, riesco a dar sfogo alla mia creatività. Non sono abituato invece a stare dentro le righe e questo un po’ mi dispiace. Recitare è perdere il senso della realtà e dell’esclusività di quello che fai. Mi interessa di più “dire” e questo mi piace di più. E credo il teatro sia anche questo.

Hai un aneddoto particolarmente divertente?

Già il tour è un aneddoto, riusciremmo tranquillamente a fare un libro di 90 pagine. Nei viaggi si da il massimo. L’aneddoto è continuo.

Prende la parola il regista Lamberto Giannini che dice:

Una volta il furgone è stato fermato dalla polizia, gli agenti hanno visto tutti loro e la polizia ha detto andate, è stato un lascia passare anche per la criminalità (ridono ndr). Diventeremo narcotrafficanti a breve (ridono ndr).

Hai dichiarato in una recente intervista che questi ragazzi ti hanno insegnato la felicità. In che modo questa esperienza ha cambiato la tua percezione della realtà?

Mi sono accorto di andare ad una velocità più lenta rispetto a prima. Anche se sembro nevrotico e bulimico di lavoro, ho imparato a vivere le cose con maggiore calma. Mi piace applicare una forma mentis down a qualcosa che potrebbe sembrare opposta. Ho imparato il valore degli abbracci e inoltre ho imparato ad essere più sociale e meno social, e tante altre cose che sembrano ridondanti ma che in realtà sono semplicemente “umane”. 

Sei stato da poco vittima di uno scherzo a “Le iene”. Uno scherzo spietato ma dai risvolti emozionanti visto che il pubblico da casa si è commosso. 

E’ stato uno scherzo che ha avuto un grande successo e molti ancora oggi parlano della mia reazione. Credo di avere agito nello stesso modo in cui avrebbero agito anche altre persone. Viviamo però un momento storico in cui siamo abituati a dare risalto agli aspetti negativi tanto da tralasciare tutto ciò che appare umano e di cuore. Oggi il normale fa scalpore mentre dovrebbe essere la regola. 

Si sta avvicinando il periodo natalizio. E’ vero che stai organizzando una bella sorpresa per il pubblico televisivo? Di cosa si tratta?

Abbiamo registrato al Teatro Verdi di Firenze – l’11 di novembre – lo spettacolo che poi andrà in onda la sera di Natale su Italia 1. Assieme alla compagnia ci siamo adoperati tanto per regalare ai telespettatori una favola normale. Ovviamente la favola normale non esiste e quindi abbiamo voluto rappresentarla pur fallendo in partenza. La normalità è un concetto destinato a soccombere ma proprio perché ci piace anche perdere siamo voluti arrivare ultimi nella graduatoria delle favole normali. Ci saranno degli ospiti straordinari e in questa serata cercheremo di far divertire e commuovere il pubblico attraverso gli ingredienti della genuinità e semplicità. 

Cosa ti piacerebbe trovare sotto l’albero?

Mi piacerebbe trovare sotto l’albero di Natale un fungo perché vorrei vedere se cresce. E poi sarebbe bello trovarci anche un po’ di gratitudine.

Rispondono anche tutti i ragazzi della compagnia:

  • Claudia Campolongo (musiche): “Sorrisi“.
  • Giacomo Scarno: “A me piace la Topx”.
  • Federico Parlanti: “L’allegria e L’amore”.
  • Erika Bonura: “La vita e passione”.
  • Lamberto Giannini (regista): “Non è uno scherzo e arrestano giacomo per davvero (fa riferimento allo scherzo de’ le Iene)”.
  • Andrea Lo Schiavo: “Io voglio tanta allegria, e gioia amore e pace”.
  • Giacomo Lagorio: “I down”.
  • David Raspi : “Un pò di gentilezza”.
  • Irene Morini: “La mia famiglia”.
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