Pamela Prati: “Ho denunciato Barbara d’Urso, ho chiesto aiuto a Maria De Filippi” | Video

Pamela Prati

Ospite della prima puntata di “Belve”, il programma di interviste condotto dalla giornalista Francesca Fagnani in seconda serata su Rai 2, la showgirl Pamela Prati dopo la vicenda “Mark Caltagirone” si racconta per la prima volta affrontando luci e ombre della sua vita lavorativa e personale, parlando di storie passate e storie recenti che l’hanno messa al centro dell’attenzione mediatica.

Pamela Prati ospite a “Belve” di Francesca Fagnani

La nota showgirl del “Bagaglino”, durante l’intervista a “Belve” racconta a Francesca Fagnani uno dei periodi più difficili della sua vita iniziato con lo spegnersi dei riflettori dello spettacolo. Nell’intervista Pamela Prati parla anche del periodo legato al caso “Mark Caltagirone”, di Maria De Filippi e di Barbara d’Urso.

Pamela Prati: “Ho chiesto aiuto a Maria De Filippi”

Pamela Prati del suo periodo difficili e di come vive oggi, racconta: “Oggi vivo con la mia pensione, vivo di quello che ho guadagnato in passato. Tante persone che potevano aiutarmi non mi hanno aiutato. Io ho scritto una lettera a Maria De Filippi, che io stimo tantissimo, dove chiedevo con grande umiltà di darmi una mano, e che pur di uscire da quel mio momento buio avrei lavorato anche in redazione a spostare le fotocopie. Le ho mandato anche dei fiori e il mio libro per farle conoscere meglio la mia storia. Non ho avuto risposta, magari sapere se almeno i fiori sono stati di suo gradimento”. 

Video, Pamela Prati: “Ho denunciato Barbara d’Urso”

La Fagnani chiede alla Prati del perchè non viene più ospitata nelle trasmissioni Mediaset, la showgirl risponde: “Sono in causa con Mediaset e con colei che ha divulgato delle cose bruttissime sulla mia persona”. Pamela Prati non fa il nome della persona in questione, la Fagnani azzarda il nome di Barbara d’Urso e la Prati con un “Si si” ammette che è proprio Barbara d’Urso la persona che ha denunciato, e afferma: “Mi ha dato della truffatrice, è un reato. Non posso raccontare altro”. 

 

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