Lorena Cesarini a Sanremo 2022 con il monologo sul razzismo: “esiste un solo genere umano” | VIDEO

Lorena Cesarini a Sanremo 2022

Lorena Cesarini a Sanremo 2022 da una lezione di vita a tutti con un monologo semplice – ma che arriva al cuore – sul razzismo. La prima bella sorpresa della seconda serata di Sanremo 2022 è proprio questa giovanissima attrice che deve la sua fama per aver recitato nella serie Tv “Suburra”.

Lorena Cesarini a Sanremo 2022: “non sono una ragazza italiana come tante, io resto nera”

Lorena Cesarini, l’attrice della serie cult “Suburra” di Netflix, è la seconda co-conduttrice dal 72esima edizione del Festival di Sanremo. Meno nota di Ornella Muti, l’attrice ha dimostrato sin dall’inizio di essere a suo agio presentandosi al pubblico dell’Ariston così:

Mi presento sono Lorena Cesarini nata a Dakar, ma cresciuta a Roma. Ho una laurea in Storia Contemporanea e per un pò ho lavorato all’archivio dello stato, ma ho continuato a studiare recitazione. Questo è diventato il mio lavoro. Vivo una vita tranquilla come tanti ragazzi italiani, poi succede che Ama rivela al TG1 i nomi delle partner che lo accompagneranno al Festival di Sanremo…e succede che scopro una cosa.

Quando il suo nome diventa “pubblico” come co-conduttrice di Sanremo qualcosa cambia nella sua vita come ha raccontato:

Succede che scopro una cosa: non è vero che sono una ragazza italiana come tante, io resto nera. Fino ad oggi a scuola, all’università, a lavoro, sul tram, nessuno aveva mai sentito l’urgenza di dirmelo. Quando Ama dà questa notizia splendida per me, certe persone hanno sentito questa urgenza. Per alcuni il colore della mia pelle è un problema al punto che hanno voluto farlo sapere a tutti.

Lorena Cesarini e il razzismo: “non è una malattia”

Lorena Cesarini a Sanremo 2022 legge alcune critiche ricevute dopo che Amadeus ha annunciato il suo nome come co-conduttrice. “Non se lo merita, l’hanno chiamata lì perché è nera”, “è arrivata l’extra comunitaria”  e ancora “forse l’hanno chiamata per lavare le scale e annaffiare i fiori”. I classici commenti degli haters a cui ha voluto rispondere in mondovisione dal palcoscenico dell’Ariston:

A parte che lavare le scale è un lavoro come tanti e non ci trovo nulla di svilente, ma un pochino all’inizio ci sono rimasta male perché non ci sono abituata. Perché la gente si indigna per la mia presenza qui, perché c’è della gente che ha un problema con il mio colore della pelle? Non sono qui per darvi una lezione, non ne sarei neanche capace, sono una persona che quando non sa una cosa va subito ad informarsi, leggo tanto.

Parlando proprio di letture, l’attrice ha letto un estratto del libro “Il razzismo spiegato a mia figlia” dello scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun.

Babbo cosa è il razzismo?” – domanda la figlia allo scrittore che risponde – “Tra le cose che ci sono al mondo il razzismo è la meglio distribuita. E’ un comportamento comune a tutte le società tanto da far diventare me banale. Consiste nel manifestare diffidenza e disprezzo per le persone che hanno caratteristiche fisiche e differenti dalle nostre”.

La lettura prosegue con la figlia che domanda: “quindi anche io potrei essere razzista” chiede la figlia, ma lo scrittore replica – “un bambino non nasce con il razzismo nella testa, ma ripete quello che dicono i suoi parenti. Tutto dipende dall’educazione come a scuola e a casa. Il razzista crede che lo straniero appartenga ad un’altra razza che considera inferiore, ma ha torto. Il razzismo non ha alcuna base scientifica, esiste un solo genere umano: nel quale ci sono uomini e donne, persone di colore di alta statura e bassa. Tutti gli uomini e le donne del pianeta hanno nelle vene sangue della stessa tinta perchè un uomo è uguale ad un uomo”.

Babbo ma i razzisti possono guarire?” si domanda la bambina. La risposta del padre è esemplare: “ma tu pensi che il razzismo sia una malattia?“. La figlia allora ribatte: “si non è normale che un uomo disprezzi un altro uomo perché ha un colore diverso della pelle”. Il padre conclude dicendo: “la guarigione dipende da loro“.

Sul finale il commento di Lorena che, con la voce rotta dall’emozione, dice:

La cosa più importante per me e mi auguro per voi, è chiedersi dei perché per andare verso la libertà. Una libertà dalle frasi fatte, la libertà dai giudizi e dagli insulti, dai giudizi sul tram, dalla tifoserie. Io mi auguro. Mi auguro di non perdere mai la curiosità perché è quello che mi rende libera, è quello che mi renderebbe più matura di molti altri”.

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