La Rai celebra l’anniversario dei 100 anni del Milite Ignoto con “La scelta di Maria”, il docufilm diretto da Francesco Miccichè, che andrà in onda in prima serata stasera su Raiuno. Nel cast Sonia Bergamasco nel ruolo di Maria Bergamas, Cesare Bocci nei panni del Ministro della Guerra Luigi Gasparotto, e Alessio Vassallo, che interpreta il tenente Augusto Tognasso.
La scelta di Maria: le parole dei protagonisti
Ieri si è svolta in streaming la conferenza stampa di presentazione a cui oltre al regista e agli attori protagonisti ha preso parte anche il direttore di Raiuno Stefano Coletta. Coletta ha sottolineato l’importanza ancora una volta del servizio pubblico: “Si tratta ancora una volta di un’operazione di servizio pubblico che la Rai mette in campo raccontando un pezzo dell’identità del nostro Paese. Ho provato una grande commozione guardando il film, grazie alla prova eccezionale degli attori, a partire da Sonia Bergamasco: la sua è un’interpretazione che non usa orpelli nel ritrarre la madre delle madri, una prova che lascia esterrefatti. La Bergamasco interpreta l’archetipo di una vita che deve elaborare il lutto non elaborabile della perdita di un figlio. Non era facile tradurre la follia di questo mancato lutto, che tutto il cast sa invece ricostruire con grande dovizia. E’ allo stesso tempo un racconto attuale, per noi che siamo usciti dalla pandemia, il non poter elaborare e il doversi confrontare con un lutto anonimo, quello della perdita contronatura di un figlio”.
Il docufilm ripercorre la toccante storia di Maria Benegas una contadina alla quale è rimasta solo una lettera del figlio Antonio che viene scelta come “madre d’Italia”. E’ lei, nella cattedrale di Aquileia, a inginocchiarsi e scegliere la decima bara. Di qui poi il viaggio del corpo in treno verso Roma. Sonia Bergamasco ha dichiarato di essersi avvicinata in punta di piedi al personaggio: “Girare nei luoghi veri e stato essenziale, così come la partecipazione empatica della gente del luogo, la cui emozione era palpabile, era un sentire comune che ha dato valore a quello che facevamo. Mi sono accostata alla protagonista con pudore, non ho mai pensato di immergermi nel suo cuore, farlo sarebbe stato qualcosa di pornografico. Ho scelto invece di entrare nel sentimento del materno, che è molto più lontano e profondo”.
La sceneggiatura è stata scritta in tempi record, ha fatto notare il regista Miccichè: “Lo abbiamo realizzato in tempi record, iniziando a scrivere la sceneggiatura a fine aprile. La produttrice Gloria Giorgianni ha creduto da subito nel progetto e che questa storia andasse raccontata in occasione del centenario del Milite Ignoto. Con loro e con lo sceneggiatore Marco Videtta e poi con Sonia Bergamasco e Alessio Vassallo, abbiamo condiviso un percorso prima di conoscenza dei fatti e poi di grande coinvolgimento. Man mano che andavamo avanti ci siamo resi conto, infatti, che quella che volevamo raccontare, era una storia che ci riguardava tutti da vicino”.
L’idea e il soggetto del docufilm è stata di Cesare Bocci: “Il film nasce dal racconto commosso di un nonno che ricordava il passaggio del treno da Aquileia a Roma con la salma del milite ignoto. Un viaggio di 4 giorni che a tutte le fermate veniva accolto dalla popolazione. Sonia è riuscita a restituire l’essenzialità e il dolore di una donna del popolo. E meglio di una donna non si può raccontare il dolore per la perdita di un figlio”.
Alessio Vassallo aggiunge: “Siamo attraversati, senza nemmeno saperlo, da tante storie come questa. Nessuno conosce la storia. Il mio personaggio, mutilato dalla guerra, ritorna in quei luoghi dove può elaborare ciò che gli è successo. E’ stata un’emozione bellissima lavorare in punta di piedi con Sonia”.
In collaborazione con Rai Cinema, Fondazione Aquileia, Comune di Aquileia e Istituto Luce Cinecittà, patrocinio del Ministero della Difesa, il documentario ha avuto il supporto anche della Regione Friuli-Venezia Giulia e di promoturismo Friuli Venezia Giulia. Noi di SuperGuida Tv abbiamo chiesto a Sonia Bergamasco se prima di vestire i panni della Bergamas conosceva questa pagina di storia. L’attrice ha risposto:
“Non conoscevo questa storia come molti altri. Nella regione Friuli Venezia Giulia la consapevolezza di quello che è successo è molto più viva. Da madre, ho voluto che le mie figlie venissero all’anteprima al Festival del Cinema di Roma. Volevo che conoscessero questa storia. Le mie figlie hanno apprezzato molto e sono state felici di conoscere questa parte della storia”.
Poi abbiamo rivolto una domanda al regista in merito alla scelta del cast. Balza agli occhi il fatto che gli attori appartengono tutti al mondo di Montalbano. E’ stato un caso o una scelta?. Il regista schiettamente ci ha risposto che è stato un caso: “Con Alessio Vassallo avevo già lavorato in un’altra docufiction su Libero Grassi e lo stesso con Cesare Bocci per la docufiction su Paolo Borsellino. Sonia non la conoscevo. Sono contro le etichette e non credo che se uno abbia fatto Montalbano non possa fare altro”.
I giovani oggi dimostrano uno spirito patriottico solo quando si tifa per l’Italia e più in generale per le squadre di calcio. Forse oggi l’indebolimento dell’etica del nostro Paese ha inciso sull’affievolimento dei valori di appartenenza alla Patria. Le istituzioni e la scuola dovrebbero fare di più per consentire ai giovani di conoscere la storia senza pensare che queste celebrazioni siano solo appannaggio dei nonni e dei bisnonni.
Da questo punto di vista “La scelta di Maria” svolge un importante ruolo dal punto di vista didattico. Una pagina della storia che merita di essere ricordata e non dimenticata.