Intervista esclusiva a Yvonne Sciò: “A Non è la Rai non ho avuto alcuna rivalità con Antonella Elia”

Yvonne Sciò

Ne ha fatta tanta di strada da “Non è la Rai” di cui conserva un bellissimo ricordo. Dopo aver spopolato negli anni Novanta l’attrice Yvonne Sciò ha deciso di mettersi in gioco come regista. Dopo il successo ottenuto con il film “Roxanne Lowitt Magic Moments”, Yvonne è tornata dietro la macchina da presa firmando il documentario “Seven women” in cui l’artista ha deciso di raccontare le storie di sette donne, attrici, giornaliste, stiliste, modelle e artiste. Disponibile dall’8 marzo su Raiplay, il documentario ripercorre la vita di alcune donne come Rula Jebreal e Rosita Missoni, donne accomunate da coraggio e passione. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV, Yvonne ci ha raccontato cosa l’abbia spinta a parlare di donne così diverse tra loro ma che hanno lasciato un segno nella sua vita e nell’immaginario collettivo. E a proposito della sua esperienza nella trasmissione “Non è la Rai” Yvonne ci ha parlato di quel periodo smentendo quanto dichiarato da Miriana Trevisan che nella trasmissione “Vieni da me” ospite di Caterina Balivo aveva rivelato come dietro le quinte del programma non ci fosse un clima sereno soprattutto per colpa delle mamme. Mamma che a dire di Yvonne non erano neanche presenti. Ma questa non è l’unica replica che Yvonne ha voluto fare. Nella scorsa puntata di “Domenica Live” parlando di Antonella Elia, concorrente nella casa del Grande Fratello Vip, Giovanni Ciacci ha sottolineato come Yvonne fosse stata a conoscenza di alcuni altarini architettati proprio dalla Elia mentre entrambe lavoravano insieme a “Non è la Rai”. Peccato però che Yvonne non sappia proprio a cosa si riferisse l’esperto di moda tenendoci a sottolineare come tra lei e Antonella non ci fosse alcuna rivalità. Parlando invece di vita privata, Yvonne ci ha confessato di pensare al matrimonio nonostante negli anni scorsi avesse mostrato una certa reticenza. Di sogni nel cassetto ce ne ha ancora tanti da realizzare e noi non possiamo che augurarle di coronarli al più presto.

Intervista esclusiva a Yvonne Sciò

1) Yvonne, hai lavorato al documentario “Seven women”. Com’è nato questo progetto?

Questo progetto è nato dalla volontà di raccontare quelle donne che avevano segnato la mia vita e da cui ho avuto modo di imparare cose importanti. Avevo conosciuto sul set della serie “The Nanny” l’attrice Fran Drescher con cui è nata una bella amicizia. Lei ha avuto una storia travagliata con alle spalle una violenza sessuale e la lotta al cancro. La sua forza di volontà mi ha sempre stupito. Partendo dalla sua storia ho dato vita a questo progetto. Ho raccontato così Rosita Missoni a testimonianza di un’Italia pulita e vera fatta di gente perbene che lavora. Certe donne le conoscevo di più altre di meno. Ad emozionarmi sono state le loro storie e le loro vite. 

2) Qual è il filo conduttore che accomuna queste donne?

Quando ho provato a vendere questo progetto ho avvertito scetticismo e pregiudizio. Le donne che ho voluto raccontare non sono particolarmente note ma credo che proprio questo aspetto sia stata la chiave per catturare l’attenzione del pubblico. Dopo il successo del primo documentario pensavo di essere a cavallo e invece ho dovuto faticare. Nella mia vita però sono abituata a lottare con i denti perché nessuno mi ha regalato nulla. Avendo fatto l’attrice per molti anni ed essendo abituata al rifiuto non mi sono lasciata buttare giù. Ho anzi deciso di mettermi ancora una volta in discussione compatibilmente con il mio spirito libero. 

3) Ce n’è una che senti particolarmente vicina a te, nella quale ti riconosci di più?

Sembrerà assurdo ma ognuna di loro rappresenta un pezzo di me. Sono femminista ma senza essere aggressiva nelle idee. In Rula Jebreal ho riconosciuto la forza di lottare mentre di Rosita Missoni mi ha colpito il senso della famiglia e della tradizione. Penso che ognuna di noi sia speciale in modo diverso e che abbia un destino. Se mi avessero detto per esempio sei o sette anni fa che avrei fatto dei film non ci avrei creduto. Forse l’età mi ha regalato la maturità nel raccontare queste storie. 

4) In questo documentario hai raccontato donne coraggiose e determinate che nonostante gli ostacoli che la vita le ha messo davanti sono riuscite a realizzarsi. Immagino che anche la tua vita sia stata punteggiata da donne straordinarie. Chi è la figura più coraggiosa che ti viene per prima in mente?

La più coraggiosa è mia figlia. Il suo sorriso mi ha dato sempre la forza per andare avanti. Ci sono state tante donne che hanno attraversato la mia vita. La prima è stata una fotografa che ha realizzato i miei primi scatti quando avevo 16 anni. Da lei ho imparato tantissimo anche se non posso dire di essermi identificata. Da ognuna delle donne della mia vita, compresa mia madre, ho sempre cercato di prendere il meglio per crescere. Di strada da fare però ce né ancora tanta.

5) Hai dichiarato che su alcune cose sei insicura ma che il lavoro di documentarista ti sta aiutando. Quali sono le insicurezze con cui ti scontri?

Non sono una donna sicura di me stessa anzi ho sempre molti dubbi. E questo vale anche per la vita sentimentale. Però da quando ho abbracciato il lavoro da regista sono riuscita a trovare in me stessa una grande forza. Non mi piace mettere la mia vita in mano agli altri. Girando i miei documentari ho la fortuna di poter essere io a decidere. Non devo aver paura di una chiamata che non arriva o che mi si dica che sono troppo magra o troppo grassa. Mi ero stufata di determinati meccanismi perché non sono più la persona che ero 20 anni fa. Non devo dire grazie a nessuno se non a me stessa. 

6) Sei mai stata tentata dalla politica? Chi sono le donne politiche che oggi apprezzi di più?

Non me l’hanno proposto e neanche saprei cosa raccontare. I politici poi raccontano quello che uno si vuole sentire dire. E’ una cosa che non farei mai. Come donna politica mi piace molto Emma Bonino. L’ho sempre trovata una donna minuta ma grintosa. Negli anni è  scesa in piazza battendosi per i diritti delle donne ed è riuscita a portare avanti le sue battaglie con onestà. 

7) Oggi in TV cosa ti piacerebbe fare? E’ vero che continuano ad offrirti reality show?

Non c’è un reality che non mi sia stato proposto. Ho sempre rifiutato perché la sola idea di stare rinchiusi in una casa con le telecamere puntate 24h su 24 mi destabilizzerebbe. Tempo fa ero fidanzata con uno chef che aveva ideato un reality chiamato “The Restaurant”. In questo ristorante avevano perfino installato le telecamere dentro le piante ed era un incubo. I contratti blindati e le esclusive mi hanno fatto sempre paura. In TV ci sono molti programmi che mi piacciono ma non so se saprei capace di farli. Mi piacerebbe condurre un talk show in cucina in cui intervisto delle persone. 

8) Capitolo “Non è la Rai”. Cosa ti ha lasciato quella esperienza?

Mi sono sempre mangiata le mani per non aver dato retta a Gianni Boncompagni. Lui mi aveva proposto di prendere il posto di Ambra ma io non me la sono sentita. Sin da ragazzina ero molto determinata e pensavo di voler cambiare il mondo. Nessuno poteva dirmi quello che dovevo fare. Avrei potuto fare delle scelte artistiche diverse e forse sarei diventata più popolare. Credo però che sia importante fare ciò che rende felici. 

9) Con quali delle ex ragazze di “Non è la Rai” sei rimasta in contatto?

Ho visto Claudia Gerini un mese fa. Le nostre figlie si sono conosciute e si sono divertite a fare dei stacchetti insieme. Claudia è una bravissima attrice e la stimo come donna. Poi ho sentito anche Enrica Bonaccorti che voleva programmare una cena tutte insieme. Se le rivedo sono contenta anche se non c’è una quotidianità nei rapporti. 

10) Qualche tempo fa Miriana Trevisan ha fatto una dichiarazione che ha suscitato un po’ di clamore. Infatti ha rivelato che a “Non è la Rai” c’era un po’ di bullismo soprattutto da parte delle mamme. Confermi?

Per esperienza personale posso dire che io raggiungevo gli studi in motorino. Mia madre non mi ha mai accompagnato. In quel periodo poi i miei stavano divorziando ed ero in alta marea. Le mamme di cui parla Miriana non le ricordo. A volte però le madri rovesciano sulle figlie i loro sogni repressi che non hanno realizzato. All’epoca le mie agenti non volevano che facessi “Non è la Rai”. Siccome non ascolto mai nessuno sono andata avanti per la mia strada. C’era un po’ di rivalità tra le ragazze ma credo che fosse anche normale. 

11) A proposito di Antonella Elia, l’altro giorno Giovanni Ciacci intervenendo nel salotto di Barbara D’Urso ha raccontato che tra te e Antonella ne sono successe di tutti i colori. A cosa si riferiva?

Non so di quali colori stia parlando sinceramente. Si diceva che Gianni Boncompagni per fare audience facesse litigare le ragazze. A pranzo mangiavamo tutti insieme in una saletta e nel frattempo arrivava un foglio con i picchi degli ascolti. Era un incubo tanto che mentre mangiavo mi sentivo male. Io e Antonella condividevamo il camerino. Lei ha sempre recitato dei ruoli e posso assicurarti che sono andata a vederla in teatro rimanendo esterrefatta dalla sua bravura. Antonella è un personaggio televisivo e di lei si parla nel bene e nel male. Con Antonella non ho mai avuto problemi né c’è mai stata rivalità. Lei vive su un’altro pianeta però è una ragazza molto carina. 

12) Anche tua figlia vuole seguire le tue orme?

Assolutamente no. Mia figlia ama cantare e suona qualsiasi strumento. Sicuramente non ha preso da me perché sono la persona più stonata di questo mondo. Lei adorerebbe fare “X-Factor”. Credo che prima però debba studiare seriamente perché lo studio è la prima arma per poter andare avanti. Le auguro che quello che faccia in futuro possa regalarle la felicità. 

13) Hai avuto una carriera anche come modella. Cosa pensi del fenomeno influencer e in particolare del fenomeno Chiara Ferragni? Hai visto il suo documentario?

Conosco Chiara Ferragni e devo dire che con me è sempre stata molto carina. La produzione mi aveva contattato per “Chiara Ferragni Unposted” ma per un insieme di cose non ho potuto prenderne parte. E’ stata bravissima con il suo ex compagno a creare il marchio Blonde Salad. E’ la numero uno. Per quanto riguarda le bloggers mi piacciono purché abbiano qualcosa di interessante da raccontare.

14) Parlando di secondi atti ti risposeresti? Credi ancora nel matrimonio?

Mi sono sposata troppo rapidamente per poi pentirmene dopo. Dopo la nascita di mia figlia mi sono lasciata. Se mi avessi fatto questa domanda qualche tempo fa ti avrei risposto di no. Sono felicemente fidanzata da due anni e mezzo ed è come se fossi sposata. Adesso il pensiero di sposarmi mi balena in testa però staremo a vedere. A Natale dell’anno scorso ho ricevuto l’anello di fidanzamento. Il matrimonio è faticoso specialmente quando ti accorgi di esserti accompagnato ad una persona sbagliata. 

15) Altri sogni da realizzare?

Mi piacerebbe realizzare altri film nonostante sia una lotta continua. Non mi rendo neanche conto del tempo che passa e penso sempre di essere una ragazzina. Sto lavorando ora ad un altro progetto ma essendo scaramantica preferisco non parlarne. 

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