Gerry Scotti si sacrifica per Mediaset: Mi sono tagliato lo stipendio del 30%

Gerry Scotti

Gerry Scotti, uno dei conduttori televisivi più amati, ammette di aver fatto un “sacrificio” per Mediaset, tagliandosi lo stipendio e rivedendo il suo contratto al ribasso in accordo col Biscione.

Gerry Scotti, che attualmente su Canale 5 conduce Caduta Libera! e The Winner Is, ne parla in un’intervista pubblicata dal quotidiano Libero in data lunedì 19 giugno 2017.

Gerry Scotti sotto contratto con Mediaset

Scotti, infatti, spiega:

Mediaset, in un momento delicato e di raccolta pubblicitaria difficoltosa, ci ha chiesto un sacrificio che io ho fatto volentieri. Mi sono tagliato lo stipendio del 30%.

E’ un’azienda privata e la cosa non ha fatto scalpore, ma è successo. Adesso la situazione è migliorata.

E’ lo stesso Scotti, dunque, a rivelare i dettagli del suo ultimo contratto con Mediaset, senza però svelare quanto guadagna ogni anno per fare ascolti e per realizzare prime serate di successo e centinaia di puntate in daytime.

Per il futuro, invece, rivela un sogno: diventare il Piero Angela del Biscione.

Gerry Scotti dice «no» a Sanremo 2018

Nonostante lo stipendio ridotto del 30%, Scotti ha comunque deciso di essere fedele a Mediaset. Di fatto non si è mai lasciato tentare dalla RAI, rendendo noto lui stesso il motivo di questa scelta:

Non c’è mai stata una proposta bella, strutturata. Tanti abboccamenti, magari qualche relazione pubblica, cena, sono nel settore da tanti anni e qualche dirigente RAI l’ho visto. “Vieni a fare quella cosa lì”, mi hanno detto. Ma sa, qui a Mediaset ho contratti di due-tre anni, direzioni artistiche, progetti solidi, non mi vado a vendere al chilo.

Gerry Scotti, infine, commenta anche le ultime voci sulla conduzione del Festival di Sanremo 2018 in RAI, posto per il momento ancora vacante:

Non penso che lo farò io. Dire che non ci tengo sarebbe brutto. Sono fatalista, se non l’ho mai condotto ci sarà una ragione. Pier Silvio Berlusconi il permesso me lo darebbe. Ma la parola Sanremo non l’abbiamo nominata.

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