Un premio speciale da parte del Moige consegnato nella prestigiosa cornice della Camera dei Deputati per celebrare il successo del ritorno de La Ruota della Fortuna. A riceverlo è Gerry Scotti, volto storico della televisione italiana, che con la consueta ironia e sincerità racconta l’emozione di riportare in onda uno dei format più amati dal pubblico. Noi eravamo presenti alla manifestazione ed abbiamo intervistato il noto conduttore Mediaset.
Gerry Scotti, intervista al premio Moige
Gerry Scotti alla Camera dei Deputati, premiato dal Moige per La Ruota della Fortuna
“Questo premio del Moige per La Ruota della Fortuna è l’ennesima dimostrazione che, quando c’è da fare un buon prodotto, Mediaset sa che può contare su di me. I risultati degli ascolti e l’apprezzamento del pubblico lo dimostrano.
Ci si prova: non è che uno più uno fa due, in queste cose. Non è aritmetica. Però io avevo insistito per anni: rispondevo alle domande dei giornalisti su quale programma mi sarebbe piaciuto fare, e per tagliare corto dicevo sempre La Ruota della Fortuna. La gente pensava fosse una battuta, invece era la verità.
Io l’ho vissuta da telespettatore, l’ho vissuta da ammiratore e da erede di Mike. E quando mi è capitato, ho rimesso le mani in pasta e ho cercato di farla nuova, ma rispettosa di ciò che era. Non è un’operazione facile da fare. Ci siamo riusciti. Per cui sono qui a dirvi che La Ruota c’era, c’è e ci sarà. Mi sembra una bella notizia”.
Qual è stata la difficoltà maggiore nel riproporre La Ruota della Fortuna?
“Avevamo paura che il linguaggio fosse un po’ superato. Invece, soprattutto a quell’ora di sera – parlo del preserale – il ritorno a casa, il togliersi le scarpe, l’appoggiare la borsa, il fardello della quotidianità… il sedersi lì un attimo con i propri figli, con la moglie, e provare a rispondere ai nostri tabelloni è qualcosa di magnetico.
È come trovare un vecchio numero di una settimana enigmistica su un tavolino: anche se non hai voglia, ti metti a farlo lo stesso. La Ruota ha questa capacità: anche se non la stai guardando, giri l’occhio e provi a rispondere. Questo è nel suo DNA. Non è che ce l’hanno tutti i programmi… ce l’ha”.
Nel futuro La Ruota della Fortuna, ma non Tu Si Que Vales. Cosa ti ha lasciato questo programma e quali saranno le sorprese del tuo rinnovo? Puoi anticiparci qualcosa?
“Tu Si Que Vales, dopo 14 anni… Io adesso sono stato chiamato a fare talmente tante cose che devo pensare un po’ anche alla mia estate, alla mia salute, ai miei nipoti, e a farmi un po’ di vacanze. Quindi la ragione è semplicemente quella. Quello che farò lo saprete tra poche settimane, lo annuncerò in maniera ufficiale.”
Un augurio per Paolo?
“Se c’è una persona al mondo che non ha bisogno di auguri, è Paolo. Per cui… divertiti!”