Eurovision in Italia nel 2022 dopo la vittoria dei Maneskin: i possibili conduttori

Eurovision Maneskin

L’Eurovision in Italia nel 2022 dopo il trionfo dei Maneskin all’Eurovision Song Contest 2021. Il gruppo italiano vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo ha vinto con il brano “Zitti e buoni”. Un traguardo non solo per i Maneskin ma per l’Italia intera.

Eurovision 2022 in Italia: i Maneskin riportano l’evento nel bel paese dopo 31 anni

Con la vittoria all’Ahoy Arena di Rotterdam i Maneskin riportano l’Eurovision in Italia dopo 31 anni: sono i terzi artisti italiani a vincere la competizione europea dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e Toto Cutugno nel 1990. Toccherà ora all’Italia organizzare l’Eurovision 2022.  

I possibili conduttori dell’Eurovision 2022 in Italia

L’Italia avrà l’arduo compito di organizzare l’Eurovision 2022. Bisognerà scegliere la location e soprattutto il conduttore o i conduttori della kermesse europea. Tanti sono i nomi che poterebbero già farsi nelle prossime settimane, uno su tutti è quello di Alessandro Cattelan, che dopo l’esperienza in Sky alla guida di X Factor è approdato in Rai. Altra voce che potrebbe girare presto tra i corridoi della Rai è quella di una conduzione dell’Eurovision 2022 affidata al conduttore delle due passate edizioni del Festival di Sanremo Amadeus.

E se a condurlo fosse una donna? Un nome forte ci sarebbe ed è quello di Chiara Ferragni. L’influencer con oltre 23 milioni di follower è un nome che piace al popolo della rete.

Tra i tanti nomi emersi da Twitter ci sono anche Laura Pausini ed Eros Ramazzotti.

Le città italiane che potrebbero ospitare l’Eurovision 2022

Sulla possibile città che potrebbe ospitare l’Eurovision 2022 alcuni nomi sono stati già fatti. Durante la conferenza stampa prima dell’esibizione dei Maneskin nella finale dell’Eurovision, il vice direttore di Rai Uno, Claudio Fasulo, dichiarò: “Riguardo la leggenda metropolitana della Rai che spera di non vincere l’ESC, la risposta è negativa. Noi speriamo di vincere, come si fa in tutte le competizioni. A noi piacerebbe molto ospitare il più grande evento musicale del mondo. Saremmo orgogliosi di farlo tra le nostre mura tricolori. Durante l’anno in cui Francesco Gabbani fu il favorito, prima di andare a Kiev, organizzammo un paio di riunioni in caso di una sua vittoria. La migliore ipotesi fu Torino. Non so se possa essere la migliore ipotesi anche oggi”.

D’accordo con Fasulo anche il direttore Stefano Coletta: “La Rai ha accresciuto sempre di più la propria attenzione verso questo concorso. L’ESC è una competizione che meriterebbe l’emissione anche delle semifinali su una generalista vera. I dati ottenuti da Rai 4 lo dimostrano. Spero che l’Eurovision possa tornare a casa nostra. Sarebbe una bellissima avventura”.

Sicuramente, tra le altre città nominate che possono ambire a poter ospitare l’Eurovision Song Contest 2022 possono esserci Milano e Roma. Ma è Cristiano Malgioglio che durante la diretta della finale del 22 maggio, ci ricorda che qualcuno propone la suggestiva Arena di Verona. Nelle prossime settimane, la risposta verrà ufficializzata e sarà svelata la città che potrà avere l’onore di ospitare la kermesse più seguita in tutta Europa.

Le passate edizioni in Italia

Con la vittoria del 1964 a Copenaghen, dove si impose Gigliola Cinquetti con Non ho l’età (per amarti), la decima edizione dell’Eurovision si tenne a Napoli (Italia) il 20 marzo 1965. A condurre quell’anno fu Renata Mauro, cantante, conduttrice televisiva, attrice e soubrette italiana, attiva soprattutto fra gli anni cinquanta e sessanta. Ospite della manifestazione il cantante Mario del Monaco che oltre a premiare la vincitrice, canta due canzoni della tradizione napoletana. A rappresentare l’Italia ci pensò Bobby Solo che raggiunse il quinto posto con la canzone Se piangi se ridi.

Nel 1990 l’Italia tornò a vincere a Zagabria (nell’allora Jugoslavia) con Toto Cutugno, autore e interprete del brano Insieme: 1992. Fu così che l’edizione 1991 venne ospitata in Italia. Inizialmente doveva svolgersi a Sanremo, ma per motivi di sicurezza (legati alla guerra del Golfo e alle crescenti tensioni in Jugoslavia) la sede fu spostata a Roma. Per l’evento fu scelto come teatro della manifestazione un capannone di Cinecittà.

A detta della maggior parte dei commentatori europei ci fu un buon grado di improvvisazione. La conduzione affidata ai due vincitori italiani Cutugno e Cinquetti non fu brillante per varie ragioni. All’Italia fu contestata la scenografia, la disorganizzazione (che portò quell’edizione a durare quasi un’ora più del previsto) e la scarsa dimestichezza che Cutugno aveva con la lingua inglese.

Per organizzare la manifestazione furono spesi 12 miliardi di lire e la diretta televisiva registrò tra i 6 e i 7 milioni di spettatori. L’Italia fu rappresentata da Peppino Di Capri, scelto direttamente dalla Rai. Per la prima volta il brano fu interpretato in napoletano: si tratta della canzone Comme è ddoce ‘o mare, piazzatasi al settimo posto. 

1 commento

  1. Fa indubbiamente piacere per l’Italia ,anche se le parole della canzone sono veramente poche. e troppo ripetute Sono fuori di testa , sono fuori di testa,
    Bisogna ammettere che Malgioglio, che a me sta antipatico (questo si può dire ), ha commentato da esperto, mostrando conoscenza e preparazione nel farlo Anche i cantanti quasi tutti meritevoli di essere ascoltati
    Non l’ho visto dall’inizio ma mi pare non ci siano stati comici etc ad interrompere la gara canora e questo mi piace.
    Penso e consiglierei, suggerirei di mettere dei sottotitoli (se cosi si chiamano ) con la traduzione delle parole del testo Si apprezzerebbe, gusterebbe di più il brano e non solo la musica e la voce dei cantanti .
    prof. Maria de Gennaro

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