Boston – Caccia all’uomo – Opinioni e recensione del film

Boston

Boston – Caccia all’uomo è un film del 2016 di genere Thriller/Drammatico diretto da Peter Berg, con protagonisti: Mark Wahlberg, Kevin Bacon, John Goodman, J.K. Simmons, Michelle Monaghan e Alex Wolff. La pellicola ha una durata di circa 133 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.

La Trama del film Boston – Caccia all’uomo

Il 15 aprile del 2013, il giorno della maratona di Boston, i fratelli di origini cecena: Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, fanno esplodere due bombe durante la corsa, causando una situazione di estremo panico. Una giovane coppia, Patrick Downes e Jessica Kensky, rimane gravemente ferita e viene condotta in due diversi ospedali. Ad entrambi è praticata l’amputazione delle gambe. Perfino Steve Woolfenden, un tranquillo padre di famiglia, rimane coinvolto e separato dal figlio. Quest’ultimo è condotto dalla polizia in un posto sicuro.

Ad indagare su quanto accaduto vi sono tre uomini molto importanti. L’agente dell’FBI Richard DesLauriers è a capo delle indagini in collaborazione col commissario della polizia cittadina, Ed Davis. L’uomo chiave è però il sergente Tommy Saunders. Quest’ultimo,  momentaneamente degradato dal ruolo e assegnato come agente semplice proprio al luogo d’arrivo dell’evento sportivo, ha assistito in prima persona alla detonazione degli ordigni e si rivela fondamentale nel proseguo delle investigazioni. Proprio grazie a Saunders viene infatti individuato il secondo attentatore e inizia così una serrata caccia all’uomo che lo vedrà coinvolto in prima persona.

La recensione del film Boston – Caccia all’uomo

Negli ultimi anni il cinema di Peter Berg ha iniziato a sfruttare la cruda realtà per portare sul grande schermo le vicende di individui comuni alle prese con situazioni inimmaginabili. Dall’avvincente war-movie Lone Survivor (2013) si è passati allo spettacolare Deepwater – Inferno sull’oceano (2016). Il regista americano ha preso spunto da eventi che hanno catalizzato in maniera più o meno drammatica l’opinione pubblica per consolidare il suo stile.

Sempre del 2016 è anche Boston – Caccia all’uomo, qui oggetto di recensione, titolo che prende spunto dal libro Boston Strong, scritto dall’autore Casey Sherman assieme al giornalista Dave Wedge. Nel manoscritto è narrata la vicenda riguardante l’attentato alla maratona di Boston che nel 2013 costò la vita a tre persone con oltre duecento feriti.

Il film  ha uno stile atipico. La pellicola è però capace di coniugare ad una sorta di iperrealismo cinetico una messa in scena serrata e in cui non mancano esaltanti sequenze action.

L’attesa dell’evento scatenante è palpabile nella prima parte, con una tensione notevole per quel che lo spettatore sa già come prossimo a venire. Proprio in questi passaggi vengono introdotte diverse figure secondarie coinvolte anche dal vero nella tragedia. Con questo espediente lo sguardo dello spettatore è sicuramente più angosciato sulle sorti di questi comuni individui. L’identificazione con persone normali alle prese con una catastrofe imprevista avviene pertanto in maniera naturale e totalitaria.

Il resto del minutaggio si alterna nel raccontare le vicende dei due attentatori e quelle delle numerose autorità coinvolte, concentrandosi soprattutto sul personaggio del poliziotto interpretato da Mark Wahlberg, vero e proprio approccio empatico per il pubblico. A trasparire è una profonda coerenza di messa in scena e un’altrettanta genuina umanità, capace di nascondere anche qualche limite concettuale grazie a scelte rispettose e appassionanti al contempo.

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