Beetlejuice Bettlejuice, sequel dell’iconico film di Tim Burton con Michael Keaton, è disponibile su Sky Cinema e NowTv. Presentato alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia, il film è ambientato nel 2024 e vede tra le protagoniste Lydia Deetz, ormai adulta, che lavora come medium in uno show televisivo capitanato dal suo compagno Roy. A seguito della morte del padre, Lydia torna insieme a Roy, alla matrigna Delia e la figlia Astrid, alla celebre Ghost House, con l’intenzione di venderla. Ad attenderli lì, però, non ci sarà solo Beetlejuice, ancora invaghito di Lydia. Ulteriori e nuovi pericoli sono infatti pronti a mettere a rischio l’intera famiglia Deetz. Scopriamo alcuni dettagli su questo film.
Beetlejuice Beetlejuice: la recensione del sequel con Michael Keaton
Dopo trentasei anni dalla prima pellicola, il regista visionario ha riportato sullo schermo il suo Spiritello Porcello con nuove e bizzarre avventure. Dopo tutto questo tempo, il rischio di riportare una storia così iconica in modo poco convincente c’era, ma Burton è riuscito a rinnovarla senza stravolgerla. Pur non brillando per originalità e rischi talvolta di essere appesantito da elementi poco connessi tra loro, il film riesce comunque a intrattenere.
Beetlejuice Beetlejuice si conferma infatti un sequel davvero riuscito, capace di riprende il sarcasmo, l’umorismo nero e le atmosfere gotiche e bizzarre che avevano reso un cult amatissimo il primo capitolo. Il ritorno di Michael Keaton nei panni di Beetlejuice è sicuramente uno dei punti di forza del film.
L’attore riesce infatti a conquistare nuovamente il pubblico con la sua pungente ironia e la sua irriverenza fuori dagli schemi, che funzionano ancora una volta alla perfezione.
Accanto a lui, ritroviamo altri volti noti come Winona Ryder nei panni di Lydia Deetz e Catherine O’Hara nel ruolo della eccentrica matrigna Delia. Ad affiancarli, ci sono anche Jenna Ortega, Monica Bellucci, Justin Theroux, Arthur Conti, Willem Dafoe e Danny DeVito. In particolare spicca Jenna Ortega, che interpreta Astrid, è ormai nuova musa di Tim Burton e icona della Gen Z.
La giovane attrice, dopo il successo della serie tv Mercoledì, si è inserita con naturalezza in quest’altro progetto burtoniano. È riuscita infatti a portare sullo schermo un nuovo personaggio perfettamente in sintonia con le tinte dark e cupe del regista.
Tra cultura pop e la complessità delle dinamiche interpersonali
Beetlejuice Beetlejuice ha uno sguardo rivolto verso il passato, ma senza cedere completamente alla nostalgia. Come dichiarato precedentemente, infatti, il film introduce anche delle dinamiche più moderne. Uno degli aspetti più riusciti è proprio il rapporto tra Lydia e la figlia adolescente Astrid. Tra incomprensioni generazionali, lutti non elaborati e sfide contemporanee, le due, in continua tensione tra loro, cercano di ricostruire un legame sempre più in bilico.
Inoltre, come aveva fatto già il precedente capitolo, non mancano alcuni riferimenti alla cultura pop, come la tazza World Best Boss presente nell’ufficio di Beetlejuice, chiaro omaggio a Michael Scott della serie tv The Office.
Questi dettagli rendono il film ancora più attuale e vicino ad un pubblico anche più giovane, senza però tradire lo stile di Burton.
Conclusioni
In conclusione, Beetlejuice Beetlejuice è un sequel vincente, capace di conquistare sia i fan più affezionati sia chi si avvicina per la prima volta alla filmografia del regista.
L’humor macabro, le ambientazioni gotiche e personaggi spettrali e bizzarri, elementi che lo hanno reso riconoscibile negli anni, ritornano con forza, aggiornati però a un mondo più attuale. Nonostante il film non abbia una struttura narrativa sempre solida, complessivamente rimane un’esperienza visiva davvero coinvolgente, capace di divertire ed emozionare.
Consigliato non solo agli amanti del cinema burtoniano e a coloro che sono cresciuti con il primo capitolo, ma anche a chi cerca una commedia dalle tinte dark e surreale.