Anna and the King: il film è tratto da una storia vera?

Anna and the King

Anna and the King, un film di Andy Tennant datato 1999. La si può definire una pellicola fastosa, che racconta una storia forse non originalissima ma comunque toccante ed interpretata da attori eccellenti, Jodie Foster e Chow Yun-Fat. Chiunque guardi Anna and the King non può non domandarsi se esso si ispiri ad una storia vera oppure no: la risposta la trovate di seguito.

Anna and the King: la trama in breve

Anna, vedova di un ufficiale inglese, nel 1862 viene assunta dal re del Siam (attuale Thailandia) come istitutrice dei suoi figli. Due persone e due culture tanto diverse, dopo gli iniziali ed inevitabili scontri, riusciranno infine ad incontrarsi e capirsi, dando la possibilità ad entrambi di imparare tanto l’uno dall’altra.

Riguardo al cast, nel ruolo della protagonista troviamo una incantevole e sempre bravissima Jodie Foster, in quello del re del Siam un altrettanto capace Chow Yun-Fat.

Il film racconta una storia vera?

Veniamo al “dunque”: Anna and the King racconta una storia vera? Sì, più o meno. Sebbene molto romanzata e adattata ai canoni hollywoodiani, la pellicola si ispira ad una donna realmente vissuta nel XIX secolo, Anna Leonowens. La base della narrazione cinematografica è data proprio dalle sue memorie, The english governement at the siamese court.

Prima di Anna and the King di Tennant, del 1999, questo interessante personaggio femminile aveva già ispirato opere famose in letteratura, teatro e cinema. Il romanticissimo romanzo del 1944 di Margareth Landon Anna e il Re, il film del 1956 Il re ed io (con Yul Brynner e Deborah Kerr) e il musical del 1951 The king and I, sono dei bestsellers.

Tornando alla più recente opera di Tennant, essa calca molto la mano sull’aspetto sentimentale e trascura quasi del tutto quello politico, invece vale la pena ricordare la vera Anna soprattutto da questo punto di vista. Conosciamola meglio.

Chi era Anna Leonowens, la donna che ha ispirato Anna and the King

Appartenente ad una famiglia inglese benestante, Anna nacque nel 1831 in India. Alla morte dei genitori, la ragazza tornò in Inghilterra con la sorella ma vivere con il patrigno non si dimostrò affatto facile. L’uomo dette in sposa la sorella quando lei aveva solo 15 anni e prima di essere costretta a seguirne il destino, Anna si unì ad una missione in Medio Oriente. Riuscì così a tornare nella terra in cui era felicemente nata e cresciuta. Presto la giovane trovò anche l’amore. Sposò infatti, Thomas Leonowens, impiegato al civil service. Dal matrimonio nacquero due figli. Con gioia seguì il marito a Singapore, ma proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, l’uomo morì. Anna restò da sola con due bimbi da mantenere e senza mezzi di sostentamento.

La donna però, caparbia e coraggiosa, si rimboccò le maniche e aprì una scuola che ottenne grande successo. C’è di più: fu grazie al suo lavoro che ad Anna giunse una proposta irrinunciabile, quella di diventare l’istitutrice dei figli del re del Siam. Nel 1862, anno in cui venne assunta, il Siam era un Paese sì affascinante, ma anche estremamente chiuso di fronte a qualsiasi opportunità di modernizzazione. In tutto la Leonowens restò a corte quattro anni, nei quali insegnò ma entrò anche in stretto contatto con il re facendogli da segretaria e traduttrice.

Vale la pena ricordare che la vera Anna fu molto di più del personaggio descritto nel film. Ritenendo troppo chiusa e retrograda la mentalità e la cultura del Siam, Anna cercò, per quanto possibile, di avviare un confronto con il re. Si preoccupò soprattutto della condizione in cui vivevano le donne. Anche le sue memorie, che scrisse e pubblicò una volta ritornata in madrepatria, dovevano servire principalmente a far conoscere la condizione femminile di quelle terre orientali e a far convergere su di essa, finalmente, lo sguardo del mondo.

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