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Venere in pelliccia – Opinioni, analisi e recensione del film

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Venere in pelliccia è un film del 2013 di genere Drammatico/Erotico diretto da Roman Polanski. Fra i protagonisti: Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric. La pellicola ha una durata di circa 95 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.

La trama del film “Venere in pelliccia”

Thomas, regista di un’opera teatrale ispirata alla Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch, si trova in teatro dopo aver appena terminato di supervisionare le audizioni per il ruolo da protagonista femminile.

Mentre sta chiudendo tutto per far ritorno a casa dalla compagna, l’uomo vede entrare nell’edificio una donna, di nome Vanda come il personaggio della piéce. Questa vuole tentare un provino last minute nonostante ormai il periodo per le esibizioni sia terminato da un pezzo.

Dopo un’iniziale reticenza e viste le insistenze della candidata, pronta a tutto pur di farsi valutare, Thomas decide di metterla alla prova. Dovrà recitare insieme a lui che farà la parte del protagonista maschile Severin.

A dispetto dei modi da paesana, che sembravano denotare una scarsa cultura di fondo e altrettanto esigue doti recitative, Vanda si dimostra un’interprete eccellente. La donna è in grado di entrare anima e corpo nel personaggio. Ben presto il rapporto tra regista e aspirante attrice si trasforma in un pericoloso gioco delle parti.

La recensione e analisi del film “Venere in pelliccia”

Il talento di Roman Polanski si trova a suo agio anche in ambientazioni ridotte popolate da uno sparuto numero di personaggi: basti pensare al magnifico kammerspiel di Carnage (2011), lotta senza esclusione di colpi che sfruttava al meglio le abilità del talentuoso cast.

Come nel succitato film, tratto da un’opera teatrale, anche per questo suo lavoro datato 2013 il maestro polacco prende spunto dal palcoscenico e reinterpreta a suo modo l’adattamento teatrale dell’omonimo romanzo, dando vita ad un racconto paradossale nel quale in gioco vi sono solo due protagonisti, interpretati magnificamente da Mathieu Almaric ed Emmanuel Seigner, moglie dello stesso Polanski e sua attrice feticcio.

Nei novanta minuti di visione ha così luogo un torbido dramma dalle tinte erotiche e tensive, con lo scambio dei ruoli tra le due figure principali che si ammanta di magnetismo e intensità con lo scorrere sempre più frenetico degli eventi, in un’estasi dell’assurdo che tocca picchi di sensuale perfidia nel sorprendente epilogo.

Perché nulla è come sembra in Venere in pelliccia e il lento svelarsi delle carte narrative apre il campo a colpi di scena in serie, sempre sorretti dalle magistrali performance del duo, al centro di un’ideale commistione tra cinema e teatro che lascia senza fiato in più occasioni. Per un’opera che lascia spiazzati e ammaliati in egual misura, conquistando completamente il cuore del pubblico più cinefilo.

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