Totò: 54 anni senza il principe della risata

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Il 15 aprile 1967 moriva Totò, grande interprete napoletano soprannominato “Il principe della risata”. Indimenticabile maschera comica, è stato attivo a teatro e al cinema, recitando in oltre 50 spettacoli e 97 pellicole. Maschera della commedia dell’arte, Totò non ha solo recitato in commedie, molte delle quali affiancato da Peppino De Filippo, ma si è distinto anche in ruoli più drammatici (come in Uccellacci e Uccellini, diretto da Pier Paolo Pasolini).

Totò: dal rione Sanità agli esordi teatrali

Antonio de Curtis, in arte Totò, era nato il 15 febbraio 1898 a Napoli nel quartiere del rione Sanità. Fin da piccolo mostrò le sue doti da intrattenitore, preferendo dedicarsi alle sue doti artistiche piuttosto che alla scuola. Nobile di nascita (suo padre naturale era Giuseppe de Curtis), intraprese anche la carriera militare per un certo periodo, poi abbandonò definitivamente gli studi per iniziare a frequentare teatri e spettacoli, puntando sul genere del varietà, molto in voga negli anni Venti e diventando, in breve tempo, apprezzato per le sue “maschere” comiche. Successivamente provò l’avanspettacolo, un genere teatrale attivo in Italia fino agli anni Quaranta. Durante una delle tournée, incontrò Diana Rogliani che divenne sua moglie (fino al 1939) e dalla quale ebbe una figlia.

Con l’avvento del sonoro nel cinema, Totò tento la strada verso il grande schermo. Il suo primo film da protagonista è Fermo con le mani! (1937), mentre continuò a recitare a teatro, formando anche un sodalizio con l’attrice Anna Magnani.

La Totò-mania e gli ultimi lavori

Dagli anni Cinquanta, Totò è richiestissimo al cinema: recitò in tanti film, a volte girati in tempi molto ristretti, anche due-tre settimane. Come a teatro, partendo da un copione-canovaccio, diede ampio spazio all’improvvisazione: fu così che nacquero alcune delle sue gag e battute più note.

Totò condivise la scena con alcuni dei grandi attori del tempo: da Peppino De Filippo, con il quale formò una delle coppie più famose del cinema italiano (Totò, Peppino e la malafemmina, La banda degli onesti, Signori si nasce), ad Aldo Fabrizi (Guardie e ladri, I Tartassati), ma anche Gino Cervi (Il coraggio) e Vittorio De Sica (I due marescialli). Recitò anche ne I Soliti Ignoti di Mario Monicelli.

Gli ultimi dieci anni della sua vita furono caratterizzati dalla malattia che lo colpì agli occhi e che lo costrinse ad abbandonare il teatro. Continuò, al contrario, a recitare per il cinema fino a quando la vista glielo permise. Tra i suoi ultimi lavori, Uccellacci e Uccellini di Pier Paolo Pasolini e Operazione San Gennaro di Dino Risi.

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