The Wave – Opinioni e recensione del film

Film

The Wave è un film del 2015 di genere Catastrofico/Drammatico diretto da Roar Uthaug con protagonisti Kristoffer Joner, Ane Dahl Torp, Jonas Hoff Oftebro, Eili Harboe, Herman Bernhoft. La pellicola ha una durata di circa 105 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.

La Trama del film The Wave

Kristian Eikjord è un esperto geologo che sta trascorrendo gli ultimi giorni di lavoro nella famosa località turistica di Gerainger, in Norvegia, ed è prossimo a trasferirsi in un’altra città con la sua famiglia.

Dopo una piccola festa d’addio coi suoi colleghi alla stazione di monitoraggio locale, i sensori sulla montagna indicano la scomparsa delle acque sotterranee. Il team rassicura Kristian di non preoccuparsi e che controlleranno loro in prima persona i motivi del malfunzionamento.

Qualche ora più tardi Kristian e i suoi figli, l’adolescente Sondre e la piccola Julia, si stanno preparando a partire mentre la moglie Idun deve ancora trascorrere lì qualche giorno per concludere il suo lavoro all’hotel locale.

Mentre aspetta il traghetto, Kristian ha un’illuminazione e fa rientro di corsa al centro geologico. Sale su un elicottero con un collega e, giunto nei pressi della montagna, comprende come una potenziale catastrofe sia alle porte. Il suo boss accetta di entrare in stato di allerta massima ma si rifiuta di premere il pulsante d’allarme per l’evacuazione delle zone abitate.

Il peggio deve ancora venire e il protagonista si troverà a lottare con tutte le proprie forze e con le proprie conoscenze per salvare i propri cari e quante più persone possibili dall’imminente disastro.

La recensione del film The Wave

Batte bandiera norvegese questo disaster movie che non ha nulla da invidiare alle coeve produzioni hollywoodiane, sia per quanto riguarda il climax tensivo che per l’impatto spettacolare, con effetti speciali di prima grandezza nelle fase più concitate del racconto nelle quali la natura si scatena in tutta la sua furia.

The Wave, candidato all’Oscar come miglior film straniero dal Paese d’origine senza ottenere la nomination, è ispirato ad un fatto realmente accaduto nel villaggio di Tafjord il 7 Aprile 1934 quando uno tsunami, causato dal crollo di una montagna, uccise quaranta persone. E la componente drammatica nei cento minuti di visione è ben palpabile, con lo spettatore portato ad affezionarsi ai personaggi principali anche e soprattutto nei momenti più cruciali del racconto, con un finale ad alto tasso di suspense emotiva.

Dove l’operazione paga alcuni limiti è nella gestione narrativa, schiava di cliché e stereotipi tipici del filone, con il protagonista le cui teorie vengono sottovalutate e il tentativo di questi, in una vera e propria corso il tempo, di portare in salvo i propri cari prima che avvenga l’inevitabile. Un difetto di poco conto visto che l’insieme è in grado di appassionare il grande pubblico con un semplicità d’intenti che, furbescamente schivante qualsiasi rischio, lo rende ideale per una serata all’insegna del puro intrattenimento di genere.

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