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“Sul tetto del mondo”, la storia di Walter Bonatti e Rossana Podestà rivive in TV. Le parole di Alessio Boni

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Le sue imprese sono state raccontate in libri e reportage fotografici, diventati poi veri e propri bestseller. A dieci anni dalla sua scomparsa, la Rai ha deciso di omaggiare l’alpinista Walter Bonatti con la docufiction “Sul tetto del mondo – Walter Bonatti e Rossana Podestà”, in onda il prossimo 12 settembre in prima serata su Rai 1. Scritto da Pietro Calderoni e Ivan Russo e prodotto da Simona Ercolani per Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, il docufilm ripercorre la grande e intensa storia d’amore tra Walter Bonatti e l’attrice Rossana Podestà.

Sul tetto del mondo, la storia di Walter Bonatti e Rossana Podestà su Rai 1

Ad arricchire il racconto, la parte documentaristica, grazie al contributo del CAI – Club Alpino Italiano, che ha messo a disposizione tramite la propria Cineteca le immagini di “Italia K2”, il film che documenta la spedizione organizzata nel 1954 dal CAI, del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino, che ha messo a disposizione l’“Archivio Walter Bonatti”, e testimonianze di importanti personalità del mondo del cinema e della cultura, da Reinhold Messner e Simone Moro, a Roberto Mantovani, amico di Bonatti e storico dell’alpinismo, fino a Piera Detassis, Fabio Fazio, Michele Serra, e le nipoti di Rossana Podestà, Alice e Margherita Vicario.

Le parole dei protagonisti in conferenza stampa

Noi di SuperGuida TV abbiamo partecipato in streaming alla presentazione del docufilm a cui hanno preso parte il regista Stefano Vicario e gli attori protagonisti Nicole Grimaudo e Alessio Boni. A prendere per primo la parola è stato proprio il regista nonché figlio di Rossana Podestà che ha voluto restituire al pubblico un ritratto intimo e personale del legame indissolubile tra sua madre e Walter Bonatti: “Walter e Rossana avevano due caratteri molto diversi. Si sono incontrati da adulti e hanno scelto di vivere insieme sapendo che il percorso di accettazione l’un dell’altro non sarebbe stato facile. Penso che oggi sarebbero contenti di questo risultato. Nicole e Alessio sono stati straordinari. Mi sono emozionato perché attraverso i loro occhi, Walter e Rossana sono tornati ad essere vivi”.

Alessio Boni, abituato ad interpretare personaggi realmente esistiti, supera brillantemente anche questa prova. L’attore sottolinea come per alcuni versi il carattere di Bonatti sia simile al suo: “In Bonatti mi riconosco, riconosco da bergamasco la sua spigolosità ma anche la tenacia di andare in fondo, di non arrendersi. E lui alla fine ha avuto ragione peccato che ha dovuto aspettare una vita. Sentiva forte il tradimento subito e ha portato avanti fino all’ultimo la sua ricerca di verità, poi è arrivata quella foto che ha riscritto tutto. La montagna la conosco e ho fatto anche io delle piccole scalate. A 6 anni avevo già gli scii ai piedi mentre il mare l’ho visto quando avevo 16 anni. Per il resto, mi tengo in allenamento con il nuoto e la bicicletta. E poi ho una grande passione per l’enduro”.

Noi di SuperGuida TV abbiamo chiesto invece ad Alessio se per lui esiste un parallelismo tra l’Italia di Bonatti del 1954, appena uscita dalla guerra, e quella odierna che che ha trovato un riscatto nello sport: “L’Italia nello sport sta facendo cose straordinarie. Non avrei mai pensato che l’Italia potesse vincere gli Europei considerando la forza di altre squadre. La caparbietà ha premiato anche in questo caso”.

Poi gli abbiamo chiesto quale sia stato l’insegnamento più importante che gli ha trasmetto Walter Bonatti: “Walter Bonatti diceva di aver vissuto dapprima una vita in verticale e poi in orizzontale. Anche io riconosco di aver fatto lo stesso. Per anni ho vissuto una vita in verticale facendo sacrifici sul mio lavoro. Ero sempre alla ricerca dei giusti progetti ed ero concentrato sugli obiettivi che mi ero prefissato. Poi è arrivato mio figlio Lorenzo che mi sta facendo guardare la vita da un altro punto di vista”.

Da conterraneo di Bonatti, Alessio Boni ha spiegato come si è documentato sulla sua figura: “Avevo sentito parlare delle sue imprese anche da mio padre. Walter Bonatti è come Cassius Clay per i boxeur. E’ intoccabile per gli alpinisti e gli amanti della montagna. A 35 anni nel 1965 fa una cosa straordinaria la solitaria sul Cervino, scalando la parete Nord d’inverno, a febbraio, con una via diversa da quella solita quella che poi è diventata la via Bonatti. Con questo chiude la sua vita da alpinista estremo”.

Sull’ingiustizia vissuta da Walter Bonatti in merito alla vicenda della scalata del K2, Alessio ha chiosato: “Stefano mi ha aiutato molto perché mi ha spiegato che in quel periodo Walter non aveva mai lo sguardo sereno. C’era sempre un filo di struggimento nei suoi occhi. La morte di sua madre e il tradimento subito furono due vicende che lo segnarono profondamente. Non si è mai abbattuto e pur dopo 50 anni è riuscito a ristabilire la verità”.

Nicole Grimaudo interpreta Rossana Podestà: “Al di là della diva, Rossana Podestà era una donna appassionata del suo lavoro, un elemento in cui mi riconosco. Walter le ha dato la cosa più grande, la libertà, il sentirsi libera da ogni imposizione. Sono stata emozionata da questa storia, emozionata dalla passione che ha messo Stefano nel raccontarci un pezzo fondamentale della sua vita. Credo sia il sogno di tutti noi trovare un amore così immenso. Ho amato questa storia perché sono anch’io innamorata dell’amore”.

Un prodotto di qualità che appassionerà non solo gli amanti della montagna ma tutti coloro che ancora credono nei grandi amori.

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