Scappa – Get Out: trama, recensione e opinioni sul film

Scappa - Get Out - FILM

Molte, troppe verità scomode. Per questo Scappa: Get Out è un film da vedere assolutamente. Bisogna, infatti, aprire gli occhi e fare i conti con la cruda realtà. La pellicola diretta da Peele ha messo d’accordo pubblico e critici e ottenuto consensi su consensi. Non a caso, oltretutto, il film ha ricevuto ben 4 candidature ai Premi Oscar arrivando a vincere una ambitissima statuetta, 2 candidature ai Golden Globes e 2 candidature a BAFTA.

Scappa – Get Out: cast e trama

Il film del 2017, diretto da Jordan Peele, vede nel cast: Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Whitford, Catherine Keener, Caleb Landry Jones e Stephen Root. La pellicola ha una durata di 136 minuti.

Trama

Per Chris è giunto il momento di incontrare i genitori di Rose. La fidanzata, però, senza dire nulla a  suo madre e suo padre ha inviato l’amato per un fine settimana che pian piano si dimostra essere davvero molto particolare. Missy e Dean, infatti, non sanno che il ragazzo della figlia ha un colore di pelle diverso.

Per questo motivo, all’inizio, Chris legge nel comportamento eccessivamente accomodante della famiglia di lei un maldestro tentativo di gestire il loro imbarazzo. Andando avanti, invece, oltre a ciò scopre qualcosa di ben più importante.

La recensione e le opinioni

Un film unico nel suo genere. Il regista ha subito fatto centro con questa pellicola che è piaciuta a pubblico e critica. Il motivo? Una lettura ironica e sarcastica dell’attualità, una critica puntuale all’America di oggi senza però finti moralismi o stereotipi.

Si parla quindi di Trump, senza mai nominarlo, si parla dell’America e degli americani, ma senza puntar loro il dito direttamente contro ed inveendo. Il linguaggio utilizzato per portare alla luce temi di grande attualità, quali le discriminazioni razziali, è preciso, asciutto, mirato e sottile. Niente fronzoli, niente giri di parole, niente metafore e quant’altro. Non c’è nessuna visione edulcorata della realtà, ma una mera riproposizione di ciò che siamo, ciò che il mondo è diventato negli anni. Scena dopo scena lo spettatore prova un certo malessere e viene portato a riflettere sui suoi comportamenti, sulla sua incoerenza.

Sceneggiatura perfetta. Nessuna inquadratura errata. Tutto crea suspense.

A tutto questo si aggiunge un ottimo cast di attori che sono riusciti a rendere i loro personaggi sempre più credibili. Nella coralità nessuno di loro emerge rispetto agli altri. Tutto rimane commisurato, preciso, puntuale. Ciascun personaggio è un perfetto ingranaggio che fa funzionare alla perfezione l’intera macchina.

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