“Romeo è Giulietta”, intervista esclusiva a Sergio Castellitto, Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi

Castellitto - Fogliati e Veronesi

La storia d’amore più tragica di tutti i tempi, quella tra Romeo e Giulietta, è alla base del nuovo film di Giovanni Veronesi, “Romeo è Giulietta”. La commedia, in uscita il 14 febbraio in tutte le sale, vede un regista teatrale, Federico Lando Porrini, alla ricerca tra mille provini dei suoi Romeo e Giulietta perfetti per quella che si annuncia l’opera finale, quella che dovrebbe consacrare definitivamente la sua carriera. Selezioni severissime le sue, ai confini del mobbing, e tra le candidate per il ruolo di Giulietta c’è Vittoria che però viene esclusa.  Ma la ragazza non è una che si arrende e così, con la complicità della sua amica truccatrice (Geppi Cucciari), decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento. Si trasforma così in Otto Novembre e si propone per il ruolo di Romeo ottenendo la parte. Le cose si complicano quando il suo fidanzato (Domenico Diele), a cui non ha detto nulla, viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio. Una commedia in cui trionfa non solo l’amore ma anche l’inclusività.

Intervista a Sergio Castellitto, Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva gli attori Sergio Castellitto e Pilar Fogliati e il regista Giovanni Veronesi. Una bella sfida per Pilar Fogliati che per l’occasione si è trovata a vestire i panni di un uomo: “E’ stato interessante. Visto che nel film si parla di identità non potevamo non raccontare il più grande ribaltamento che ci poteva essere, quello del genere. Quando vedo Otto Novembre so che dietro di lui si nasconde Vittoria, una ragazza che ha paura di fallire e che è rimasta scottata dal passato. Ho cercato di essere il più credibile possibile”.

Il regista Giovanni Veronesi dichiara di aver preso ispirazione dalla tragedia di Shakespeare per raccontare i giovani di oggi: “Mi sono chiesto spesso come avrebbe scritto questa tragedia Shakespeare se fosse vissuto ai nostri tempi. Se avessi la macchina del tempo la userei per tornare indietro, pigliare Shakespeare e fargli vedere com’è cambiato il mondo per poi chiedere a lui chi sono i Romeo e Giulietta di oggi”.

Sergio Castellitto interpreta invece un regista molto critico, quasi odioso che ai casting si diverte a sbeffeggiare delle giovani attrici. Attrici però senza arte né parte che tentano di sfondare nel mondo del cinema. Un po’ quello che avviene oggi tra influencer e personaggi tv che si approcciando al mondo della recitazione senza avere le capacità: “Ad oggi sembra che i followers e i like valgano più del talento. Io credo che il talento sia invincibile, è come l’acqua che trasuda. Oggi c’è meno attenzione ad innaffiare questa pianta. Il talento è un dono ma non dura tutta la vita. Cechov diceva che “il talento è un lavoro, è scrivere una pagina al giorno”. Io sono cresciuto con questa mentalità”.

A Pilar Fogliati abbiamo chiesto se ricordava qualche provino strano o imbarazzante che aveva sostenuto nella sua carriera: “Ricordo ancora dei provini in teatro. In quel contesto anche gli insulti assumevano un peso maggiore e io mi ci attaccavo perché a 19-20 anni mi hanno aiutato a darmi un’identità. Sicuramente non sono mai stata una che mandava a quel paese il regista, non avevo il coraggio ma mi trattenevo per poi scoppiare in lacrime”.

Giovanni Veronesi ha dedicato il film ad Asia Argento, sua grande amica. Ai nostri microfoni, ha rivelato il motivo: “Asia è una persona a cui sono molto legato, siamo amici da 30 anni. Abbiamo fatto un film insieme e in questi anni l’ho sempre difesa anche nel periodo del Metoo. Ha partecipato al film in un piccolo cameo senza chiedere nulla in cambio e mi sono sentito di ringraziarla”.

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