Prima che la notte, la storia di Giuseppe Fava su Rai 1

Prima che la notte

Rai 1 nella giornata della legalità dedica la prima serata al film tv “Prima che la notte” dedicato alla figura di Pippo Fava

In occasione de La giornata della legalità, Rai 1 celebra e ricorda il giornalista Pippo Fava con la messa in onda del film per la tv “Prima che la notte“. Prodotto da Rai Fiction, Fulvio Lucisano e Paola Lucisano, il film si apre con alcune immagini del giornalista che fa il suo ritorno a Catania. In sottofondo il brano “Call me” di Blondie, hit degli anni ’80 come ha sottolineato il registra Daniele Vicari.

Prima che la notte su Rai 1: di cosa parla

Mercoledì 23 maggio 2018 alle ore 21.25 andrà in onda su Rai 1 il film “Prima che la notte” dedicato alla storia di Giuseppe Fava, il giornalista italiano assassinato dalla mafia.

Il film per la tv ripercorre la storia di Pippo Fava, giornalista e fondatore della rivista “I Siciliani”. Una vita dedita e dedicata al dovere e al senso della giustizia quella di Fava come ha sottolineato l’attore Fabrizio Gifuni.

Fava aveva la passione e una vocazione istintiva per raccontare le cose che vedeva. Le raccontava in maniera molto fedele, era la sua caratteristica, ma essendo un artista, uno scrittore, un drammaturgo, un pittore, era in grado di renderle profondamente interessanti per chiunque” ha raccontato l’attore protagonista che nel film recita accanto a Lorenza Indovina nel ruolo della moglie di Fava.

Il film comincia quando, nel 1980, Giuseppe Fava fa ritorno nella sua terra d’origine. Rientra a Catania, in Sicilia, con un piccolo grande sogno: creare una rivista libera dove poter esprimere il suo pensiero senza censure.

Nasce così “I Siciliani”, rivista che nel giro di poco tempo diventa un punto di riferimento importantissimo nella lotta contro la mafia e la corruzione. La liberà di pensiero e di parola sono alla base dei principi della rivista fondata da Fava, giornalista professionista.

Monica Maggioni: “quella di Pippo Fava è una storia epica, straordinaria”

La sua lotta alla mafia è stata cruenta. “Mi rendo conto che c’è un’enorme confusione sul problema della mafia” diceva Fava che senza alcuna paura aveva denunciato la presenza della mafia anche nelle alte cariche dello Stato.

I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono dei ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione“. Queste le parole del giornalista assassinato il 5 gennaio del 1984.

Colpito alla nuca da 5 proiettili di calibro 7,65, Giuseppe Fava è morto sul colpo per mano di quella stessa gente contro cui aveva sempre combattuto in vita. Una morte che l’ha reso un esempio da seguire e ricordare.

Inizialmente la sua morte fu etichettata come “passionale”. Ben presto ci si rese conto che a volere la sua morte era proprio la mafia. Per il suo omicidio sono stati condannati all’ergastolo: il boss Nitto Santapaola, gli organizzatori Marcello D’Agata e Francesco Giammuso, mentre Aldo Ercolano e Maurizio Avola sono stati riconosciuto come gli esecutori.

Parole di stima anche da parte del Presidente Rai Monica Maggioni sulla storia e sull’uomo Giuseppe Fava: “quella di Pippo Fava è una storia epica, straordinaria, in grado di rompere la retorica. È bello vedere come il linguaggio del cinema abbia saputo restituire la complessità della storia di Fava”.

L’appuntamento con Prima che la notte è per mercoledì 23 maggio in prima serata su Rai 1

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