Intervista a Paolo Ruffini: “Grazie al film ho adottato un cane” | Esclusiva

Paolo Ruffini

Al Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento ha presentato il suo nuovo film “Rido perché ti amo”. Paolo Ruffini torna al cinema con una commedia romantica ispirata alla tradizione francese. Nel cast figurano Nicola Nocella, Daphne Scoccia, Claudio Gregori aka Greg, Enzo Garinei, Herbert Ballerina, Loretta Goggi, Malika Ayane, che interpreta anche la canzone originale del film, e una piccola star a quattro stampe, Ciak.

Noi di SuperGuida TV lo abbiamo videointervistato in esclusiva. Nel film, Paolo Ruffini non è solo interprete ma anche regista e sceneggiatore. Quando glielo abbiamo fatto notare lui ha sorriso asserendo che è importante saper azzeccare i film e che nella costruzione narrativa a giocare un ruolo fondamentale sono gli equivoci. Paolo ci ha poi raccontato un retroscena divertente che riguarda proprio il cane Ciak: “Non trovavamo un cane che corrispondesse a quello che stavamo cercando. Dopo esserci rivolti ad un po’ di addestratori, siamo andati da un allevatore che mi ha messo in braccio un pignolo cagnolino. Dopo il film, è rimasto a casa mia. L’ho adottato”.

E’ da un po’ di tempo che Paolo Ruffini manca dalla televisione. Dopo La Pupa e il Secchione e Colorado, Paolo si è dedicato più al sociale realizzando documentari in cui trattava temi delicati come la malattia. A proposito di un suo ritorno in tv, Paolo ha le idee chiare: “Mi piacerebbe poter condurre La Corrida. Ad oggi rimane il mio programma preferito. Sul braccio ho tatuato Corrado, il più grande presentatore che abbiamo avuto finora”.

Paolo Ruffini, l’intervista

Paolo, nel film “Rido perché ti amo” sei interprete e regista. Quanto è difficile questo doppio ruolo? 

Fare il regista e l’attore assieme è complicato. In realtà fare un film è di per sé difficile. In questo nuovo film sono anche sceneggiatore e la sceneggiatura ha un ruolo fondamentale. E’ possibile miscelare le varie attività e molto spesso i film vengono bene o male per via degli equivoci. Basta azzeccarli. 

Come mai lo spettatore dovrebbe andare a vedere questo film? 

Lo spettatore ha voglia di vedere cose belle e ha voglia di bontà. Si tratta di un film diverso con un cast anomalo e con errori americani. Le persone poi hanno voglia di evadere anche dall’attualità. Il film parte dall’assunto iniziale che è quello che diceva poi Antoine de Saint – Exupery e cioè chissà se il bambino che eri potrebbe essere orgoglioso dell’adulto che sei diventato. 

Un aneddoto divertente sul set? 

Non trovavamo un cane che corrispondesse a quello che stavamo cercando. Dopo esserci rivolti ad un po’ di addestratori, siamo andati da un allevatore che mi ha messo in braccio un pignolo cagnolino. Dopo il film, Ciak è rimasto a casa mia. L’ho adottato. 

Ti piacerebbe tornare alla conduzione televisiva e se sì con quale progetto? 

Mi piacerebbe poter condurre La Corrida. Ad oggi rimane il mio programma preferito. Sul braccio ho tatuato Corrado, il più grande presentatore che abbiamo avuto finora. 

Intervista Video a Paolo Ruffini

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