Padri e figlie: trama, recensione e opinioni sul film

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Russell Crowe in una scena del film Padri e Figlie

Commovente, forte, dissacrante e vero. E’ così che si può descrivere il film di Muccino con Amanda Seyfried e Russell Crowe. Padri e figlie è un vero e proprio capolavoro da guardare e riguardare sapendo, però, che alla fine non ci si alzerà dalla poltrona con il sorriso sulle labbra, ma con il viso rigato dalle lacrime. La critica è stata spietata, eppure il film merita, merita davvero. E’ misurato, profondo e si tiene al largo dalla maggior parte degli stereotipi in cui poteva incappare. Certo è che non è una pellicola da affrontare a cuor leggero. Ecco cast, trama e recensione.

Padri e figlie: trama e cast

Padri e figlie è un film drammatico diretto da Gabriele Muccino nel 2015. Del cast fanno parte: Amanda Seyfried, Russell Crowe, Aaron Paul, Quvenzhané Wallis, Diane Kruger e Octavia Spencer.

Trama

Jake, un romanziere di successo, rimane vedovo dopo un gravissimo incidente in macchina. L’uomo, seriamente danneggiato da quanto accaduto, sia psicologicamente che fisicamente, deve però rimboccarsi le maniche e crescere da solo l’amatissima figlia Katie.

Quando i sintomi della sua malattia si fanno sempre più forti, però, Jake capisce di dover chiedere aiuto. Lascia l’adorata figlia dagli zii e si fa ricoverare in clinica. Una volta uscito l’uomo deve fare i conti con una vita da riscrivere nonostante le scarse possibilità. Il lavoro va e viene così come i soldi.

Il tempo passa e 27 anni dopo Katie è una splendida ragazza che vive da anni lontana dal padre e combatte con i suoi demoni salando da un letto all’altro senza mai legarsi realmente a qualcuno.

Recensione e opinioni sul film

Ci vorrebbero molti più film come questo. Gabriele Muccino è cresciuto, è maturato e così anche la sua arte. Il film è ben commisurato. Tutti gli elementi si mescolano benissimo insieme andando a creare un equilibrio dissacrante.

I dialoghi sono più crudi e veri che mai. I personaggi sono credibili. Per lo spettatore è quindi facile immedesimarsi nella storia e avvicinarsi o a Jack o a Katie. Il processo catartico è  quindi agevolato sia dagli sceneggiatori e dalla regia che anche dalla bravura degli attori che si sono cuciti addosso i ruoli che dovevano interpretare e che li hanno resi più umani che mai. Immenso Russell Crowe, ma non c’era bisogno di questo film per sottolinearne il talento. Ottima anche la performance di Amanda Seyfried.

Chi guarda viene investito da un turbinio di emozioni. Si passa da una paura pietrificante ad un coraggio che manco si sapeva di avere. Nonostante tutto, però, le lacrime scorrono copiose. Il petto si gonfia insieme a quello dei protagonisti del film, ma contemporaneamente il viso si bagna. E’ difficile uscire dal cinema, alzarsi dalla sedia e tornare alla propria vita come se nulla fosse.

La visione di Padri e figlie cambia qualcosa proprio perché magari aiuta a superare alcuni dolori spinti in fondo al cuore, aiuta a capire che non bisogna abbattersi mai, aiuta anche a scoprire quando è bene, invece, fermarsi e chiedere aiuto.

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