Morte Andrea Purgatori, l’autopsia conferma tesi famiglia: “il giornalista sarebbe stato colpito da ischemie cerebrali”

Andrea Purgatori

La morte di Andrea Purgatori ha scosso tutto il mondo del giornalismo e dell’informazione. A distanza di alcune settimane dal decesso i primi esiti dell’autopsia confermano le tesi della famiglia. I legali della famiglia, infatti, hanno precisato: “quanto emerso finora consolida le nostre tesi, ovvero che Purgatori sarebbe stato colpito da ischemie cerebrali“. Le prossime perizie si terranno il prossimo 6 settembre.

Andrea Purgatori, i primi risultati dell’autopsia dopo la morte

Il giornalista, inviato del Corriere della Sera, e conduttore di Atlantide su La7 è morto lo scorso 19 luglio all’età di 70 anni. Dopo i primi controlli si è parlato di decesso per “problemi cardiopolmonari”. Dopo la scomparsa però la moglie e i figli hanno richiesto una autopsia per accertare le reali cause del decesso. A distanza di alcune settimane i primi esiti degli esami autoptici confermano la tesi della famiglia come comunicato dai legati famiglia Michele e Alessandro Gentiloni:

Quanto emerso finora dagli esami autoptici consolida le nostre tesi, ovvero
che Purgatori sarebbe stato colpito da ischemie cerebrali. Si specifica che le operazioni di autopsia riprenderanno il 6 settembre 2023 e, solamente al termine, tutte le ipotesi investigative, ivi comprese le ischemie, potranno essere confermate o smentite.

Andrea Purgatori: la causa della morte è ancora da accertare

Dopo la morte di Purgatori, i primi esami effettuati sul corpo del giornalista dal professore Luigi Marsella dell’Università di Tor Vergata il 19 luglio, giorno del decesso, parlavano di un “problema cardiopolmonare“. La causa del decesso ha spinto la famiglia a richiedere una autopsia su ordine della Procura di Roma per accertare se la diagnosi sulla morte fosse vera o sbagliata.

Al momento i professori della clinica privata Pio XI Gianfranco Gualdi, responsabile della Radiologia, e Claudio Di Biasi sono indagati per omicidio colposo. A maggio scorso questi dottori diagnosticarono al giornalista un tumore in stato avanzato con metastasi al cervello. Le prossime perizie sul corpo del giornalista si terranno il prossimo 6 settembre.

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