Moon Knight, recensione no spoiler della serie con Oscar Isaac

Moon Knight

Che ne pensate del connubio Marvel e Antico Egitto? C’è una figura supereroistica, poco conosciuta ai più, che è tornata alla ribalta sul piccolo schermo quando Disney+ ha rivelato i primi episodi di Moon Knight, miniserie creata da Jeremy Slater e che ha debuttato nel marzo del 2022, raccogliendo buoni consensi di pubblico.

Nei panni del (doppio, o forse triplo?) protagonista uno spettacolare Oscar Isaac, qui al suo debutto nell’universo condiviso dei Marvel Studios di Kevin Feige. Un progetto televisivo, quello supervisionato da Jeremy Slater, della durata di soli sei episodi e che ha donato nuova dignità ad un curiosissimo supereroe molto pià complesso e tragico di quanto non si possa immaginare a prima vista. Vi spieghiamo il perché.

La trama di Moon Knight

Steven Grant (Oscar Isaac), timido e introverso londinese appassionato di egittologia, scopre di soffrire di un disturbo dissociativo dell’identità a causa del quale condivide il corpo con la personalità di Marc Spector, ex mercenario che serve come Avatar il dio della luna egizio Khonshu (F. Murray Abraham); le due personalità sono costrette a collaborare e prendere consapevolezza dei loro traumi passati mentre cercano di fermare Arthur Harrow (Ethan Hawke), avatar della dea Ammit, intenzionato a risvegliare la divinità.

Perché vedere Moon Knight?

Perché è il debutto nel Marvel Cinematic Universe dello straordinario Oscar Isaac, uno degli interpreti cinematografici più versatili e celebrati della sua generazione. Grazie alla sua sfaccettata e complessa performance, ha donato a Steven Grant/Marc Spector/Moon Knight uno spessore psicologico che va ben oltre la trama avventurosa (e nonostante tutto, molto entertaining) della miniserie creata da Jeremy Slater.

Moon Knight, nel corso dei suoi sei episodi, riesce infatti ad essere pane per i denti di un pubblico di potenziali (tele)spettatori semplicemente trasversale: verranno accontentati coloro che cercano una serie supereoistica appassionante e mai noiosa, gli estimatori del dramma psicologico e addirittura gli studiosi di archeologia e dell’Antico Egitto. Insomma, in Moon Knight ce n’è veramente per tutti i gusti!

Moon Knight, perché non vederla

Perché potrebbe essere molto più traumatizzante di quanto non appaia a prima vista. Con questo non stiamo di certo asserendo che la miniserie Marvel sia troppo adulta oppure che abbia degli elementi orrorifici non adatti ad un pubblico meno adulto, bensì che il personaggio frammentato e frammentario di Steven Grant/Marc Spector nasconda un trauma psicologico non indifferente, e che Marvel Studios si è presa un gran rischio nel raccontare per il piccolo schermo il background non semplice del protagonista, con delicatezza e rispetto verso la malattia mentale.

Forse un altro difetto che si può ascrivere a Moon Knight è che la trama orizzontale della miniserie avrebbe meritato ben più approfondimento, tanto che sequenze, eventi, situazioni e dialoghi vengono condensati in soli sei eposodi, quando forse avremmo voluto conoscere meglio il personaggio interpretato da Oscar Isaac e degli altri che lo circondano in più puntate. Peccato, perché al momento in cui vi scriviamo, una seconda stagione di Moon Knight non è stata ancora confermata.

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