Intervista a Massimiliano Gallo: a Venezia con “Il silenzio grande” e “È stata la mano di Dio” | Esclusiva

Massimiliano Gallo

Massimiliano Gallo al Festival del Cinema di Venezia con ben due film, “Il silenzio grande” di Alessandro Gassmann, dove interpreta un padre che ha un difficile rapporto con i propri figli, e il film “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.

In esclusiva ai microfoni di SuperGuidaTv, l’attore napoletano ha raccontato la grande emozione di essere presente al festival con questi due importanti progetti cinematografici. Massimiliano Gallo parla anche della nuova stagione della fiction, grande successo di Rai 1 in onda dal prossimo 20 settembre “I Bastardi di Piazzofalcone”. Ecco per voi l’intervista esclusiva a Massimiliano Gallo.

Massimiliano Gallo, l’intervista

Come è stato prendere parte a questo progetto e se ha affinità con il suo personaggio?

Spero di no, perché questo è un personaggio molto ingombrante, un padre abbastanza ottuso rispetto alle dinamiche familiari. Uno che non si rende conto di aver creato una voragine, un muro con la sua famiglia. Rivendica la sua posizione di grande scrittore, quindi ha dato lustro, fama, soldi a questa famiglia, non capisce nemmeno il perché delle cose dette dai figli e dalla moglie. È un film che mi ha dato tanto, era un progetto a cui ero già legato per il progetto teatrale che avevo già interpretato, ma questi diventano chiaramente due personaggi completamente diversi. È un film che rivedendolo mi ha emozionato, è un film che ti fa sorridere, ti fa pensare, ti lascia qualcosa addosso, ti commuove. È un film che mi auguro che le persone possano cogliere l’opportunità di ritornare in sala il 16 settembre proprio per “Il silenzio grande”.

Oggi per un genitore è difficile gestire il rapporto con i figli, lei che papà è? Il suo rapporto è caratterizzato più da silenzi o da parole? 

No, più da parole. Mia figlia ha 19 anni, cerco di parlarci in maniera onesta di tutto. Pure lei fa lo stesso con me. Ci siamo promessi di dirci tutto. Chiaramente non sono il padre modello per quanto riguarda le ore passate in casa per ovvi motivi, ma cerco di compensare diciamo, con un rapporto qualitativo la cosa. Non è facile, nel senso che tu come genitore ti colpevolizzi a prescindere, quindi è interessante invece che Primic sia uno che non ha nessuna intenzione di trovare colpe nelle sue mancanze. È interessante la scrittura di De Giovanni, che per la prima volta fa vedere un padre che non si preoccupa di scusarsi con i propri figli delle proprie mancanze. 

Mi ha colpito molto una frase all’interno del film: “Le persone sono come i libri”. Allora le chiedo, c’è un libro in cui si è rispecchiato nel corso della sua vita che ha letto?

Un libro che diciamo mi è rimasto un po’ addosso, perchè io vado molto a pelle, quando leggo un libro ne leggo tre contemporaneamente, mi distraggo facilmente, ma uno che mi era rimasto molto addosso era “Il Profeta” di Gibran, che era un libro, che raccontava un po’ questo modo di prendersi uno spazio diverso, un salire, diciamo, innalzarsi per cercare di capire la società, e di raccontarla. Quindi “Il Profeta” mi va bene. 

Grande protagonista qui a Venezia con il film di Sorrentino “È stata la mano di Dio”, che è stato osannato anche dalla critica americana, pare che possa essere in corsa per l’Oscar. Che effetto le fa? 

Innanzitutto incrociamo le dita per questa cosa. Mi fa effetto, nel senso che sono tutti bellissimi regali. Io poi l’anno scorso ho lavorato con Garrone per il “Pinocchio”, ho ricevuto questo ennesimo regalo con Paolo Sorrentino, in un cast che amavo, con Tony, con tutti amici. Paolo è un regista che quando ti chiama, senza nemmeno sapere la sceneggiatura corri, e ti restituisce chiaramente grande amore per quello che fa, per gli attori. È uno che ha grande entusiasmo nel modo di raccontare le sue cose. Adesso negli ultimi sette anni sono venuto con nove film a Venezia, sono tutti regali che sto ricevendo.  

Dal 20 settembre andrà in onda la terza stagione de I Bastardi di Pizzofalcone. Cosa ci può anticipare? 

Anticipare poco, però possiamo dire che almeno per quanto mi riguarda credo che forse sia la stagione più bella. Sicuramente la più attesa, perchè dopo l’esplosione finale c’è stato il panico per chi ci seguiva. Sicuramente è una stagione che non lascerà deluso il nostro pubblico. Quindi il pubblico della televisione lo aspettiamo il 20 su Rai Uno e quello del cinema il 16 in sala. 

Le pacerebbe passare dietro la macchina da presa? 

Guarda è una cosa che sto facendo. Adesso l’ho fatto per un documentario. Lo faccio piano piano perchè come tutte le cose, non volevo diciamo fare una regia finta, dove poi il direttore della fotografia, avesse fatto la regia, volevo capire veramente il mezzo. Credo che piano piano, con la mia curiosità, credo di iniziare a capire un po’ il meccanismo. Io credo che sono dei percorsi che devi affrontare quando ne senti l’esigenza, e non una cosa tanto per fare.

La Video intervista a Massimiliano Gallo al Festival del Cinema di Venezia

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