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Made in Italy – Una casa per ritrovarsi: il film con Liam Neeson è tratto da una storia vera?

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Oggi vi parliamo della commedia sentimentale Made in Italy-Una casa per ritrovarsi. Il film è incentrato sui rapporti complicati tra un padre e un figlio e sulle circostanze della vita che li conducono verso strade del tutto inaspettate. La vicenda si snoda nella splendida cornice della Toscana, fortemente presente ed evocativa di quell’atmosfera di pace, fiducia e ottimismo che la pellicola vuole trasmettere. Un bel film insomma, anche grazie alla bravura degli interpreti, sui quali spicca l’ineccepibile Liam Neeson e dove se la cava benissimo anche la nostra Valeria Bilello. Vi state chiedendo se Made in Italy-Una casa per ritrovarsi sia tratto da una storia vera o no? La risposta ve la diamo di seguito.

Made in Italy – Una casa per ritrovarsi: la trama in breve e il cast

Prima di vedere se il film è tratto da una storia vera o frutto di immaginazione, ripercorriamone brevemente la trama e diamo un’occhiata al cast principale.

L’artista londinese Robert si reca in Toscana con l’intenzione di vendere il prima possibile la casa ereditata dalla moglie e affronta il viaggio con Jack, il figlio con il quale i rapporti sono pessimi da tempo. Giunti a destinazione, i due uomini si trovano di fronte ad una struttura sì bellissima, ma in totale stato di abbandono e rovina. Decidono pertanto di ristrutturarla, ma i lavori sono una ulteriore causa di conflitto fra padre e figlio. Tuttavia, proprio riportare l’abitazione all’antico splendore, non solo fa riavvicinare Robert e Jack, ma fa aprire entrambi all’amore.

Per quanto riguarda il cast, oltre a Liam Neeson e Valeria Bilello, menzioniamo anche Micheál Richardson e Lindsay Duncan.

Il film è tratto da una storia vera?

Veniamo al dunque: Made in Italy-Una casa per ritrovarsi racconta una storia vera?

Ebbene, la risposta è no.

La pellicola scaturisce da un’idea di James D’Arcy, attore qui alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa.

Ecco quanto ha dichiarato in proposito lui stesso: “L’idea del film è nata mentre ero in vacanza in Toscana […] “Avevo talmente chiara in testa la storia, le sue atmosfere e i temi, da non riuscire a immaginare nessun altro alla guida del progetto. Sebbene la sceneggiatura sia stata rimaneggiata diverse volte, al centro ha avuto sempre una storia d’amore tra padre e figlio. Ho collocato la vicenda in un luogo straniero che custodisce segreti e ricordi e ho usato ciò come espediente per rompere il guscio della testardaggine che caratterizza entrambi. Montevecchio, in Toscana, era il luogo perfetto per sciogliere l’accumulo di risentimenti che i due si portano dietro e riscoprire il loro reciproco affetto”.

Ne è scaturito un film che fa bene al cuore e all’anima di chi lo guarda.

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