Le Iene 2025, il monologo di Francesca Barra: “il furto d’immagine è una violazione della identità” | Video Mediaset

Francesca Barra è stata protagonista a Le Iene 2025 di un monologo a pochi giorni dalla notizia di alcune sue foto di nudo generate con l’intelligenza artificiale e pubblicate in rete. La giornalista e conduttrice ha lanciato un messaggio chiaro che riguarda tutti noi.

Il monologo di Francesca Barra a Le Iene 2025

«Quando ho scoperto che su un sito circolavano immagini manipolate del mio corpo, foto create con l’intelligenza artificiale, ho provato nausea» – inizia così il monologo di Francesca Barra a Le Iene 2025. La giornalista è stata vittima di alcuni siti sessisti dove sono state pubblicate delle foto di nudo create con l’intelligenza artificiale. Non è l’unica, sono tantissime le donne, famose e non, ad essere state vittime di questa violazione. Così la Barra ha deciso di raccontare la sua terribile esperienza in un lungo monologo a Le Iene.

«Non è solo un furto d’immagine è una violazione della mia identità e del mio diritto a essere vista per ciò che sono e non come un oggetto in mano a un criminale. In tanti mi hanno scritto ‘tranquilla sappiamo che non avresti mai scattato quelle foto’, ma il punto non è questo. Una donna deve poter decidere come e quando mostrarsi e non per questo meriterebbe meno solidarietà di me. Si tratta di consenso che è la frontiera tra libertà e abuso, tra amore e possesso» – ha sottolineato.

Non solo, Francesca Barra ha precisato:

«Io ho scelto di espormi perché quello che mi è successo non riguarda solo me, riguarda tutte. Riguarda quelle ragazze che scoprono di un video falso condiviso in una chat di scuola, quelle che smettono di uscire, di studiare, di fidarsi. Quelle che subiscono una vittimizzazione secondaria, quelle che si tolgono la vita».

La giornalista ha poi aggiunto

«Mia figlia di 12 mi ha chiesto ieri ‘mamma come ti sei sentita?’. In questa semplice domanda c’è tutto ciò che dovremo fare: non reprimere o giudicare ciò che si prova, ma fare rete».

Infine l’invito di Francesca Barra a non tacere, ma a denunciare:

«Viviamo in un tempo in cui la tecnologia corre più veloce dell’etica, ma il consumatore deve sapere cosa lede e quanto male può fare. Ad avvisarmi è stato un uomo e forse in tutta questa storia è stata l’unica consolazione. Perchè gli uomini devono comprendere che non è un gioco tra maschi, una questione di pruriti sessuali, è un crimine. Dobbiamo sostenerci, denunciare, responsabilizzare piattaforme, sviluppatori di software, utilizzatori altrimenti sarà l’ennesima testa che ricresce in ambienti concimati dalla nostra indifferenza e dall’impunità.

Ecco il video Mediaset.

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