La storia di Yara Gambirasio in un film con Alessio Boni prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi

Alessio Boni, Isabella Ragonesi

La drammatica vicenda di Yara Gambirasio diventa un film con lo straordinario Alessio Boni e Isabella Ragonese. Il film sarà prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi e verrà distribuito da Netflix nel 2021.

La drammatica vicenda di Yara Gambirasio diventa un film per Netflix

La pellicola avrà come protagonisti Alessio Boni, nei panni di un comandante dei Carabinieri, e Isabella Ragonese in quelli del pubblico ministero Letizia Ruggeri.

Un film sull’omicidio di Yara Gambirasio con Alessio Boni e Isabella Ragonese

Stando alle prime anticipazioni sul film pare che il titolo scelto possa essere “Il lupo e l’agnello”, tuttavia, mancano conferme ufficiali. Come interpreti principali ritroviamo, Alessio Boni e Isabella Ragonese. Le riprese sono in corso e con buona probabilità lo vedremo nel 2021. La regia è affidata a Marco Tullio Giordana.

Il Caso di Yara Gambirasio diventa un film tv

Sono attualmente in corso le riprese che si svolgono al momento a Fiano Romano e dintorni, in provincia di Roma. I protagonisti: Alessio Boni che interpreta il comandante dei carabinieri, mentre Isabella Ragonese è il pm Letizia Ruggeri.

Tutti ricordiamo questa vicenda giudiziaria tristemente nota per l’epilogo drammatico: la morte della ragazzina che scomparve da casa nel novembre del 2010, poco più che adolescente, per essere ritrovata qualche mese dopo – senza vita – in un campo di Chignolo d’Isola. Per l’omicidio, come è noto, è stato condannato all’ergastolo il muratore di Mapello Massimo Bossetti che però continua a proclamarsi innocente.

Un film sull’omicidio di Yara Gambirasio, le parole del produttore Pietro Valsecchi

Sul web sono già circolate alcune foto di scena dove si vedono all’opera investigatori alla ricerca del corpo della ragazza. Il produttore Pietro Valsecchi, raggiunto dal settimanale Oggi ha dichiarato: «Non è il momento di storie leggere» e aggiunge «Nel cinema post Covid, le storie leggere, quelle stantie, senza capo né coda, non si faranno più. Raccontare i fatti di cronaca significa raccontare un Paese, tenere il polso della sua cultura, starci dentro e coinvolgere il pubblico».

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