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“La cena perfetta”, intervista al regista Davide Minnella: “Con la nascita di mio figlio, ho scoperto un talento che non sapevo di avere”

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Arriva nelle sale il 26, 27 e 28 aprile “La cena perfetta”, il nuovo film di Davide Minnella. Nel film, due i protagonisti assoluti: Carmine (Salvatore Esposito), camorrista dal cuore buono e Consuelo (Greta Scarano), una chef tutto carattere e intemperanze alla ricerca della perfezione in cucina e di una stella Michelin. Il ristorante aperto a Roma da Carmine non è altro però che una copertura per riciclare i soldi sporchi della camorra. Consuelo non sa nulla di quello che c’è dietro a tutto questo e non sa che Carmine per avviare il ristorante ha fatto molti ammanchi di cassa. Una storia d’amore, camorra e culinaria che coinvolge e appassiona da subito.

Intervista a Davide Minnella

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva il regista Davide Minnella che ci ha spiegato da dove è partito per costruire questa storia: “Mi sono ispirato ad un fatto reale di cronaca. Leggendo i quotidiani mi sono accorto che c’erano tantissime storie di ristoranti nel centro di Roma gestiti dalla malavita organizzata. Stefano Sardo che ha scritto il soggetto ha provato ad immaginare una realtà parallela di finzione. Nel film infatti Carmine gestisce un ristorante lavanderia. L’attività viene aperta per riciclare del denaro sporco. In quell’occasione conosce Consuelo, una chef che vuole riscattarsi nel suo lavoro e ambire ad avere una stella Michelin. Questo incontro stravolgerà la vita di entrambi”.

Davide Minnella si è indirizzato verso il mondo culinario. Per realizzare questo film ha chiamato in causa anche Cristina Bowerman, chef Michelin. Il regista ci spiega come è cambiato il suo rapporto con la cucina: “Avevo un ottimo rapporto con la cucina. In passato infatti avevo realizzato dei progetti che avevano un’attinenza con il cibo. Ho fatto un corto che è stato poi realizzato a Berlino sull’ultimo pasto di un condannato a morte con una straordinaria Piera Degli Esposti che interpretava in quell’occasione una cuoca. Il mondo culinario mi ha sempre appassionato. Quando ho avuto l’ok per procedere alla realizzazione del film mi sono reso conto di quanto fosse importante raccontare la cucina in modo diverso rispetto ai canoni classici dei programmi televisivi. Ho deciso di trascorrere due mesi in una vera cucina perché era l’unico modo per sporcarsi le mani. Dietro ad un piatto c’è sempre tantissimo studio e lavoro oltre alla ricerca della perfezione”.

Al regista chiediamo anche se con il personaggio di Carmine, interpretato da Salvatore Esposito, abbia voluto sfatare il pregiudizio legato a Napoli. Davide ammette: “In questo caso Carmine si trova suo malgrado ad essere un camorrista. E’ a tutti gli effetti un camorrista “senza talento” che si trova costretto a vivere una vita che non avrebbe mai voluto vivere. Ciò che mi ha colpito del suo personaggio è che trovasse dentro di sé un coraggio inaspettato”.

Il film è stato dedicato a Pablo, il figlio del regista, e alle seconde possibilità. Davide Minnella rivela di credere nelle seconde occasioni: “Ci credo talmente tanto che ho dedicato il film a mio figlio Pablo che ha 4 anni. Nella vita non è importante farcela per forza la prima volta ma l’importante è saper cogliere le occasioni che la vita ci presenta”.

Nel film è messa in evidenza la forza delle donne. Se il destino di Carmine cambierà sarà infatti proprio grazie a Consuelo. Su questo aspetto, Davide evidenzia: “Il mondo della cucina è stato spesso raccontato da chef uomini. Volevo che la protagonista fosse una donna. E’ assurdo come negli anni la donna sia stata relegata negli ambienti domestici. Mia mamma e mia nonna sono state delle ottime cuoche. Ogni volta però per raccontare la professionalità di un ruolo viene scelto un uomo. Sono felice di aver fatto passare un messaggio diverso”.

A conclusione della chiacchierata, chiediamo al regista se abbia un cavallo di battaglia in cucina di cui vada particolarmente fiero. Il regista assicura: “Sono diventato abbastanza bravo da quando è nato mio figlio. Prima ero totalmente negato. Nell’appassionarmi al mondo culinario ho scoperto un talento che non sapevo di avere. C’è un piatto legato alla mia infanzia che è la torta di mele preparata da mia mamma. Mi ricorda i momenti felici che ho vissuto”.

Intervista Video a Davide Minnella

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