Justin Bieber, la malattia di Lyme e la sindrome di Ramsay Hunt: «Ho metà volto paralizzato». Ecco cos’è | Video

Justin Bieber

Justin Bieber annuncia, attraverso un video pubblicato sul suo profilo Instagram, di soffrire di una infezione virale chiamata Malattia di Lyme. Nel video su Instagram Bieber ha mostrato le sue condizioni di salute, precisando che l’infezione gli ha provocato la paralisi di metà del volto. A causa di questo problema di salute, il cantante ha detto ai fan che dovrà cancellare una serie di concerti fino a quando non potrà ritornare a muovere il lato destro della sua faccia. «Come probabilmente puoi vedere dalla mia faccia, ho questa sindrome chiamata sindrome di Ramsay Hunt», dice nel video Bieber.

Justin Bieber annuncia la malattia di Lyme e la sindrome di Ramsay Hunt

«Questo occhio non batte le palpebre. Non riesco a sorridere da questo lato del viso. Questa narice non si muove, quindi c’è una paralisi completa da questo lato del mio viso». «Per coloro che sono frustrati dalle cancellazioni dei miei prossimi show, posso dire che non sono ovviamente in grado» di effettuare una performance, aggiunge Bieber.

«Andrà meglio, sto facendo molti esercizi per far tornare il mio viso alla normalità ci vorrò del tempo». La popstar ha già cancellato due concerti in programma a Toronto: «Non riesco a crederci che sto dicendo questo, ma la mia malattia è peggiorata e devo cancellare su ordine dei medici», ha fatto sapere il cantante sui suoi profili social.

La Scotiabank Arena ha informato tramite Twitter i tanti fan dell’artista che i biglietti venduti per le due date saranno accettati una volta rimesse in calendario le performance del cantante. L’anno scorso Bieber aveva già fatto sapere di aver contratto il morbo di Lyme, una malattia causata dalla puntura di una zecca diffusa in molti Stati Usa, che si era sovrapposta a una mononucleosi cronica.

Il video in cui Justin Bieber annuncia la malattia

Nel video che dura qualche minuto la pop star 28enne spiega che non riesce più a chiudere la palpebra dell’occhio destro, e che lo stesso lato del volto è immobilizzato. La sindrome di Ramsay Hunt è una complicazione del fuoco di Sant’Antonio che può portare a una paralisi facciale momentanea e alla perdita dell’udito, che possono diventare permanenti in rari casi.

Cos’è la malattia di Lyme: sintomi e decorso

La borreliosi di Lyme deve il nome all’omonima cittadina americana in cui fu descritto il primo caso nel 1975. La malattia di Lyme è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione. L’infezione, di origine batterica, colpisce la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Si manifesta con sintomi gravi, persistenti e, se non viene curata, assume un decorso cronico. L’agente patogeno, la Borrelia, è un genere di batterio.

Il batterio Borrelia burgdorferi sensu striato è presente in Europa ed è l’unico agente di infezione nel Nord America, il Borrelia afzelii e il Borrelia garinii sono invece presenti in Europa, Asia e Africa. Questi germi vengono trasmessi attraverso la puntura di zecche dure del genere Ixodes e forse anche dalle Amblyomma e Dermacentor (le zecche del cane). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati da animali selvatici (roditori, caprioli, cervi, volpi, lepri).

I primi sintomi sono intermittenti e mutevoli. La malattia inizia tipicamente in estate e si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente. Dopo poche settimana (che in qualche caso possono diventare mesi), si possono sviluppare disturbi neurologici precoci caratterizzati da artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare. I sintomi possono durare per mesi e cronicizzare.

A distanza di mesi o anni dall’infezione, l’ultima fase della malattia è caratterizzata da alterazioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico (artrite cronica), del sistema nervoso centrale e periferico (meningite, encefalomielite, atassia cerebellare, polineuropatie sensitivo–motorie, disturbi del sonno e comportamentali), della cute (acrodermatite cronica atrofica) e dell’apparato cardiovascolare (miopericardite, cardiomegalia). La malattia non porta a sviluppare immunità, per cui l’infezione può essere contratta più volte nel corso della vita.

 

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