Jack Ryan, recensione (No Spoiler) della serie d’azione su Prime Video

Jack Ryan

Tom Clancy’s Jack Ryan, nota più comunemente solo come Jack Ryan, è una serie TV che mescola l’azione allo spionaggio. La creano Carlton Cuse e Graham Roland nel 2018, anno in cui su Prime Video approda la prima stagione, a partire dal personaggio omonimo creato dal noto scrittore Tom Clancy.

La trama di Jack Ryan

Jack Ryan (John Krasinski) è un analista della CIA che lavora dietro a una scrivania. Quando a un certo punto si imbatte in un sospetto trasferimento di fondi bancari, il suo capo James Greer (Wendell Pierce) lo trascina dalla stabilità dell’ufficio fin dentro il campo operativo. Nel corso delle tre stagioni che fino ad ora compongono la serie, Ryan si ritrova catapultato nei più temibili scenari globali.

Nella prima stagione si muove tra Europa e Medio Oriente, cercando di risalire il fiume alla ricerca di quale sia la testa del serpente che muove un’organizzazione terroristica che sembra intenzionata a preparare un attacco nei confronti degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Durante la seconda stagione l’agente della CIA viene inviato invece in sudamerica, in Venezuela. A partire da una spedizione anomala intercettata nel cuore della giungla, Ryan rischia di portare alla luce un complotto capace di gettare più di un’ombra sul presidente del Venezuela, che contrattacca e costringe l’agente a immischiarsi in un’operazione su vasta scala. Infine, nella terza stagione, Ryan torna in Europa per cercare di sventare un piano di complotto all’interno del governo russo volto al tentativo di restaurare l’unione sovietica.

Perché guardare Jack Ryan

Jack Ryan è una serie TV solida nel fare quello che vuole fare: immergersi in complotti sommersi tra politici, criminalità organizzata, terrorismo, intrighi di potere occulti. La scelta del wonder boy americano John Krasinski, capace di porsi in maniera abbastanza eclettica dalla commedia all’action passando per il dramma, dona carattere a un personaggio che si ritrova progressivamente immischiato in faccende che si ingigantiscono a ogni passo.

Più si scava nella melma che si cela alla luce del sole e più la serie si rivela capace di intessere credibili e minacciose reti dove il bianco e il nero spesso lasciano spazio a un costante grigio. Nonostante Ryan faccia da pendolo anche morale al racconto, tutto attorno a lui si muovono figure ambigue, si ramificano rapporti non chiari e si scende a compromessi funzionali ma difficili da ingoiare.

Nel mezzo di queste morse, Jack Ryan si dimostra capace di conciliare il lato dell’indagine a quello più dinamico dell’action, pronto a irrompere da un momento all’altro sullo schermo regalando diverse sequenze adrenaliniche.

Jack Ryan, perché non guardarla

Come si è detto, nel proporre la sua tipologia di racconto Jack Ryan si difende in maniera egregia. A costo di sospendere un poco l’incredulità, la serie sa portare sullo schermo un racconto avvincente che può fare felici tutti i fan del genere e gli orfani della saga cinematografica di Jason Bourne.

Se vogliamo trovare dei difetti, questi possono stare forse nel dominio concettuale dove il sottotesto muscolare vuole sempre gli Stati Uniti come una pedina fondamentale nell’azione di difesa del mondo da minacce che arrivano ogni volta da qualche altra parte. Può far storcere il naso ed è comprensibile il modo in cui il racconto, anche con tutte le sue sfumature, si ponga di fondo attraverso il suo protagonista a offrire un’immagine ben precisa di come un certo tipo di Occidente faccia da garante della stabilità globale.

Questo metodo di lettura rientra, in fondo, nella sensibilità di come ognuno voglia approcciarsi a un’opera di finzione. Ma tenuto presente il discorso, Jack Ryan resta di certo un valido prodotto di genere, che ha chiaro cosa fare e ha chiaro quali mezzi d’intrattenimento sfruttare per arrivarci con efficacia.

Trailer ufficiale

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