Intervista esclusiva a Cesare Bocci: “Dopo la vittoria a Ballando con le stelle ho appeso le scarpe al chiodo”

Cesare Bocci

A “Ballando con le stelle” ha trionfato facendo emergere la sua bravura e la sua eleganza. Stiamo parlando dell’attore Cesare Bocci che sta per tornare in TV in due nuove episodi della serie di successo “Il Commissario Montalbano”. Un anno difficile per le riprese della fiction campione di ascolti per la scomparsa dello scrittore Andrea Camilleri. Proprio lo stesso Bocci ha espresso delle riserve sul futuro della serie che a suo avviso avrebbe bisogno di una boccata d’aria nuova. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperguidaTv, Cesare ci ha aperto il suo cuore confidandoci il dramma personale che ha dovuto affrontare quando la compagna Daniela è stata colpita da un ictus mentre era incinta della loro prima figlia. Un momento difficile che però li ha uniti ancora di più e che ha reso la figlia orgogliosa dei genitori. E a proposito di ballo, il bell’attore ci ha rivelato che dopo la vittoria a “Ballando con le stelle” ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.

Intervista esclusiva a Cesare Bocci, uno dei protagonisti della Serie Tv “Il Commissario Montalbano”

1) Cesare, sta per tornare in onda “Il Commissario Montalbano” con due nuove episodi. Come evolverà il tuo personaggio?

Mimì Augello è sempre stato un poliziotto dotato di grande intuito. Certo, a volte capita anche a lui di sbagliare. Persevera nell’essere attratto dalle donne tanto che a Salvo vorrebbe dire di concedersela qualche scappatella. Con l’età però devo dire che si è calmato. Spero che queste nuove puntate possano avere lo stesso successo delle precedenti.

2) E’ stato difficile tornare sul set dopo la scomparsa del Maestro Camilleri. 

E’ stato un anno particolarmente difficile perché abbiamo girato con la tristezza nel cuore. Sono stati anni straordinari ma penso che quest’anno sia finita un’epoca. Per andare avanti con la serie bisognerebbe inventarsi qualcosa di diverso. Se si avrà la forza e la voglia di farlo ovviamente non sarò io a tirarmi indietro. Luca è dovuto subentrare ad Alberto Sironi, scomparso anche lui da poco, ed è riuscito a fare un grande lavoro. A questa serie devo tutto perché mi ha fatto crescere come attore e come individuo. 

3) Qual è il segreto del successo di questa serie che continua ad appassionare milioni di telespettatori?

Camilleri ha scritto delle storie che rappresentano i tempi che viviamo. Nelle occasioni in cui ci siamo visti, magari anche in quelle ufficiali durante le quali gli venivano poste delle domande, all’inizio c’era sempre una lunga pausa, in cui ti chiedevi “Ma risponde o no?”. E invece poi ti rendevi conto che è quello che dovrebbero fare tutti: prima pensare e poi parlare. Il gruppo di colleghi è stata un’altra chiave del successo. 

4) Assieme alla tua compagna avete raccontato la vostra storia nel libro “Pesce d’aprile” diventato anche un’opera teatrale. 

E’ una storia d’amore e di coraggio. Mai avrei pensato di dover affrontare una situazione del genere sopratutto dopo la nascita di nostra figlia. La mia vita dopo l’ictus di Daniela è cambiata e lei ha dovuto lottare molto per riconquistare la sua vita. Abbiamo voluto dargli un titolo che corrispondesse a come noi l’avevamo vissuta perché abbiamo affrontato tanti momenti difficili ma anche tanti momenti in cui siamo morti dalle risate. Abbiamo raccontato la nostra storia con ironia e con verità. Il messaggio è che un evento del genere può succedere a tutti ma che non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto a chiunque perché la persona che lo offrirà si sentirà dopo un uomo o una donna migliore. 

5) Quale è stato il lato del sentimento che vi lega che hai scoperto grazie alla malattia?

Mi sono scoperto a stimarla e amarla per la sua forza d’animo e la sua volontà a non arrendersi. Quando stava bene la ritenevo molto più fragile e arrendevole, invece ho scoperto di avere accanto una donna fortissima e combattiva che non si è mai arresa nonostante le difficoltà e i momenti in cui davvero credi di trovarti di fronte a qualcosa che è impossibile superare. Mi sono reso conto che, nonostante fossimo insieme già da sette anni, non la conoscevo per davvero e per quello che realmente lei è. Mi sono innamorato di nuovo e più di prima non di una nuova Daniela, ma di quella Daniela di cui non mi ero mai accorto. E questo, di conseguenza, ha cambiato la mia visione della mia vita. Daniela non è una che si piange addosso. 

6) Come ha reagito tua figlia Mia, nel vedere rappresentato quello che è anche il suo privato, la quotidianità dei suoi genitori?

Non lo so di preciso con sicurezza, ma ti posso dire che quando io e Daniela l’abbiamo invitata a scrivere il libro con noi per farla partecipe e restituire anche la sua voce, all’ultimo, dopo che in un primo momento aveva accettato, si è rifiutata. Poi però quando abbiamo presentato l’opera in una università si è commossa tantissimo e ci ha confidato che condivideva l’importanza di quello che avevamo deciso di fare insieme alla sua mamma. In questi anni non escludo che abbia potuto vergognarsi, non di noi ma magari di lei stessa per il fatto che non avesse una mamma come le sue amiche ma disabile. 

7) In TV hai interpretato molti personaggi: dal medico Antonio Ceppi nella serie Elisa di Rivombrosa, al primario Sergio Danieli, a Mimì Augello. C’è un personaggio che hai amato o che ami di più?

Tra i personaggi che mi porto nel cuore c’è Antonio Ceppi della serie TVElisa di Rivombrosa”. Si tratta di un personaggio dalle tante sfaccettature e dalle tante interpretazioni. Oppure, nella serie tv “Volare” dedicata alla storia di Domenico Modugno, ho interpretato il principe di Trabia, la persona che ispirò il cantautore nella scrittura di Vecchio frack, una piccola parte ma di grande potenza. Ancora, Borsellino, nella docu fictionAdesso tocca a me”. Si tratta di tre personaggi che mi hanno permesso di sperimentare. 

8) Dopo il successo di “Ballando con le stelle” hai appeso le scarpe al chiodo? 

Tutto è cominciato conBallando con le stelle”. Mai avrei pensato di vincere il programma. Mi era capitato di ballare in discoteca, ma sono sempre stato molto legato nei movimenti. Inoltre ho sempre pensato alla danza come a una disciplina molto seria e impegnativa. Dopo la trasmissione ho smesso di praticare: per preparare la puntata ci hanno sottoposto a degli allenamenti intensi di 7 ore al giorno. Era una preparazione ferrea. Oggi mi sembrerebbe riduttivo dedicare solo un paio di ore alla settimana a questa disciplina quindi ho preferito smettere.

9) Prossimi progetti?

Su Canale 5 andrà in onda a breve la serie TV “I fratelli Caputo”. Io e Nino Frassica interpretiamo due fratellastri. E poi sto continuando a girare le altre puntate del documentario “Viaggio nella grande bellezza”. 

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