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Enula Bareggi, cantante, attrice e scrittrice, presenta i suoi ultimi singoli: “Sono una sognatrice col bisogno di fare arte” | Intervista esclusiva

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Sognatrice, amante dell’arte e con un bisogno impellente di scrivere e capirsi. Questa è Enula Bareggi, cantautrice e artista che abbiamo imparato a conoscere anche grazie all’esperienza ad Amici 20. La giovane si è raccontata partendo dagli esordi fino ai suoi ultimi singoli e collaborazioni. Scopriamo insieme le sue parole e cosa ci ha rivelato.

Intervista ad Enula Bareggi, cantautrice, scrittrice e attrice ex Amici 20

Partiamo dal tuo nome, non è un nome d’arte ma quello di un fiore. Ci racconti perché ti chiami Enula?

Enula è il mio nome di battesimo, quello di un fiore. Sono già nata ‘facilitata’ perché non ho dovuto neanche scegliere il nome d’arte. Mia mamma ha scelto questo nome perché raccoglieva questi fiori, noi abitavamo vicino la campagna e lei passava le giornate a raccogliergli. Si tratta di un fiore che nasce a settembre e dura solo un mese. Mia nonna, che studiava i fiori e le piante, aveva scoperto che questo fiore si chiamava Enula. E la cosa carina e divertente è che io sono stata concepita a settembre, così come questo fiore che nasce a settembre.

Come è nata la tua passione per il canto?

Io non dico mai che è una passione ma l’ho sempre descritta come un grande bisogno, una ricerca di me stessa che parte da quando sono molto piccola, così piccola che non ho ricordi. È come se fossi nata con questo grande bisogno di esprimermi attraverso me stessa per il mondo e capire chi fossi. E per capirlo avevo bisogno dell’arte. Io ho scelto la musica perché è una delle forme espressive più immediate perché amo l’arte in tutti i suoi aspetti: mi piace molto dipingere, scrivere, recitare. Poi quando ero più piccola è stato per me naturale scegliere la musica perché la voce come strumento è molto immediato, puoi scrivere, e allo stesso tempo urlare, quello che hai bisogno di dire. È stata la prima scelta la musica ed è funzionale proprio per una ricerca di me stessa attraverso il mondo.

A 13 anni hai partecipato a ‘Io Canto’ con Gerry Scotti, cosa ricordi di quell’esperienza?

Ricordo che avevo tantissima paura. Non ero pronta ad un pubblico, a vivere un percorso in televisione. Avevo molte insicurezze e non riuscivo a stare sul palco. Ero stata presa per la trasmissione ma alle prove generali non sono riuscita a cantare. Mi ricordo che avevo detto che non volevo più farlo, volevo tirarmi indietro. Poi ho partecipato alla puntata ma non ho cantato.

Poi è arrivata “AmaSanremo” con il brano “Con(Torta)”… 

Sì. Dopo tanti anni ho voluto provare Sanremo e non sono stata presa. Per me quella è stata la fine, mi sono chiusa in bagno a piangere per varie ore perché pensavo che fosse finita lì la mia vita. Poi due giorni dopo è arrivata l’esperienza ad Amici. È stato difficile perché pensavo appunto che fosse finita la mia vita ma mi si è presentata un’altra occasione subito dopo. Anche se non era l’occasione che speravo e che pensavo perché non volevo assolutamente fare i talent. Però difficile dire di no quando aspetti quella cosa per tutta la vita e dopo una settimana che ho pensato a capire se volessi andare ad Amici, poi alla fine ci sono andata. 

Parlando di Amici, a dicembre hai vinto una Sfida e sei entrata nella scuola anche grazie a Rudy Zerbi che ti ha scelto. Chi ti ha spinto a fare i provini e che esperienza è stata?

In realtà mi è arrivata questa richiesta, mi avevano cercato loro per fare questa sfida e alla fine dopo una settimana di dubbio se accettare o no, ho accettato e sono entrata. Mi aveva scelto Rudy Zerbi ed è stata un’esperienza incredibile. Intensa perché mi ha permesso di crescere artisticamente perché all’interno ci sono dei professori incredibili. Quindi il lavoro che avrei potuto fare in anni, l’ho fatto in pochi mesi. Sono cresciuta anche umanamente perché mi sono trovata a condividere la casa con 20 persone e anche dal punto di vista umano impari tante cose.

E poi ci sono degli alti e bassi, viviamo tutti pieni di emozioni: è come se Amici fosse una piccola società, in una società. Ti trovi a lavorare tutti i giorni e tornare in casetta è come tornare in una famiglia perché in quel momento hai solo quelle persone. È incredibile come passi il tempo con persone che fanno la tua stessa cosa, fanno arte e che possono capirti. Se ci penso mi viene un po’ di nostalgia, è stato veramente bello fare Amici.

Ti senti ancora con qualche tuo compagno di Amici 20?

Certo, con alcune persone ma non con tutti. Anche se li sento ogni giorno, voglio bene a tutti. Quando siamo usciti c’era il covid. Non potevamo fare concerti, non potevamo fare tantissimo. Non è andata molto a nostro favore“.

Nella tua carriera hai collaborato con diversi artisti: Ron, Dardust, Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, Mr. Rain e lo scorso anno con i Tiromancino con il singolo ‘Due Rose’. Ci sono collaborazioni future in arrivo?

Mi piace molto collaborare con persone che umanamente rispecchiano le mie credenze artistiche e umane. Mi devo trovare bene e le collaborazioni che ho fatto sono nate in maniera molto organica. Riccardo dei Pinguini, mi piace tantissimo sia umanamente che artisticamente. Mi ha insegnato l’importanza della scrittura, io già scrivevo ma lui mi ha insegnato delle ‘cosine’ come la metrica del pezzo, quanto è importante essere coerenti nella scrittura, non essere dispersivi perché a me, a volte, capitava di voler dire troppe cose. Con lui sono cresciuta molto sotto questo punto di vista, è stato un inizio di crescita per la scrittura. 

Poi con Mr. Rain anche mi è piaciuto collaborare mentre con i Tiromancino è stato molto inaspettato perché un giorno al telefono mi ha chiamato e mi ha detto che era lui ma io non ci avevo creduto. Nessuno mi aveva avvisato e abbiamo scritto questo pezzo, ‘Due rose’, e fatto tutto il tour estivo insieme. La cosa che mi porto dietro di Federico è l’importanza dei live, l’impatto che si ha col pubblico quando ci sono gli strumenti veri e mi ha fatto crescere molto. Per il futuro ci saranno altre collaborazioni ma non posso svelare con chi.

Da pochi mesi sono usciti i tuoi nuovi singoli ‘Battito’ e ‘Bing Bang’. C’è ne parli?

‘Battito’ è un pezzo che parla fondamentalmente di quando finisce un amore. Spesso ci si ritrova a pensare a quello che l’altro ti ha lasciato di male però Battito è un canto all’evoluzione che un amore può portare nella nostra vita. Io cerco, dopo una relazione finita, di portarmi tutto quello che possa farmi evolvere, perché la relazione è come uno specchio, ti accorgi di quello che devi sistemare, migliorare o risolvere. Magari questione radicate anche nel passato. Mentre ‘Big Bang’ che è l’ultimo singolo, è la mia domanda. Perché quando ero piccola prima di chiedermi cosa mi piacesse, quale fosse il mio gelato preferito, mi chiedevo: “ma dove sono venuta? Da dove sono nata? Dove andrò?”.

Big Bang è un po’ questa domanda alla quale ovviamente non sono riuscita a rispondere però mi sono data varie risposte in questo viaggio, in questa vita. Poi parlo del Paradiso: tutti vogliono il Paradiso ma nessuno vuole morire, nessuno si vuole staccare da questa vita e andare oltre. Forse il Paradiso è questo e la morte non è poi così diversa dalla vita perché dopo la fine c’è sempre un inizio. È una domanda che è diventata una ballata esistenziale, da ballare.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Credo che uscirà un altro singolo a settembre e così via. Per l’album non vedo l’ora di crearne uno dove poter raccontare il mio viaggio musicale e aggiungere dei pezzi che sono meno commerciali ma più personali, essenziali per la mia espressione.

Hai anche esordito al cinema come attrice nel ruolo di Sofia e cantando la colonna sonora del film ‘Addio al nubilato 2’. Come è stato?

È stato bellissimo, volevo farlo ma è successo in un momento in cui non me lo aspettavo. Reciterei ancora sicuramente, è stata un’esperienza magica vedere come un film prende vita dietro le quinte e capire quante persone ci lavorano: dalla troupe al macchinista, parrucchiere, truccatrice. Il mio primo giorno di riprese è stato assurdo perché non sapevo assolutamente cosa fare però il cast mi ha accolto in famiglia e anche il regista Francesco Apolloni, che ringrazierò sempre perché mi ha dato questa opportunità, è stato bravo a dirigermi e a seguirmi. Io capivo esattamente cosa voleva ed era bravo a gestire tutto, anche il produttore Tartaglia lo ringrazio molto e il cast, è stato magico lavorare con loro. Si è creata una famiglia, due mesi insieme.

Stai anche scrivendo un libro. Di cosa parla?

Sto scrivendo questo libro da qualche mese e ho sentito il bisogno di scriverlo perché a me non mi basta solo una forma d’arte, mi capita che mi ritrovo ad immergermi in altre forme d’arte. È nato da una semplice ispirazione di un capitolo e poi mi sono ritrovata a scrivere un libro e non vedo l’ora di lanciarlo fuori. Senza fare spoiler, parla di un viaggio che compie questa ragazza in seguito ad una verità scoperta. 

Ti piacerebbe partecipare ad un programma tipo Tale e Quale o pensi a qualcosa che potresti condurre?

Non ci ho mai pensato. Se ci sarà l’opportunità di fare qualcosa che per me è interessante ti dico di sì. Per ora, con l’arte che ho adesso dentro di me, mi basta così. Poi non so se ci sarà qualche proposta in futuro.

Ti piacerebbe tornare a Sanremo e partecipare ora con Carlo Conti?

Sì, ovviamente non è una cosa che bramo, non ho l’attaccamento verso Sanremo ma è un palco che ho sempre sognato, è il più grande italiano. Se c’è l’opportunità sarà pronta.

La tua prima canzone è stata ‘sogni’. Qual è il tuo sogno più grande?

È una canzone che ho scritto quando avevo 7/8 anni e non l’ha sentita mai nessuno. Parlavo di sogni perché io sono sempre stata una sognatrice e a volte faccio fatica a continuare a sognare, mi capita che ho momenti down dove faccio fatica a credere. Poi quello che mi riporta a sognare è proprio quella bambina che aveva scritto sogni. Adesso il mio sogno più grande è capirmi. Posso dare un pensiero d’amore a tutte le persone che cercano ogni giorno di realizzare i loro sogni, qualunque esso sia. Anche quando sembra che non si sta realizzando, c’è sempre qualcosa che si muove fuori. Anche quando facciamo fatica a sentirla, quella cosa che si muove per noi, c’è sempre la possibilità che i nostri sogni si realizzino.

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