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Grazie Ragazzi, intervista al regista Riccardo Milani e ad Antonio Albanese: “Mi sono tenuto lontano dai cattivi maestri”

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Uscito nelle sale Grazie Ragazzi. Il film diretto da Riccardo Milani e prodotto da Palomar e Wildside vede come protagonista Antonio Albanese nei panni di un attore che si ritroverà coinvolto in un progetto teatrale all’interno di un carcere italiano. Per i detenuti la recitazione diventerà un’arma con cui riscattarsi. La tournée riguarda la messa in scena di Aspettando Godot di Samuel Beckett. Grazie Ragazzi è un adattamento di Un triomphe, recente film francese di Emmanuel Courcol, che si ispira liberamente a una vicenda realmente accaduta in Svezia nel 1985.

Intervista al regista Riccardo Milani e ad Antonio Albanese

Noi di SuperGuida TV abbiamo videointervistato in esclusiva il regista Riccardo Milani e Antonio Albanese. Ad entrambi abbiamo chiesto quale fosse il loro pensiero in merito al potere salvifico del teatro. Antonio risponde che in realtà è un’arte che non trasforma tutti coloro che ne sono coinvolti: “Non tutti amano il teatro. Il teatro ha la capacità di aprire le menti, di aiutare e aggiustare anche una comunità. Nel mio caso mi sono sentito migliorato. Come succede nel film è un’arte che richiede impegno. Un testo ha bisogno di tempo per essere assorbito al meglio”.

Riccardo Milani aggiunge: “Nel film ho raccontato la storia di cinque detenuti lontani dal mondo del teatro. Grazie a questa esperienza però riusciranno a migliorare mettendosi in gioco”.

Antonio Albanese e Riccardo Milani condividono poi l’idea che il teatro possa rappresentare un varco verso una società più inclusiva: “Dipende da chi è alla guida del teatro. Capita spesso che a fare corsi di teatro ci siano persone represse. Per repressi intendo quelle persone che non ce l’hanno mai fatta e che nonostante ciò pretendono di avere la verità in tasca. Uno dei valori più importanti è l’umiltà. A me è capitato di avere una grande fortuna ma sono stato anche bravo a individuare le guide giuste. I cattivi maestri l’ho tenuti lontano da me. Ho fatto finta di ascoltarli quando ho capito che potevano portarmi sulla cattiva strada”.

Il regista Riccardo Milani è dell’idea che la bellezza dell’arte possa far germogliare i suoi frutti anche in un ambiente ostico come il carcere: “L’arte in generale aiuta a comunicare con le persone”. In conclusione abbiamo chiesto ad Antonio Albanese quali sono le caratteristiche che oggi deve possedere un buon attore: “Deve avere una grande passione, entusiasmo, umiltà. E’ facile inciampare in quella che viene definita la crudeltà dell’attore e cioè il talento. Ad oggi è ancora qualcosa di misterioso. La recitazione è un mestiere complicato. Si ha bisogno di corpo, suono, voce, ritmo, concentrazione. Molte di queste qualità ce l’avevo già. Sono stato fortunato”.

Intervista video a Riccardo Milani e ad Antonio Albanese

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